Impegni...

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Erano passate un paio d'ore e l'unguento sembrava funzionare, Alec in dormiveglia guardava la televisione, indossava solo un pantalone di tuta grigio e logoro e una maglietta che un tempo doveva essere verde, mentre stava delicatamente
appoggiato sulle gambe di Magnus che  avvolto in una delle sue vestaglie color verde mela stava seduto con un libro in mano e gli accarezzava i capelli neri corvino sempre spettinati, improvvisamente la porta del loft si spalancò lasciando entrare due piccole furie.
"Papinoooooooo…." Il piccolo stregone blu era vestito da triceratopo e non diede tempo ai due uomini di muoversi, in un gesto rapidissimo saltò tra le braccia di Alec, che lo strinse nonostante il fastidio alla ferita.
"Max, papà Alec è ferito, gli fai male così!"
Magnus osservò il piccolo shadowhunter, Rafe stava fermo vicino al divano con uno sguardo di rimprovero rivolto al fratello, era fiero e autoritario proprio come Alec, una fitta di orgoglio si fece strada nel suo cuore.
"Piccolo sto bene, bapak mi ha messo un unguento fantastico, e dopo zia Izzy mi farà un iratze, ora vieni ad abbracciarmi!"
Alec allargò le braccia e immediatamente Rafe ritornò ad essere un semplice bambino che corse tra le braccia del suo papà.

Isabelle e Simon restarono lì sulla porta senza quasi fiatare, era una scena così intima che si sentivano quasi di troppo.
"Ma voi due che ci fate ancora lì? Su entrate, volete un caffè?"
Simon sorrise al cognato entrando nella grande Sala
"Un caffè è davvero quello che ci vuole ora, grazie!"
Magnus schioccó le dita facendo comparire sul tavolino 4 tazze di caffè fumante e due di cioccolata calda.
"Mag serio? La cioccolata a quest'ora?"
Magnus fece l'occhiolino ai figli,
"Dai Alexander solo per questa volta!".
"Sono giorni che lo ripetiamo, ormai più che un'eccezione è la regola"...
Alec guardó prima i figli poi il marito ridendo
"Come non detto non posso vincere contro di voi!"
I bambini corsero via con le tazze fumanti in mano.

Alec sorrise alla sorella
"Izzy ti dispiace?"
"Assolutamente, solleva un po' la maglietta, ci penso io!"
Isabelle disegnò l'iratze proprio sopra la ferita e Alec provò un sollievo immediato, non era come quando la disegnava Jace ma aiutava.
Mentre la sorella terminava l'opera guardò con interesse Simon e Magnus, Simon indossava un paio di jeans scoloriti e una maglietta verde acceso, era impegnato a collegare tra di loro vari monitor.
"Ma insomma Simon, quanti computer hai intenzione di installare? È il mio salotto non una succursale della CIA!"
Magnus mise il muso come un bambino mentre Simon ridendo terminava il suo lavoro.
"Perfetto ora sei operativo Signor Console! Jace si raccomanda di stare dentro finché non risolviamo la cosa!"
Alec guardò perplesso tutti quei fili e monitor mentre simon continuava a ridere.
"Tranquillo Alec devi solo premere qui se suona"
Alec sospirò di sollievo
"Grazie di cuore"

Erano passate un paio d'ore da quando Simon aveva finito di installare il sistema di monitoraggio, Alec rientrò nella sala dopo aver messo a letto i bambini,
"Com'era prevedibile nessuno dei due voleva crollare per primo"
Magnus sorrise, un sorriso che poteva illuminare la stanza, vedere Alec abbastanza informa da lottare con Max e Rafe era un immensa vittoria.
Alec rispose al sorriso, nonostante il braccio intorpidito si sentiva abbastanza bene, si era ripromesso molto tempo prima di non perdere nemmeno un secondo con le persone che amava, era consapevole dei rischi che correva essendo uno shadowhunter e voleva che i suoi figli un domani ricordassero tutto il suo amore.
"Sai che amo vincere queste sfide"
Isabelle guardò la scena con un mezzo sorriso sul volto, posò la tazza sul tavolino di vetro davanti a lei e si dette una sistemata al vestito.
"Bene Simon direi che possiamo andare"
Simon la guardò allibito.
"Ma non ho finito il mio caffè"
"Simon sul serio, ricordi abbiamo un impegno"
"Izzy sono certo di no"
Magnus rise allo sguardo omicida della cognata,
"Simon le signore hanno sempre ragione, e poi devo medicare in maniera approfondita Alexander… ora"
Simon stava per rispondere poi cambiò velocemente espressione
"Aaaaaaa si-sì, ecco, noi abbiamo proprio un impegno inderogabile, forza Izzy andiamo", disse Simon indietreggiando verso la porta.
Isabelle rise avviandosi anche lei e scoccando un bacio in direzione del fratello e del cognato.
"Non farlo stancare troppo Magnus, non voglio dover correre qui in piena notte per un Iratze"
Alec ricambiò il bacio "Buona notte Isabelle"
Magnus invece con uno schiocco di dita aprì la porta, "vedrò che posso fare mia cara ma non prometto nulla"
Isabelle rise uscendo dal loft.
"Vi manderò Jace, sappiatelo" e richiuse la grande porta alle sue spalle
"Lightwood, volete avere sempre l'ultima parola"

Alec abbracciò da dietro Magnus che, ancora intento a borbottare qualcosa contro Isabelle, non lo aveva sentito avvicinarsi.
"Quindi che dicevi dei Lightwood? "
La voce di Alec un leggerissimo sussurro nell'orecchio di Magnus che rabbrividì, cercando di non farlo notare troppo, non volendo lasciar vincere il marito così facilmente.
"Quindi Mag?"
Alec stava facendo scorrere la mano lungo il fianco scoperto di Magnus lasciandolo quasi senza fiato.
"Al diavolo, non avrai l'ultima parola, Lightwood!"
Magnus ruotò velocemente catturando le labbra di Alec tra le sue e bloccandolo tra il suo corpo e la parete.
Alec cercò di muoversi ma Magnus non si allontanò di un millimetro.
"E no amore mio, tu devi rilassarti e lasciare che io mi prenda cura di te, ma visto che sei un Lightwood posso vedere di concederti l'ultimo gemito"
E così riprese a baciarlo con più intensità di prima, tra un sospiro e un gemito dell'altro.
Alec sorrise sulle labbra di Magnus facendo scivolare le mani dalla schiena del marito sempre più giù…

Alec's Enchanted ArmorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora