Svegliati!

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Magnus si avvicinò alla porta della loro camera da letto il più silenziosamente possibile, era mancato pochi minuti, il tempo di aprire un portale e dare la buona notte ai bambini, non voleva allontanarsi ma i bambini avevano bisogno di quei pochi momenti.

Vide Jace accorgersi immediatamente della sua presenza, alzarsi dalla poltrona posta affianco al letto e raggiungerlo posandogli una mano sulla spalla in una muta staffetta, aveva il viso scuro e stanco che mostrava i segni delle troppe notti passate insonni e la divisa da caccia logora.

"Starà bene!"

"Certo che starà bene, deve stare bene, lui è…."

"Lo so!" Lo interruppe Magnus "ma dobbiamo credere nella sua forza, ora più che mai, perché ora non ne approfittate per farvi una doccia e riposarvi? ho fatto comparire dei vestiti e degli asciugamani puliti nel bagno per tutti voi poi usate pure le camere dei bambini!"

"Quando si sveglierà non vi vorrà vedere così, lo sai meglio di me!"

Lo Shadowhunters annuì scomparendo alle sue spalle massaggiandosi la Runa parabatai in un gesto inconsapevole.

Magnus rimase ancora un attimo sulla porta, guardava la figura di Alec sdraiata sul loro letto avvolta da mille bende, nuovamente imbevute di sangue e icore, gli sarebbe bastato uno schiocco di dita per farle tornare bianche candide ma non voleva, voleva cambiarle lui stesso, una a una, il marito si meritava ogni minima attenzione, non poteva pensare a cosa avesse dovuto subire senza nessuno di loro al suo fianco, solo e senza difese.

Quasi trattenne il fiato quando Alec si mosse leggermente, poi senti la sua voce, era rauca, intorpidita dai dolori ma abbastanza nitida da farlo riprendere a respirare.

"Magnus, sento che ci sei, ti sento sempre" Alec riprese fiato, sentì il corpo indebolito e dolori ovunque "vieni qui, ho bisogno di toccarti, di sapere che sei vero!"

Magnus si avvicinò delicatamente ai piedi del letto accarezzandogli con delicatezza il viso stando attento alle due ferite nell' arcata sopraccigliare e a quella più profonda sul mento.

"Sei sveglio" gli accarezzò nuovamente il volto incredulo "sei davvero sveglio, Alexander come ti senti, hai molti dolori, dimmi cosa posso fare, no aspetta devo avvisare gli altri!"

Alec cercò di sorridere ma lo sforzo non venne ricompensato riuscendo a malapena a formare una smorfia

"Aspetta Mag..." si interruppe per riprendere fiato, le forze gli mancavano e diventava difficile anche parlare, ma voleva dirgli l’unica cosa che in quel momento gli interessava davvero, fece un bel respiro e riprese “vieni accanto a me, voglio stare tra le tue braccia!"

Magnus non se lo fece ripetere, prese posto accanto al marito usando la massima accortezza e avvolgendolo in un morbido abbraccio, piccole scintille blu li avvolsero, donando subito sollievo ad Alec e facendo cadere entrambi in un sonno privo di incubi.

Si erano svegliati da poco, la stanza era avvolta nella penombra e un in uno strano silenzio, fù Alec il primo a parlare

“Magnus i bambini come stanno?”

“Tranquillo Alexander i bambini stanno benissimo, un pó preoccupati ma adorano stare da tua mamma, e poi sanno che sei a casa!”

Alec si mosse nel letto cercando di allungare i muscoli atrofizzati

“Magnus mi dispiace, so di essere stato un incosciente”

Magnus accarezzò lentamente i capelli del marito

“Alexander sei qui, è quello che conta davvero, siamo assieme!”

“Sì ma…”

Alec non riuscì a finire la frase

“Incosciente? Un incosciente? ma ti rendi conto di quello che hai fatto? di quello che abbiamo passato?”

Alec guardò il suo parabatai negli occhi, poteva leggerci rabbia ma anche immenso sollievo

“Jace, Alexander aveva le sue buone ragioni”

Jace fulminò Magnus con lo sguardo poi rivolse nuovamente lo sguardo verso il fratello che si stava lentamente mettendo a sedere

“Le tue ragioni? Dovevi venire da me, dovevi fidarti di me, io mi sono sempre fidato di te, anche quando volevo andare solo a Edom ti ho ascoltato, tu invece? sai quello che mi hai fatto passato? Non ti sentivo più, e non sapevo dov’eri e come aiutarti!”

Alec abbassò lo sguardo

“Hai ragione, avete ragione, io mi odierei se fossi in voi, davvero lo capisco”

Magnus accarezzò la guancia di Alec lanciando uno sguardo omicida a Jace

“Alexander nessuno ti odia, eravamo solo molto preoccupati!”

Con dolcezza spostò lo sguardo sul marito ma con la coda dell’occhio vide Jace avvicinarsi lentamente per poi sedersi sul bordo del letto accanto a loro

“Alec, siamo Fratelli, parabatai, non posso odiarti, ma le cose stupide devi assolutamente lasciarle fare a me, ho una certa pratica in merito” sorrise prima di alzarsi e dirigersi all'uscita della stanza.
“E ora preparati, Isabelle non sarà così magnanima!”

Alec ricambiò il sorriso e Magnus si sollevò dal letto.

“Ora fuori, devo cambiare le bende a mio marito, e il pubblico non è gradito”

Sul viso di Jace si disegnò un ghigno

“Tranquillo, non sarebbe la prima volta che vedo il mio parabatai senza vestiti”

Ma ancora prima che Jace potesse aggiungere altro sentì la magia di Magnus spingerlo fuori e la porta chiudersi

“Quel biondino non si smentisce mai, ora passiamo a noi, devo assolutamente prendermi cura di te!”

Alec lo guardò con riconoscenza

“mi dispiace davvero Mag”

“Lo so, Alexander, lo so, ma ora smetti di preoccuparti sdraiati e cerca di rilassarti mentre io cambio la medicazione”

Alec fece come gli aveva chiesto il marito chiuse gli occhi e si rilassò sotto le amorevoli cure di Magnus chiedendosi cosa avesse fatto di tanto speciale per meritare una vita così ricca d’amore.

Alec's Enchanted ArmorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora