Epilogo

210 23 2
                                    

"Magnus posso sapere cos'hai in mente?"

Alec apparve sulla porta della cucina, i capelli ancora bagnati, si erano allungati visibilmente, non che a Magnus dispiacesse, adorava infilarci le mani in mezzo e accarezzarli, e adorava ancora di più tirarli appena durante i baci più appassionati. 

Alec indossava dei pantaloni morbidi della tuta grigi e aveva lasciato il petto nudo, la runa del matrimonio spiccava netta accanto al loro anello che finalmente aveva ripreso il suo posto, in un cordoncino al collo di Alec.

Magnus rimase un attimo incantato da quella visione.

"Alexander mi hai spaventato"

Alec gli sorrise. 

"Il sommo stregone di Brooklyn che si spaventa per così poco?"

"Visti gli ultimi avvenimenti mi puoi biasimare?"

Il volto di Alec si addolcì, e con due falcate raggiunse il marito stringendo a sé. 

"Hai ragione, sono state giornate complicate, allora cos'hai in mente?"

Aveva sussurrato le ultime parole nell'orecchio di Magnus facendolo rabbrividire. 

"Alexander ci sono i bambini,tieni tutto questo per dopo, fidati di me"

La voce di Magnus uscì leggermente roca e Alec sorrise soddisfatto, qualunque cosa il marito stesse organizzando aveva il potere di farlo vacillare.

"Mmmmm mio marito che mi rifiuta, molto interessante, ora sono davvero curioso"... 

Magnus rispose con un sorriso vittorioso

"Forza ora sparisci, prepara i bambini per andare da tua mamma, su su"

Alec gli diede un morbido bacio sul collo prima di uscire dalla cucina mentre l'altro riprendeva a preparare il Sandwich.

"Nemmeno un indizio Mags?"

Magnus sobbalzò alla voce del marito che era riapparso sulla soglia,

"Alexander, sparisci!"

Rise lanciando uno strofinaccio in pieno volto ad Alec che rispose alla risata

"Ok ok...vado!"

Erano da poco passate le 17 quando Alec aprì la porta di casa, era stato un po' all'istituto con Maryse e i bambini su richiesta di Magnus, di solito gli piaceva avere la situazione sotto controllo ma doveva ammettere che dopo tutto quello che aveva passato aveva voglia e bisogno di famiglia e leggerezza.

La casa era avvolta nel silenzio, sul tavolino del salotto un cestino da picnic e un biglietto, Alec prese il biglietto piegato e lo aprì.

"Mio caro Alexander, pronto per questa avventura?"

Alec sorrise, ripiegando il biglietto.

"Si, Mags direi di si!"

Magnus apparve dietro di lui aprendo un portale

"E allora andiamo, forza" Alec gli strinse la mano e prese il cestino.

"Andiamo"

Quando riaprì gli occhi Alec rimase senza parole, non sapeva dove fossero, il mare era calmo, cristallino, si potevano scorgere tutte le minuscole pietruzze che giacevano sul fondale, un lungo pontile in pietra e legno si estendeva a filo d'acqua fino a dove mare e cielo si incontravano, piccole nuvole bianche incorniciavano quello spettacolo mentre una famiglia di piccolissimi granchi si infilava in una rientranza nella scogliera al loro fianco, era molto diverso dall'oceano, in quel posto regnava una pace quasi paradisiaca.

"Magnus, amore, è perfetto, dove siamo?"

Magnus osservò lo sguardo incantato del marito, felice. 

"In paradiso Alexander, vieni prepariamoci per cenare!"

Raggiunsero il centro del pontile, il sole ormai rosso donava al cielo delle colorazioni intense, che incorniciavano il volto di Alec rendendolo per Magnus ancora più bello. 

Magnus schioccò le dita facendo apparire una coperta a quadri azzurri dove Alec appoggiò il cestino. 

"Magnus potevi avvisarmi, non ho nemmeno il costume!"

Lo sguardo di Magnus si fece carico di lussuria… 

"Siamo nel paradiso terrestre, da soli, seriamente credi ti servirà il costume?"

Alec ricambió lo sguardo prima di chinarsi su di lui. 

"No effettivamente, non credo servirà!"

Un brivido di piacere attraversó la schiena dello stregone, nella sua lunga vita nessuno era riuscito a trasmettergli le emozioni come faceva Alec, ogni sua parola, ogni suo gesto lo scuoteva dall'interno.

Senza lasciargli il tempo di rispondere Magnus aveva già afferrato la maglia del marito per sfilargliela delicatamente, l'anello tintinnó e Magnus si sporse in avanti per baciargli la runa sul petto.

Il cuore di Alec perse un battito mentre le mani correvano veloci sulla schiena del marito, la camicia azzurra glitterata di Magnus raggiunse quella nera di Alec

"Alexander…." Magnus ansimò mentre Alec slacciava il bottone dei pantaloni di pelle nera. 

"La cena aspetterà, ho proprio voglia di un bagno"

Alec si staccò appena riprendendo fiato prima di tuffarsi in acqua ancora con la parte bassa dell' abbigliamento addosso, lasciando per un attimo Magnus senza fiato, 

“Questa me la paghi Shadowhunter” con uno schiocco di dita furono entrambi in acqua nudi. 

“Mmmmm….vieni e dimostramelo Stregone!”

In un attimo Magnus raggiunse il marito facendo aderire i due corpi.

“Non aspettavo altro da questa mattina”

“Baciami e taci!”

Magnus non se lo fece ripetere una seconda volta, stringendosi ancora di più al corpo del marito, il sole alle loro spalle quasi infuocato li incorniciava.

“Allora Magnus ora posso sapere dove siamo?”

Avvolto in un morbido accappatoio blu Alec alec stava mangiando il suo Sandwich, guardando il marito dolcemente

“Mio dolce Alexander, devi avere sempre tutto sotto controllo vero?”

Alec si sporse in avanti, pulendo con un bacio della senape dalla bocca di Magnus

“Sai che è così, anche se ora sinceramente quasi non ricordo cosa ti avevo chiesto”

L’espressione di Magnus cambiò nuovamente

“In Italia, Alexander, siamo in italia”

Gli sussurrò magnus sulle labbra prima di riprendere a baciarlo slacciandogli l’accappatoio.

Era stata una serata quasi da favola, Alec non poteva credere che il marito avesse fatto tutto questo per lui, per donargli una serata serena, per la prima volta dopo tanto tempo non aveva avuto brutti pensieri o incubi, se c'era qualcuno che poteva guarire Alec era Magnus, non solo fisicamente, era sempre stato così.

"E se dormissimo qui? Credo che forse riuscirei a riposare, sai? E poi a mia madre non dispiace tenere i bambini!"

Le parole diedero fiato ai pensieri di Alec senza quasi rendersene conto.

Magnus non se lo fece ripetere, schioccò le dita e nella pineta poco distante comparve una tenda completa di ogni comfort e un fuoco scoppiettante. 

"Ogni desiderio è un ordine Console Lightwood"

"Bane, console Lightwood-Bane, non ometterlo mai!"

Magnus si alzò tendendo la mano ad Alec che la strinse con forza. 

"Forza Console Lightwood-Bane andiamo a riposare, inizia a esserci umidità e io inizio ad avere una certa età anche se nn si direbbe!"

Alec gli sorrise mettendosi in piedi. 

"Questo lascialo giudicare a me! Ora andiamo, ho davvero bisogno di riposare"

Alec's Enchanted ArmorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora