...Il più bel risveglio.

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La bocca di Rafael sulla mia le nostre mani piene di desideri, il brivido del pre cena. Dopo aver cercato ci siamo messi a guardare un film, poi quando è giunto il momento della buonanotte. Ci siamo avviati verso la mia stanza e quella di Noah, ma poi un bacio tira l'altro e una risata in più ci hanno fatto deviare verso la stanza di Raf. Poi entrambi siamo finiti sul suo letto e nel suo letto, il resto lo lascio solo a intendere. Cioè siamo arrivati molto vicini a fare l'amore, perché alla fine lo volevamo entrambi, ma una sua smorfia di dolore nel momento in cui gli ho sfilato la maglietta. Mi ha fatto desistere dai nostri propositi, e alla fine ci siamo stesi l'una nelle braccia del altro per poi addormentarci dopo diverse coccole. Dio mio ti ringrazio, dormire con l'orecchio sul suo petto è... Non trovo le parole adatte per dire che cos'è. Nel oscurità che mi avvolge sento le sue labbra sulla fronte, e sospirando gli accarezzò piano l'addome e continuo a dormire serenamente. Anche se ho paura di fargli male però il sospiro e il mugugno che emette, mi fa capire che non sta soffrendo anzi che gli piace il mio tocco. Apro gli occhi e vedo il suo viso bellissimo a pochi centimetri dal mio, ho la testa nel suo braccio e i suoi occhi sono meravigliosi e luminosi. Lo desidero da morire anche se la mia priorità in questo momento, è la sua salute e la sua incolumità. Il bacio si fa più intenso e io ricambio con altrettanta passione, e le mie mani scivolano sulla sua schiena lentamente, mentre sento le sue scivolare sotto la mia e diventare sempre più frenetiche.
«Uhm Aspetta!» lo fermo tra un bacio e l'altro.
«Che c'è Liv?» mi chiede con dolcezza.
«Le tue ferite... Non voglio più rivederti in quel letto d'ospedale!» mi sorride e comprende, per poi baciarmi con dolcezza e più calma.
«Va bene tesoro come vuoi!» mi dice con un dolce sorriso.
«Ehi non ho detto che non ti voglio! Ho solo detto che ho paura di farti male!» ribatto prendendo il suo viso tra le mani.
Mi sorride e mi bacia per poi guardare verso la finestra la luce del giorno, poi sospira mi lascia per mettersi seduto bene. Poi guarda l'ora e so già cosa sta per succedere, infatti lo vedo scattare verso il bordo del letto per alzarsi con un po di ansia.
«Oh cavolo Liv sei in ritardo!» dice in ansia mettendo le pantofole.
«No Raf amore aspetta!» mi affretto a fermalo prima che parta in quarta.
«Ho preso una breve aspettativa di circa tre giorni! Non riesco a essere concentrata se non sei con me!» gli dico mentre lui si blocca e poi si volta a guardarmi.
«Oh Oliv!» sembra più sorpreso del previsto.
Mi sposta una ciocca dietro l'orecchio, e io gli sorrido con dolcezza mentre poi mi accarezza il viso e mi bacia.
«Sai ho un po' paura di risultati noioso!» mi dice baciandomi.
Lo guardo alzando un sopracciglio, e la sua splendida risata si presenta come se niente fosse.
«Sai quando non lavoro sono molto abitudinario!» rido a mia volta appena lo dice.
«E secondo te io no?» ribatto stendendomi.
Mi segue e di nuovo è sopra di me, e i nostri visi sono molto vicini come prima. Solo che ora la nostra passione è un po più calma, poi si alza e mi sorride con dolcezza.
«Beh voglio vedere!» rido appena lo dice poi entrambi guardiamo l'ora.
«Ookay ascolta io vado in cucina! Tu fa quello che ti senti!» mi dice dolce.
«Beh allora io penso che farò una doccia!» ieri in tutto ciò che è successo ho dimenticato di farla.
«Va bene allora ci vediamo tra poco amore!» mi dice mentre ci baciamo per qualche altro minuto e lui lentamente se ne va.
Quando esce dalla stanza mi stiracchio e guardo il soffitto. È così bello strano e nello stesso tempo giusto tutto ciò. Eppure sotto molti aspetti, e per altrettante ragioni non dovrebbe esserlo. Mi alzo persa nei miei pensieri e vado in bagno, mi spoglio e mi metto sotto la doccia. Ci sono già passata in un esperienza simile, si è vero ma non è la stessa circostanza e soprattutto i presupposti non sono gli stessi. Facendo un lavoro come il mio purtroppo vedi tante cose, maggiormente brutte altre ritrovano quel piccolo spiraglio di sole anche se non più caldo come una volta. Apro l'acqua calda e aspetto qualche minuto, poi entro in contatto con il getto ed emetto un respiro profondo. L'acqua che cade sul mio viso e cola giù via, sembra quasi che stia lavorando via ogni difesa e ogni residuo di quello che a oggi vedo come un incubo finito bene. Se ripenso a quella povera donna a quello che hanno dovuto passare i suoi bambini, mi sento un peso nel cuore che mi opprime il petto. Mi lavo per poi chiudere l'acqua e uscire vedendo un unico accappatoio da uomo, lo indosso senza pensarci e poi prendo le cose che ho tolto e anche tutti i piccoli gioielli che indosso. Poi rimetto al dito l'anello e finalmente tutto di nuovo ritorna a viaggiare sulla giusta frequenza. O almeno in parte, rientro in stanza lanciando il pigiama sul letto, mi sistemo un asciugamano nei capelli e silenziosamente cerco Noah, ma un bigliettino sulla porta mi dice che lui e Lusia sono usciti. Lo prendo e vado dritta in cucina, dove trovo Rafael che guarda fuori mentre cucina.
«Ehi non fare come ieri!» gli dico abbracciandolo alle spalle.
«Hai fatto in fretta! Se tardavi qualche minuto sarei stato da te!» risponde in tono serio ma scherzoso.
«Ah si?» chiedo posando il mento nella sua spalla.
«Si!» risponde sorridendo mentre gira la colazione.
«Noah e mia mamma non ci sono!» sorride mentre io annuisco mostrandogli il biglietto.
«Oh bene!» sorride spegnendo per poi girarsi e venire verso di me.
Indietreggio per poi appoggiarmi al tavolo, e gli metto le braccia al collo e gli sorrido mentre ci baciamo di nuovo con intensità. Lo ammetto questo è uno dei più bei risvegli della mia vita.

*Spazio Autrice*: ebbe rieccomi, ho avuto un po di problemi, perché dovevo decidere come finire questa ff. E quindi spero vi piaccia questo capitolo, un 😘 al prossimo.

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