... Prospettive!

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Un mio vecchio professore universitario con il quale adoravo spesso chiacchiere, aveva una visione molto particolare della vita le apparenze e i rapporti umani in generale. Diceva in parole semplici che fin tanto che non sei dentro la situazione, tu da fuori non poi giudicare ne consigliare obbiettivamente. E forse è vero ma questo metterebbe in dubbio tutto il lavoro fatto, da psicologi, giudici avvocati e poliziotti in tutti gli anni a dietro e anche attualmente. Tuttavia c'è anche da aggiungere il fattore principio, ossia il principio di causa che cambi relativamente da persona in persona. È quel principio che ti fa credere di più o meno in quello che fai. In parole povere il proverbiale caso coincidenza o semplice destino chiamato cigno nero. La causa che porta al inevitabile effetto di disfacimento di tutto quello in cui credi, con l'effettivo effetto di cominciare a morire lentamente. Io non l' ho mai sperimentato se pur non sapendo bene, se mi sia mai accaduta una cosa simile. So che in un certo qual modo non penso di aver perso la mia voglia di combattere, almeno che io sappia.
«Uhm ... Amore!» mi sento chiamare a un tratto.
Mi volto a guardarla alzando gli occhi dal libro che sto leggendo, rileggendo per la precisione visto che è un vecchio saggio consigliatomi dal professore che mi è tornato in mente.
«Dimmi!» le chiedo togliendo gli occhiali.
La osservo in tutta la sua bellezza, mentre accarezza con due dita la rosa che è nel bicchiere. Dopo che ho finito di cucinare la colazione, e il nostro desiderio stava per prendere il sopravvento, ci siamo un attimo calmati e abbiamo concordato che non è ancora il caso. Il perché è semplice non che tra di noi sia cambiato qualcosa da quando ci siamo confermati, se così vogliamo metterla almeno non da parte mia. Solo che ci sono ancora alcune cose da chiarire e risistemare, prima di poter lasciare libertà a tutto quello che proviamo. Quindi di comune accordo con reciproco rispetto, abbiamo concordato coccole si e di ogni tipo, ma non oltre fino al momento in cui non sarà tutto più tranquillo.
«Stavo pensando! Insomma... Non riesco ancora ad accettare il fatto che tu mi abbia chiesto di mandarlo via!» sorrido appena dice ciò.
«Amore!» le dico sospirando per poi posare il libro e stringerla al mio petto.
«Da quanto tempo svolgi questo lavoro?» non voglio una risposta logicamente.
So bene da quanto tempo svolge questo lavoro, ci conosciamo da diversi anni e so benissimo che è brava.
«Quindi sappiamo bene entrambi che avrebbe continuato a nascondersi dietro il suo muro di innocenza!» le spiego con calma.
«E cosa ti dice che così facendo cambierà qualcosa!» mi chiede giocando con le dita sul mio petto.
«Vedi la coscienza è uno strano meccanismo!» le dico ricollegandomi sempre a un discorso avuto con il mio professore.
L'essere umano reagisce a seconda della circostanza in cui si trova, e non sempre la scelta che prende è quella propriamente "Giusta!" per modo di dire. Beh si insomma non è del tutto pronti alle conseguenze delle proprie azioni, almeno che tu non sia una persona caratterialmente predisposta ad accettare qualsiasi cosa e di conseguenza anche quello che meno avresti previsto. Tuttavia molto spesso e tante altre persone, non sono del tutto in grado di gestire conseguenze alle quali non sono propriamente pronti. In poche parole quello che intendeva il mio professore, è che fin tanto non ti trovi effettivamente in una situazione non puoi prevedere del tutto le conseguenze, puoi solo sperare per usare un termine preciso che il tuo azzardo valga il gioco e le relative conseguenze.
«Tu credi che la sua coscienza parlerà da sola?» mi chiede facendomi tornare da lei alla realtà.
«Beh sai io sono del idea che non si è mai disposti ad accettare realmente le conseguenze delle proprie azioni!» le traduco in un centro senso i miei pensieri.
«Quindi intendi dire che con il passare del tempo si pentirà!» mi chiede lei.
«Non so se funziona ancora così con lui! Però è un azzardo che spero funzioni!» le rispondo giocando con i suoi capelli.
«Uhm mh e se!...» a un tratto assume quel espressione che tanto amo.
«E se?» le chiedo stando al suo gioco.
Mi guarda e sorride, alzo un sopracciglio senza essere certo di aver capito le sue intenzioni. Mi faccio leggermente indietro sui cuscini e lei ne approfitta per salire sui miei fianchi, riesco solo a sorridere a questa sua presa di posizione. "E che posizione!" okay Raf resta calmo, avete fatto un patto più o meno. È anche vero che non c'è nulla di scritto, e alla fine può cambiare tutto però mi sembra strano non è da lei.
«E se qualcosa andasse storto? Chi ti da la certezza che lui crollerà!» mi chiede accarezzandomi un fianco.
«Non so qualcosa mi dice che è l'azzardo giusto anche se non so fino a che punto!» le confesso mentre si abbassa per baciarmi.
E okay Rafael mantieni la calma, che poi alla fine chi ci vede? Chi potrebbe dire niente visto che siamo nella nostra stanza. O almeno per ora e in questo periodo, è diventata la nostra stanza.
Ci stacchiamo e entrambi abbiamo il fiato un po corto, in realtà a chi voglio darla a bere lo abbiamo parecchio corto.
«Ma noi non uhmmm!» non finisco di parlare che mi chiude la bocca con la sua.
Le mie mani salgono e scendono sulla sua schiena, non ho fretta ho solo una smisurata voglia di toccarla ovunque. In fine decido più per istinto che per altro, dov'è la loro destinazione. Una la porto dietro la sua nuca e nei suoi capelli, mentre l'altra si posa sul suo sedere. Eh perdonatemi, ma amo questa donna sin dal primo istante che l'ho vista e ringrazio il dio che sia nella mia vita. 

Spazio Autrice: Okay lo so avevo promesso a breve, ma mi preme aggiungere che stiamo per arrivare al termine di questa ff. (Prossimo/i Capitolo/i)  Che poi si ricollega alla seconda parte Croosover con Chicago P.D. ... Che in realtà era un altra ff separata, che non sapevo bene come accorpare, e non è detto che non sia solo una via di mezzo per ricollegarmi proprio a quella di P.D. 😅 Okay sono stata un po prolissa. Un 😘 al prossimo capitolo. ❤

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