...Seconda Porta?

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La mia assurda caduta continua anche se a me sembra una cosa un po diversa, mi sembra di essere steso o nel vuoto o su una strada totalmente deserta e immersa nel buio più totale. Per un attimo ho una visione immaginaria in cui vedo Olivia e il detective Carisi parlare seduti su due sedie di un anonima sala d'attesa, a un tratto però qualcosa li distrae e le immagini cominciano a perdere consistenza e peso. Mentre si alzano Oliv si volta verso qualcosa o qualcuno e scompare, mentre Carisi beh lui incredibilmente esce dalle immagini come se si stesse affacciando da una finestra e mi tende la mano.
«Coraggio procuratore se non vuoi che sia finita dammi la mano alzati e seguimi!» dice rivolto a me.
Okay pensavo che fosse finita ma a quanto pare mi sono sbagliato ancora, in realtà non ho la più pallida idea se sto sognando, se sto morendo, o se sono già morto. Tuttavia se voglio che questa storia giunga al termine, credo di non poter fare altrimenti.
«Mettiamola così procuratore! Questa è un altra alternativa!» mi spiega in poche semplici parole.
Con un ennesimo sospiro allungo una mano verso di lui, ma sposarmi risulta leggermente difficile anzi direi presso che impossibile. Sento il mio corpo pesante più che mai, o per meglio dire c'è un assurda forza che mi schiaccia e trascina verso il basso.
«Coraggio procuratore eppure non ti arrendi facilmente!» mi incoraggia il detective.
Cerco di sforzarmi e incredibilmente faccio un passo verso di lui, che mi sorride e fa cenno di si con la testa.
«Forza procuratore un altro sforzo! Sei più tenace di così!» mi incoraggia ancora.
Sospiro ancora e ci riprovo con un secondo sforzo, maggiore di quello precedente e ci riesco. Le nostre mani si incontrano e lui mi tira su, portandomi in sorta di tunnel nuovamente davanti a quelle tre benedette porte. Solo che ora mi sorge più di un dubbio, uno le porte sono diminuite e okay fin qui stando alla leggenda che sto in teoria vivendo ci sta anche. Però la mia domanda sorge nel secondo punto, o meglio dubbio che come già successo prima è un dubbio che scioglie lui senza che io abbia chiesto niente.
«Perché io? Beh su via procuratore ti facevo più perspicace di cosi!» rispondere scherzando come fa alcune volte.
«Sei qui ... Ma non sei qui realmente, perché fai parte del mio presente!» gli rispondo.
Eh si ho detto una cosa totalmente assurda e contraddittoria, ma è così in realtà lui non si trova realmente qui però in teoria il mio cervello ha materializzato una sorta di sua forma incorporea, ma per l'assurdo al quanto reale.
«Esatto e non!» quando mi risponde lo guardo sollevando un sopracciglio.
«Beh si io sono sia qui... Che fuori! Ma in sintesi il me li fuori non sa e non ricorderà nulla di quello che sta succedendo!» mi dice voltandosi verso un punto vuoto.
Dove sul muro "virtuale!" compare lui seduto dal punto in cui l'ho visto alzarsi, con le braccia posate sulle gambe e la faccia tra le mani.
«Sembra che tu non dorma da giorni!» dico più a me stesso che rivolto a lui.
«Beh sai hanno sparato a uno dei miei capi, non che un mio amico davanti ai miei occhi! Quindi mi sembra giusto perdere il sonno per assicurarmi che chi gli ha fatto ciò non resti libero. Comunque uhm!» mentre parla sono rimasto a fissare la sua immagine, però quando si è schiarito la gola mi sono voltato a guardarlo.
E okay ora comincio a sentirmi leggermente a disagio, le due porte dietro di lui sono scomparse e ora lui ha le spalle appoggiate a un altra con la scritta "Probability!" e ookay comincio a essere sia un po' confuso e forse anche sotto un leggero stress.
«Sai bene che ora dovrei darti informazioni su ciò che più o meno troverai dietro questa porta ... Tuttavia!» sto cominciando a essere un po stanco di tutto ciò però voglio ascoltare, almeno cosi posso capire se ho la possibilità appunto di controbattere.
«Tuttavia?»
«Tuttavia come ho detto poco fa, sei un uomo decisamente intelligente per non sapere ciò che troverai dal altra parte ... » si allontana dalla porta e quella scompare insieme a tutto ciò che ci circonda e ci ritroviamo al distretto nella sala interrogatori. Mi guardo intorno come se non ci fossi mai stato, e cavolo se non mi sembra tutto così surreale.
«Suggestivo vero?» mi chiede Carisi tornando temporaneamente dal altra parte.
La persona che vedo seduta al tavolo, non è Patrizià la donna che mi ha sparato, ma il proprietario del centro per senza tetto dove lei e i suoi figli sono stati portati da me in attesa che potessi trovare un modo per aiutarli a stare insieme.
«Paul!» gli dico conscio che non mi può sentire.
«Io non immaginavo che Patrizià potesse arrivare a tanto! Cioè Rafael era un mio caro amico!» okay sentire era.
Mi fa sentire un vuoto al altezza del petto per un istante, però in un altra parte mi rassicura perché se questa è la probabilità vuol dire che dal lato della realtà, sono ancora vivo.
«Oh bravo procuratore! Vedi quando dico che sei un uomo intelligente!» mi risponde Carisi per poi tornare a essere uno degli "Attori!" di questo surreale film. Ora che ci penso non mi sono ancora reso conto di chi sta conducendo l'interrogatorio, mi volto e noto la detective Rollins okay ora capisco il mio scarso interesse.
«Io ti consiglierei di metterti comodo! Ci sarà un po da vedere!» ed ecco che nuovamente Carisi torna alla sua forma astrale giusto per dirmi, anzi darmi un semplice consiglio.
Sospirando accetto il suo consiglio, anche perché sono più che intenzionato a uscire da questa situazione. Mi appoggio in un angolo della stanza con le braccia conserte, e mentre l'interrogatorio prosegue io mi sento come Patrick Swayze in Ghost. Eh si mi ritrovo in un angolo a commentare tutte le cose assurde che escono dalla bocca di Paul, che per quanto assurde sono pressoché coerenti anche se sono un sacco di balle, Patrizia mi avrebbe sparato perché ho deciso di toglierle i fondi. "Mah stai scherzando spero!" Brutto stronzo, i soldi che io ti versavo erano per lei e i figli. Prima di trovare una struttura che potesse aiutare lei e suoi bambini.
«Brutto stronzo!» scusate ma mi esce spontaneo.
«Perché non gli dici la verità!» ...
«Tutto molto bello signor Corniere! E anche tutto molto commovente certo! Peccato che siano tutte stronzate!» Oliv?
Alzo la testa di scatto ed eccola lì, è appena entrata fermandosi sulla porta vestita interamente di nero, porta la fascia del lutto al braccio e per un altro attimo sento un vuoto al altezza del petto che però risuona come un battito forte in tutto il corpo e soprattutto nelle orecchie.
«Liv!» mi assale un moto di malinconia e rabbia, vorrei poterti toccare ... Vorrei
... Io devo tornare indietro! Ricorda Raf c'era scritto probabilità.
«Appunto procuratore... Ma ricorda che come dici tu spesso, la linea tra probabilità e realtà è un confine molto sottile! Cosa hai fatto di tanto male a mister bello stile? Per costringere una povera donna a spararti?» mi chiede Dominic avvicinandosi a me, perché poi tutto intorno a noi scompare di nuovo e torna ad essere tutto buio.
«Che succede?» gli chiedo mentre lui mi sorride e indica qualcosa alle mie spalle.
«Niente il nostro tempo è finito! C'è solo un ultimo messaggio e poi starà a te scegliere!» mi risponde mentre mi volto a guardare cosa mi abbia indicato.
Vedo che ad alcuni metri da noi c'è una di quelle porte blindate come nelle discoteche, con l'insegna EXIT! Oh cavoli finalmente. Tuttavia mentre sto per raggiungerla una voce che credo di non conoscere, mi chiede di aspettare e ti nuovo cado nel vuoto, ma stavolta sento come un peso nel petto e nelle mie orecchie è tornato quel maledetto bip. Solo che stavolta mi sembra di stare in una cassa risonante di una discoteca. "Olivia!"...

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