... Paure e Ricordi.

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ATTENZIONE: Questo capitolo, contiene un piccolo spoiler per chi non avesse ancora visto la stagione 17.

Sono morto o no, non so con certezza se tutto questo sia reale oppure sia solo un sogno. Fatto sta che mi sento strano, ci sono un tumulto di emozioni in me e fuori di me. Eppure è tutto troppo strano, mi sento come se fossi in un vicolo cieco. Nel vero senso della parola, mi ritrovo su un marciapiede anonimo di New York. Con le spalle a un angolo di un muro di mattoni rossi, e sono su un marciapiede letteralmente sospeso nel nulla e avvolto nel buio.
"Rafael..."
Conosco questa voce, ma da dove proviene? È possibile che se sto morendo devo sentirla anche qui.
"Rafael Te L'avevo Detto!..."
Cosa? Che cosa mi avevi detto? Ah si giusto.
Come in un maledetto film soprannaturale mi ritrovo in quel ascensore al tribunale, scrivevo un messaggio a un avversario contraddicendo e obiettando le sue tesi. L'ascensione si fermo come sempre, e tutti quelli davanti a me scesero e come sempre rimasi solo. Poi a un tratto la sua voce, la voce che mi ha parlato poco fa. Alzo la testa e lo vedo, è lui ed è di fronte a me, mi guarda e mi dice che non avrei visto da che punto sarebbe arrivato il proiettile. Eppure io i proiettili lì ho visti. Eppure io in un certo senso, so chi mi ha sparato. Voglio beh vorrei uscire da qui e capire che sta succedendo, a un tratto gli compare un arma in mano, sento i tre colpi e il dolore dei proiettili. Tutto si dissolve come se avessero sparato a un vecchio proiettore, la pellicola si rompe tranne il bersaglio che hanno colpito.
"...Te l'avevo detto!" mi ripete scomparendo anche lui, mi ritrovo steso sullo stesso marciapiede che ho visto poco fa. Mi chiedo perché ora mi ritrovo qui, vedo davanti agli occhi il primo pregiudicato che feci condannare. Insieme a lui compaiono tutti gli altri dopo di lui, mi guardano con aria soddisfatta come se avessero voluto essere loro a premere il grilletto. Come se avessero voluto passarsi la pistola, e sparare uno ad uno il loro proiettile. Eppure io l'ho fatto per tutte le loro vittime, non ho mai tenuto nulla di ciò che ho preso a parte le esperienze per me. Io l'ho fatto per le loro vittime per dare giustizia a quelle persone che non meritavano di essere trattate come sono finite, ma forse questa in fondo credo che sia una sorta di giustizia divina contorta a modo loro. Per queste persone sono io il criminale, sono io quello che dove essere punito. Tuttavia anche se dovesse essere cosi, se questa è seriamente la mia punizione per ciò che ho fatto. Allora va bene cosi punite mi pure per tutte le persone a cui ho dato giustizia, quindi anche se adesso dovessi morire non mi pentirei di aver mandato in prigione neanche uno di voi.
" Rafael..." la voce di Oliv si unisce al mormorio di tutti quelli che ho fatto condannare. Tuttavia non riesco a vederla, mi sforzo nel tentativo di trovarla. 'Dove è' dove sei Liv ti prego ho bisogno di te, mi sforzo ancora per cercarla quando a un tatto dal buio intorno a me tutto diventa bianco... Per un istante compare il viso di mia madre, lei che ci fa qui è come se fosse qui per chiedermi di non andarmene. Almeno sono uscito da quella situazione assurda, solo ora non capisco perché non riesco a spiccicare una sola parola. Sono qui poco mi importa dove sia questo qui, sono con una delle due donne a cui tengo di più al mondo. Mia madre mi guarda con un sorriso stanco, sembra sorpresa e confusa eppure sembra lei.
« Ra... Rafael tesoro non fare sforzi ti prego! » okay ammetto che è strano sentirla cosi preoccupata.
« .... » non riesco ad emmetere neanche il minimo suono.
Anche perché appena ci provo il polmone destro, tira come se qualcuno lo avesse preso al amo di una canna da pesca. Quindi sono vivo e sono sul serio tornato tra i vivi, "si!" credo anche se a un tratto tutto scompare di nuovo. Ho solo il tempo di vedere mia madre che si allontana e va alla porta, Oliv riesco solo a intravederla appena attraverso lo spiraglio della porta.
Richiudo gli occhi e tutto quello che mi circonda, torna ad essere il buio più profondo è mai possibile che una persona che ha sempre perseguito il bene altrui. Debba passare tutto questo trambusto, prima di passare a miglior vita, forse sarà perché io non voglio morire proprio ora. Tutto ciò che vorrei in questo momento, è state con la mia Liv anche se ciò che mi insegue mi spaventa.

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