Laila
Mi stringo il libro di biologia al petto, come se fosse un cuscino soffice, e non un mattone di cinquecento pagine. Devo ancora imparare a controllare i miei ultra sensi, poiché ho in testa tutte le tremila voci degli studenti della Beacon Hills high school. Vista la mia smorfia di fastidio per questi rumori contrastanti, Lydia accanto a me poggia una mano sulla mia spalla, e mi sorride.
Mi impongo di trovare un'ancora, come sia Derek che Deaton mi avevano imposto di fare il
giorno stesso che sono stata morsa. Non è facile, io non ho mai contato su nessuno che non fossero le mie forze, mi sono sempre sostenuta da sola, e francamente sono soddisfatta di tutto ciò. Ho sempre fatto così perché mi imbarazza chiedere aiuto, e a dire il vero mi imbarazza parlare e basta. Quando incontro i suoi occhi, questa volta non blu elettrico ma verde smeraldo, capisco che è cambiato tutto. Io, sono cambiata.Dopo letteralmente cinque ore passate a trasformarmi, graffiare, mordere e tirare pugni siamo entrambi esausti e ci accasciamo sul pavimento. -Io direi di finirla qui, Hale. Sono esausta.- esclamo ansimando, mentre cerco di riprendere fiato. -Buona idea.- dice lui, annuendo.
-Posso farmi una doccia?- domando, leggermente in imbarazzo. Ho disperatamente bisogno di lavarmi, ma al contempo non avrei desiderato farlo con un ragazzo che gira per casa, tra l'altro sua. Derek sembra molto più calmo e disinvolto di me, e annuisce senza problemi. Raccolgo le mie cose e mi dirigo nel bagno, che è forse l'ambiente più curato di tutto il monolocale dalle luci soffuse.
Esco dalla doccia e mi copro con un asciugamano sia i capelli sia la totalità del mio corpo. Torno nel grande salone e sorprendo Derek guardarmi con la coda dell'occhio.
-Derek, non girerei mai nuda per casa tua, non c'è niente da guardare.- lo avverto con finto tono canzonatorio. Detto questo ride e torna ad allenarsi. Continua imperterrito a fare delle trazioni reggendosi alla trave superiore di legno della sua camera da letto, e a me non dispiace affatto, specialmente se lo fa senza maglietta.
Mi asciugo i capelli e, non avendo altri vestiti, rubo la sua vecchia felpa di lacrosse. Non sapevo giocasse, un tempo. -Bene.- batte le mani lui, richiamando la mia attenzione. Non ha detto nulla del fatto che io abbia preso la sua felpa, e probabilmente è abituato ad avere ragazze attorno che si comportano a questo modo.
-Bene cosa? Pensavo avessimo finito l'allenamento.- faccio retorica, inarcando un sopracciglio. Mi sono appena fatta la doccia, e non ho voglia di farne una seconda.
-E' così, ma adesso faremo una sorta di esercizio...che richiede meno fatica, ecco.- precisa, gesticolando appena.
-E' per regolarizzare i tuoi ultra sensi, e per concentrarti meglio.- mi spiega, quasi come fosse davvero un istruttore. Annuisco, invitandolo a portare avanti questa lezione.
-Ora ti legherò una benda intorno agli occhi, mi nasconderò e tu dovrai trovarmi utilizzando l'udito e l'olfatto.- conclude, afferrando una delle molteplici sciarpe che Isaac ha lasciato qui, e procedendo a legarla attorno ai miei occhi. Senza stringere troppo, ma senza lasciare nemmeno che intraveda uno spiraglio di luce o di colore.
-Sorprendimi.- dico io ironica, prima di abbandonarmi completamente all'oscurità creata a causa della benda, o meglio, della sciarpa gialla del mio migliore amico.
-Concentrati, mi raccomando.- mi sussurra all'orecchio, il suo labbro inferiore contro il mio lobo destro. Devo portarmi una mano al petto, per cercare di non rendere evidente il suono dei miei battiti accelerati.
Resto ferma al centro del soggiorno, aspettando che i passi di Derek si facciano silenziosi e concedendogli anche un pò di vantaggio. Quando non sento più nulla, posso iniziare a camminare, anche se a vuoto inizialmente.
Brancolo nel buio, letteralmente, e mettere in pratica ciò che Derek mi ha detto è ben più difficile di quanto credessi. Mi ha detto di concentrarmi su udito e olfatto, e così faccio. Essendo che le sue mosse sono parecchio silenziose, decido di affidarmi completamente al mio naso. Non ci vuole molto per concentrarsi su quel profumo dolciastro mischiato al muschio.
Come se non avessi più il controllo del mio corpo, le mie gambe si muovono involontariamente verso le scale a chiocciola, dove prima ho visto scendere Peter. Salgo tenendomi al corrimano con la destra, e con la sinistra mi reggo la benda sugli occhi, che ho paura si sleghi. Barare è l'ultima cosa che voglio.
Tasto con le mani e riesco a toccare solo mura di cartongesso, poi il rumore dei battiti del suo cuore arriva sempre più chiaro alle mie orecchie. Faccio due passi, poi quattro. Realizzo di essere entrata in una camera da letto quando tasto con i polpastrelli un materasso, e poi raggiungo un armadio. Dalla sensazione ruvida sulle mie dita capisco sia di legno.
Appena apro un'anta sento la benda scorrere via dalla mia vista, permettendo di bearmi della sua mascella squadrata appena contratta in un sorriso stupendo. -Mi hai trovato.- sussurra, come fosse un segreto.
-Allora vuol dire che ti ho sorpreso io.- replico veloce, sussurrando alla stessa maniera.
-Io non direi.- scuote il capo Derek, mentre poggia i piedi per terra lasciandosi alle spalle l'armadio, e avvicinandosi sempre più a me. Non so se siano i miei o i suoi battiti ad essere così accelerati, ma più si fa vicino e più capisco siano quelli di entrambi.
-Ah, no?- faccio retorica, con una punta di sfida nel tono di voce.
-Allora andiamo, sorprendimi.- lo invito, ma nella sicurezza di farmi più vicina a lui mi muoiono le parole in gola.
Derek alza la testa al cielo, come se si trattenesse dal fare qualcosa, poi più nulla. Le mie palpebre si chiudono involontariamente quando sento la sua bocca pressata contro le mie labbra, e le sue mani a cucchiaio sul mio viso. Non faccio nulla per scostarmi, e anzi, stringo tra i pugni delle mie mani la sua stupita canottiera di cotone, che al momento vorrei tanto non ci fosse.
La stretta delle sue mani passa dal viso alle mie cosce, che stringe con forza mentre mi permette di salire in braccio a lui, prima di adagiarmi sul letto. Si posiziona tra le mie gambe leggermente scoperte, prima di cercare di nuovo la mia bocca, lasciandosi sfuggire un gemito quando appositamente gli mordo il labbro inferiore.
-Laila, ci sei?- mi domanda una voce, ora famigliare tanto quanto maledettamente irritante. -Cosa?- domando confusa e persa nei miei pensieri che, forse per la prima volta nella mia vita, non sono solo sogni.
-La campanella è suonata, andiamo.- Scott mi posa un braccio attorno alle spalle, ma i miei occhi sono ancora incastrati a quelli di Derek, che non ha smesso di guardarmi nemmeno per un secondo.
-Ti ho sorpresa?- mi mima con le labbra, attardandosi un attimo prima di raggiungere il parcheggio e la sua Camaro. -Si.- annuisco, mimando alla stessa maniera la mia risposta.
Rimaniamo a fissarci ancora per un secondo ma, con lui, anche il tempo è amplificato. Le lancette dell'orologio sembrano fermarsi. Non ho mai desiderato che un minuto potesse durare un'ora, tanto quanto lo desidero adesso.
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ᴏᴄᴄʜɪ ᴠɪᴏʟᴀ | ᴅᴇʀᴇᴋ ʜᴀʟᴇ |
Fanfiction[COMPLETA] [REVISIONATA] In una Beacon Hills rivisitata, Derek Hale riuscirà a sorridere e ad approcciarsi alla vita in maniera positiva con più facilità, capendo che magari non tutto è perduto. Forse, riuscirà ad avere il lieto fine che tutti spera...