11. La ragazza che mi ha reso abbastanza

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Laila

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Laila

Mi sveglio perché disturbata dai raggi del sole che entrano attraverso la finestra; vedo che sono in camera mia anche se non so come ci sia finita. Ricordo di essermi addormentata in macchina di Derek mentre mi portava a casa finita la festa.

Guardo l'orario: le 7:30.

Strano che Althea non sia ancora piombata in camera mia per svegliarmi come fa tutte le mattine, nonostante sappia che mi da fastidio. Decido di alzarmi ed entrare in camera sua. Insomma, Skyler è rimasta da Stiles, ma almeno lei sarebbe già qui a saltare sul mio letto per destarmi dal mio sonno più che profondo.

Raggiungo a tentoni la camera degli ospiti -Althea, ti devi sveglia...- , richiudo la porta immediatamente, non appena vedo delle lenzuola che si muovono ed una massa di capelli ricci biondi, sicuramente non appartenenti alla mia migliore amica. -Buongiorno anche a te, Isaac.- Sussurro con la schiena contro la porta di legno bianca, passandomi una mano sulla faccia per cercare di dimenticare tutto ciò che sono stata costretta a vedere.

-Buongiorno, Laila.- risponde Isaac, uscendo un attimo dalla porta e dandomi un bacio sulla guancia. -Copriti, ti prego.- faccio io mettendomi una mano davanti agli occhi in maniera molto teatrale.

-Perché gridavi? Althea sta bene?- la voce di mio padre mi fa sussultare maggiormente, e quando  cerca di aprire la porta lo fermo con un gesto pronto del braccio.

-N-no, no papà.. sta bene, tranquillo.- esalo. Gli sorrido per fargli capire che è tutto apposto, anche se non penso di averlo convinto al cento per cento.

-Isaac, calati da quella cazzo di finestra! La prossima volta avvisate così non apro!-
sussurro ridendo, per non far accorrere nuovamente mio padre.

Una volta vestite, io e Althea usciamo di casa dalla porta e Isaac dalla finestra.
Ci troviamo davanti Derek che, vedendoci, scende dalla macchina. -E tu che ci facevi qui?- domanda, rivolgendosi ad Isaac. Gli lancio un'occhiata eloquente, invitandolo a fare due più due. -Ah...capito.- mormora cercando di trattenere una risata, e gli arriva un pugno sul braccio dal mio migliore amico, anche se non lo scalfisce minimamente.

Saluto i miei migliori amici che salgono sulla moto di Isaac e raggiungo Derek in macchina. Passo più tempo in questa Camaro nera che in casa mia, a momenti.

Passiamo davanti a scuola, ma lui non si ferma. -Hale, che fai?- domando retorica, anche se spero con tutto il cuore che mi dia la risposta che ho già ipotizzato.

-L'unica cosa che voglio fare oggi è stare con te, andiamo in un posto.- mi risponde pronto, poggiando la sua mano sulla mia coscia. -Potevi avvisare di questa tua decisione, per una volta che volevo andare a scuola!- esclamo, mai stata più falsa e più teatrale.

ᴏᴄᴄʜɪ ᴠɪᴏʟᴀ | ᴅᴇʀᴇᴋ ʜᴀʟᴇ |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora