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[Respiro] Il vento forte tra i capelli sembrava tagliarle la pelle.

[Respiro] Cercava di trovare la forza di muoversi, ma i bracciali che le avevano agganciato ai polsi e alle caviglie sembravano pesare tonnellate.

[Respiro] Il vento continuava a sbatterle addosso, così tanto, da impedirle di aprire completamente gli occhi. Forse però non era poi così negativa come cosa: non avrebbe visto l'asfalto pochi secondi prima di schiantarcisi sopra.

[Respiro] Forse l'ultimo.

Abbandonato ormai ogni tentativo di aggrapparsi a qualcosa, nonostante la voglia di vivere stesse esplodendo dentro di lei, Miyuki strizzo gli occhi a pochi metri da terra.

Era sicura che dopo tutto ciò che aveva detto suo padre nessuno sarebbe mai stato così folle da mettersi contro di lui o meglio, nessuno sarebbe stato così folle da rischiare così tanto per lei.

Miyuki riaprì gli occhi per qualche istante e, mentre il suolo le si avvicinava inesorabile, iniziò quello che sarebbe stato il count down della sua vita.

"...cinque..." il respiro iniziò a bloccarlesi in gola "quattro..." pensò ai bei momenti che aveva passato in quel breve lasso di tempo alla Yuei "tre..." pensò alla sua stanza, quella che aveva sentito sua per la prima volta "due..." pensò alle risate del giorno prima "uno.." pensò a sua madre.

Poi il respiro si bloccò e da lì solo il buio.

Miyuki aprì gli occhi e si mise a sedere sul letto in preda ad una crisi respiratoria. Aveva gli occhi sgranati e una strana sensazione di inquietudine addosso. Si portò la mano destra sul collo cercando di calmarsi e quando la sua mano toccò la pelle del collo, si accorse che era completamente sudata.

Continuò a respirare rumorosamente come se qualcuno le avesse messo un tappo in gola mentre dormiva e quando la mancanza di ossigeno iniziò a farle girare la testa, la porta della sua stanza si aprì facendo entrare la luce del corridoio.

"Tesoro ti senti bene?" Miyuki si girò di scatto verso la porta e rimase impietrita.
Abbassò lentamente la mano che si era portata al collo e ancora ansimante sentì i suoi occhi iniziare a bruciarle.
"Ryosei vieni, sta succedendo di nuovo..." asserì con tono preoccupato girandosi verso il corridoio per poi avvicinarsi al letto "Non preoccuparti Miyuki, ora ti sentirai subito meglio" concluse sedendosi accanto a lei e stingendole la mano sinistra.

Gli occhi di Miyuki si riempirono completamente di lacrime mentre sua madre le sorrideva e le accarezzava premurosamente i capelli "Su, non piangere adesso arriva papà" la rassicurò.

"Eccomi... stavo cercando la vestaglia" fece l'uomo da fuori la stanza "per fortuna hai il sonno leggerissimo Izumi." continuò.
"Se non ci fossi non saprei come fare" concluse sorridendole mentre facendo uscire dalla mano sinistra dell'aria fresca, si chinava su Miyuki per poggiargliela sul collo.

Izumi continuava a tenerle stretta la mano "Sembra che il quirk di fuoco le dia più problemi del solito... E' già la terza volta questa settimana che le impedisce di respirare..." la guardò dolcemente "Spero che crescendo questa cosa le passi."

Ryosei si sedette accanto alla moglie continuando a tenere la mano poggiata sul collo di Miyuki "Dobbiamo darle tempo, i suoi quirk hanno iniziato a svilupparsi solo da tre mesi."

"Sì ma nessun altro bambino li ha già così sviluppati" lo guardò " temo che il suo corpo non possa farcela a reggerli. Non sappiamo nemmeno quali e quanti altri ne verranno fuori." le accarezzò il dorso della mano con il pollice.

"Al momento sembra che i suoi quirk siano fuoco e fulmine, due elementi molto forti già da soli..." guardò la figlia negli occhi e, stranamente, lei non avvertì nessuna cattiveria nei suoi.
Non sentì fremere niente dentro anzi, si sentì quasi rassicurata "...farò in modo che il suo corpo riesca a sostenere il potere dei suoi quirk – riguardò la moglie – ti prometto che la renderò forte."

"Io...Voglio essere un Hero!" [Arc 1] ~ BakugouxOCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora