Pelle

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Per tutto il resto della serata Miyuki cercò di far in modo che il suo sguardo incrociasse quello di Bakugou in modo che, senza effettivamente dirglielo, potesse fargli capire che aveva bisogno di parlare con lui.
Ogni volta che però si guardavano, Bakugou distoglieva subito lo sguardo continuando a fare ciò che aveva fatto fino a quel momento e Miyuki non riusciva a capire perché finiva sempre per tirarsi indietro.
Quando poi, mentre stava seduta a tavola, Shoto le si sedette accanto continuando a parlare con Midoriya, il movimento veloce di Bakugou che, da appoggiato all'isola se ne andava verso il piano di sopra con aria truce, catturò la sua attenzione e la portò a seguirlo con lo sguardo finché non lo vide sparire lungo le scale.
Convinta che quella fosse l'occasione ideale per riuscire a passare un po' di tempo con lui e per potergli parlare riguardo ciò che le era successo davvero durante quel suo primo giorno di tirocinio, Miyuki si alzò e si avviò al piano di sopra diretta verso la stanza di Bakugou.

Percorsa la porzione di corridoio che aveva ormai imparato a conoscere, notando la luce ancora accesa all'interno, bussò alla porta un paio di volte ma quando l'ombra di Bakugou si avvicinò, invece di aprirla spense la luce.
Miyuki osservò la luce spegnersi da sotto lo spiraglio della porta e continuando a non vedere spuntare Bakugou, confusa e amareggiata dal fatto che, inspiegabilmente, lui la stesse evitando da almeno due giorni, fece un breve sospiro e si allontanò diretta verso la sua di stanza.
Per tutto il resto della nottata continuò a pensare sia allo strano e improvviso cambiamento di Bakugou nei suoi confronti sia a tutte le informazioni che Endeavor le aveva dato.

Per quanto riguardava il primo era inutile negare che non si aspettasse un cambiamento del genere.
Nessuno dei suoi compagni aveva la minima idea di cosa fosse successo in quei pochi giorni in cui erano rimasti da soli ma, proprio in virtù di tutto ciò, non riusciva a comprendere come mai fosse cambiato così tanto.
Alla fine parlarle con lei era una cosa che aveva fatto anche prima di tutta quella serie di eventi, e anche se le loro interazioni fossero state poche e brevi, poteva comunque sembrare normale il fatto che dopo due settimane passate insieme i due avessero iniziato a parlare in maniera civile.

Per quanto riguardava il secondo invece, non aveva nessuno a cui confidare quanto il mettersi a lavorare proprio sull'instabilità del suo quirk, rischiando così di finire più volte all'interno di quella strana dimensione, la terrorizzasse.
Se da un lato voleva riuscire a mettere a posto i pezzi per davvero, in modo tale che tutto il casino che occupava la sua testa potesse svanire, dall'altro, l'idea di continuare a rivivere cose che aveva rimosso, da sola o grazie all'aiuto di qualcuno, le faceva venire ancora voglia di piangere.
Non era pronta a rivedere sua madre perdere la luce che aveva negli occhi di nuovo, non era pronta a vedere il continuo cambiamento di suo padre e non era nemmeno pronta a rivedersi mentre pian piano veniva distrutta dall'uomo di cui si fidava di più di tutti.
Purtroppo però, non avendo stretto un principio di legame con nessun altro oltre a Bakugou, si ritrovò inevitabilmente da sola a prendere quella decisione dato, non c'era nessuno con cui si sentisse in vena di parlare o a cui chiedere un consiglio a parte lui.

Il mattino successivo, dopo aver dormito a malapena un paio d'ore a causa del ronzio continuo che le riempiva la testa, Miyuki scese al piano di sotto ancora prima di Shoto e preparandosi un bicchiere di spremuta d'arancia andò a sedersi a capotavola poggiando il bicchiere e lo guardò come se da questo sperasse uscissero magicamente fuori le risposte che stava cercando.
Per tutta la notte non aveva fatto altro che pensare ai pro e ai contro della scelta di andare o non andare da Endeavor e nonostante quest'ultimi sembrassero meno degli altri, continuava ad esserci qualcosa che la spingeva almeno a provarci.
Dopotutto Endeavor non le aveva realmente detto il modo in cui avrebbe iniziato ad aiutarla e magari, non sarebbe nemmeno finita di nuovo in quel limbo di dolore e disperazione.

Ancora in preda a quei dubbi Miyuki si abbatté contro lo schienale della sedia e, con la gamba destra che non smetteva di tremare a causa del nervosismo, si portò il pollice alla bocca e iniziò a mangiarsi le unghie troppo persa nei suoi pensieri per accorgersi della presenza di Bakugou che, essendo andato a dormire fin troppo presto la sera prima, aveva finito per svegliarsi al suo stesso orario.
Arrivato al piano di sotto infatti, Bakugou si era quasi spaventato nel vedere la presenza di qualcuno seduto a capotavola ma, dopo essersi reso conto di chi fosse, nonostante la curiosità di sapere cosa ci facesse in piedi a quell'ora, resosi conto che lei non lo aveva ancora notato, si mosse lentamente verso l'isola della cucina per bere un bicchiere d'acqua mentre, con lo sguardo, stava attento ai suoi movimenti.

"Io...Voglio essere un Hero!" [Arc 1] ~ BakugouxOCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora