Una domenica da dimenticare

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Dopo essere andata a dormire con il petto un po' più leggero, Miyuki aprì gli occhi e sentendosi una persona completamente diversa, rimase a guardare il soffitto della sua stanza mentre fuori, timidamente, i raggi del sole iniziavano a dare inizio a quella nuova giornata.

Ripensando al discorso che aveva fatto la sera prima davanti a tutti i suoi compagni, Miyuki sorrise pensando che, contrariamente a ciò che aveva sempre pensato, era riuscita ad essere abbastanza coraggiosa da fare ciò che più la spaventava al mondo: mostrarsi vulnerabile.

Per anni l'essere vulnerabile era stata la sua condanna ed era finita, per forza di cose, a creare muri su muri per far sì che nessuno potesse attaccare il suo punto debole.
Era finita inevitabilmente a diventare un'automa che non faceva altro che lottare per la sua sopravvivenza dimenticandosi che, a volte, parlare con qualcuno, potesse effettivamente essere la cosa migliore da fare.
Mentre questi pensieri e queste nuove convinzioni iniziavano a farsi posto pian piano nella sua mente, Miyuki si fece la sua solita doccia giornaliera e dopo aver indossato la divisa scolastica, scese al piano di sotto dove inaspettatamente trovò Kirishima intento a fare colazione.

"Cosa ci fai sveglio a quest'ora?" domandò avvicinandoglisi e dandogli un colpetto sulla spalla sinistra; l'altro si girò e con ancora l'omelette in bocca, le sorrise a denti stretti "Sta mattina inizio prestissimo" aggiunse poi dopo aver mandato giù il boccone a seguito di un paio di pugni sul petto.
"Oh, - fece lei andandosi a preparare la solita spremuta d'arancia – immagino tu stia facendo cose interessanti" continuò come se qualcosa la spingesse a non voler portare a termine quella conversazione.
Questo mandò giù un altro boccone "Non ne hai idea! – bevve un sorso d'acqua – E il fatto che tra un paio di giorni sarà tutto finito mi fa venire voglia di dare il massimo!" sbatté il pugno sul tavolo facendo tintinnare le bacchette contro la superficie del piatto.
Miyuki rise "Lo fai sempre."
"Tu invece?" chiese lui mentre lei gli si sedeva accanto con il bicchiere e il toast.
"Purtroppo ho sempre la testa così piena di pensieri che – bevve un sorso – se riesco a dormire un paio d'ore a notte è già tanto" gli sorrise.
Kirishima riprese a mangiare "C'è qualcosa che non va?" le chiese poi notando il suo sguardo un po' perso.
"Come?" si girò verso di lui con ancora il toast intonso in mano.
"Ti vedo un po' pensierosa" ammise lui schiarendosi la gola "in realtà hai sempre un po' l'aria persa chissà dove" continuò sperando di non essere stato troppo scortese.
Miyuki fece un respiro profondo "No – sospirò – è che sto ancora pensando a ieri sera" ammise dando finalmente un morso al toast.
Kirishima fece una faccia dispiaciuta "Avevo detto a Kaminari di non parlar-" lei fece di no con l'indice "Non c'entra Kaminari – gli sorrise – in realtà parlarne mi ha fatto stare stranamente meglio. E' come se avessi un peso in meno sullo stomaco" sorrise di nuovo.
Il ragazzo sembrò rilassarsi "Sono altre le cose che mi tengono sveglia la notte" aggiunse poi come se il suo subconscio volesse lanciare un amo per vedere se Kirishima avrebbe abboccato.
Sin da quando si era seduta a tavola con lui, nella sua testa era iniziata a gironzolare l'idea che, essendo lui il migliore amico di Bakugou, avrebbe sicuramente avuto delle risposte riguardo il suo comportamento.
Nonostante si sentisse un po' in colpa nell'usarlo in quel modo, Miyuki sapeva che non avrebbe avuto altri modi per scoprirlo in più, stranamente parlare con lui non le metteva nessuna ansia perciò, molto probabilmente, anche senza l'intervento del suo subconscio, era sicura che prima o poi avrebbe chiesto a lui riguardo Bakugou.

"Tipo?" rispose lui e nella testa di Miyuki una strana voce disse "Preso!" come fosse la preda di una battuta di pesca.
Cercando di non ridere dell'immagine di Kirishima appeso ad un amo come un pesce, Miyuki bevve un altro sorso di succo e dando una veloce occhiata verso le scale, si chinò leggermente verso di lui.
"Non riesco a capire cosa ho fatto a Bakugou." si rimise composta.
Un po' confuso da quella confessione come se nella sua testa avesse immaginato che, ciò che la teneva sveglia fosse il pensiero costante di suo padre che la voleva morta, Kirishima corrugò la fronte "Di che parli?"
Miyuki lo guardò indagatoria, era sicura che stesse facendo il finto tonto ma, dato che voleva giocare, avrebbe giocato.
"Non so se ti abbia detto qualcosa – iniziò con l'intento di vedere anche la minima traccia di tradimento nel volto dell'altro – ma, durante i giorni che abbiamo passato insieme, è stato come se fosse un'altra persona." guardò di nuovo verso le scale – se Bakugou si fosse svegliato e li avesse visti lì a chiacchierare, sicuramente Kirishima avrebbe fatto finta di niente e lei non avrebbe avuto le informazioni che voleva.

"Io...Voglio essere un Hero!" [Arc 1] ~ BakugouxOCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora