十二

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La festa si era spenta con l'andare delle ore, erano le 2 del mattino e ormai non c'era quasi più nessuno, tranne che gente ubriaca, Minho aveva appena recuperato sua sorella ed era pronto a tornare a casa.

Salutarono le poche persone che conoscevano e uscirono dall'abitazione, trovandosi davanti ad una scena  a dir poco comica.

"Jisung, Felix" parlò un ragazzo familiare. "O la finite, o vi lasciò qui"

"Jisung, credo che Changbin ce l'abbia con noi" rispose un ragazzo con voce più acuta, mentre al suo fianco un ragazzo che conosceva bene rideva come un pazzo.

Non vedeva il ragazzo da tre orette, l'aveva perso dopo quella piccola chiacchierata e non avrebbe mai pensato di ritrovarselo davanti così ubriaco, ma sorrise, divertito nel vederlo così.

"Oh, Minho" esclamò improvvisamente il ragazzo, volgendogli un sorriso strano. "Sai, io questo lo conosco" disse successivamente verso i suoi amici.

"Si si bravo Jisung, ma ora andiamo a casa"

L'amico sembrava essere in enorme difficoltà con i due ragazzi ubriachi e Minho non voleva davvero ridere, ma era così esilarante vederli in quello stato.
Sua sorella gli diede un piccolo colpo sul braccio, per attirare la sua attenzione dallo "spettacolo".

"Aiutalo" disse sottovoce. "Ricambia il favore, lo devi a Jisung"

A suo fratello quell'idea non piaceva per niente, si ritrovò a negare con la testa il più velocemente possibile, mentre sua sorella gli rivolgeva uno sguardo torvo.

"Changbin" richiamò il ragazzo sconosciuto, che si voltò esasperato verso di loro. "Devo un favore al tuo amico, a Jisung, lo portiamo a casa noi"

Era evidente che quell'idea non piacesse né a Changbin né a Minho, ma acconsentì, stanco della situazione di cui era protagonista. Si avvicinò per dargli tutte le informazioni utili, senza mancare di una piccola minaccia se fosse successo qualcosa al suo migliore amico, e in breve tempo Minho si ritrovò nella sua macchina con un Jisung ubriaco.

"Cosa devo fare con te" commentò acido. "Alla fine ti trovo sempre tra i piedi"

Jisung non l'ascoltava, canticchiava una canzone mentre osservava fuori dal finestrino, il fatto che si fosse calmato era solo positivo, avrebbe avuto meno problemi a trascinarlo in casa sua e ad abbandonarlo sul divano. Il suo amico l'aveva avvisato che quasi sicuramente ci sarebbero stati i suoi genitori addormentati e doveva fare il più silenziosamente possibile.

Si voltò leggermente, notando che l'altro ragazzo si era fatto improvvisamente più serio e tranquillo, non sapeva cosa gli stesse passando per il cervello ma non se ne preoccupò.

"Questo è un gesto carino" parlò la sorella dal sedile posteriore, e Minho notò un sorriso nel suo volto. "Visto? Non è difficile"

"Mica ti stai prendendo una cotta per questo ragazzino?" commentò curioso, ma quello che ottenette fu solo una piccola risata e un segno negativo con la testa.

In breve tempo arrivarono all'abitazione del minore e parcheggiarono davanti all'ingresso, Minho fece un grosso respiro e uscì dalla macchina per poi raggiungere Jisung dall'altro lato per aprirgli la portiera.

"Su, vieni con me, ti aiuto" disse con tono fin troppo dolce, alla fine era ubriaco non voleva essere troppo duro con lui.

Arrivarono davanti l'ingresso e con strana semplicità Jisung recuperò le sue chiavi di casa e le passò direttamente al maggiore. La casa era avvolta dal silenzio e Minho stava pregando tutti i santi che non aveva mai pregato, socchiuse la porta alle sue spalle e cominciò a cercare il salotto.

"Nella stanza accanto, a destra"

Jisung si era avvicinato a lui, sussurrando quelle semplici parole direttamente contro il suo orecchio, l'odore dell'alcool si espanse per le narici del maggiore e solo quello lo fermò, dato che il corpo del minore era completamente premuto contro il suo, Minho ignorò tutto e l'afferrò per il braccio per aiutarlo a camminare 

Arrivarono nel salotto con facilità, l'oscurità non faceva vedere quasi nulla ma era ben visibile il divano e Minho ci poggiò delicatamente Jisung, osservò con calma il ragazzo posizionarsi e stringersi tra le coperte abbandonate lì.

Aveva svolto il suo compito, poteva andarsene.

Sentì Jisung mugolare e muoversi di nuovo tra le coperte e poi sentì un tonfo, il telefono di Jisung era caduto sul pavimento.
Si avvicinò e recuperò il telefono, premendo il tasto di accensione per assicurarsi che non si fosse scheggiato, ma notò una serie infinita di notifiche.

In quel momento Minho avrebbe dovuto posare il telefono, non curiosare, ma appena vide quelle notifiche una lampadina si accese nel suo cervello.

54 Nuove Notifiche da @3RACHA

26 Nuove Notifiche da @J.one

Il respiro di Minho si bloccò riconoscendo i due account, spostò lo sguardo sul ragazzo addormentato davanti a lui per poi recuperare il suo telefono dalla tasca, cercò i due nomi nella barra di ricerca di Instagram e notò, come già pensava, che si trattava degli account ufficiali.

Istintivamente scattò una foto alla sua schermata, la mano quasi gli tremava per lo shock della scoperta, aveva bisogno di conferme.

Quello davanti a lui era proprio J.One.

Your Secret /Minsung/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora