十七

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Il ragazzo era agitato e Chris l'aveva notato già da un po', osservava i suoi movimenti e notava il lieve tremolio della mano e il fatto che non riuscisse a lavorare come il solito, l'aveva notato poco prima e non riusciva a fare attenzione ad altro ormai.

Jisung sapeva bene che i ragazzi avessero intuito qualcosa, magari non Changbin, era troppo immerso nei suoi testi, ma sentiva lo sguardo del maggiore fisso su di sé e sapeva che c'era un motivo.

"Dimmi Chris, lo sento il tuo sguardo su di me"

Aveva deciso di affrontare direttamente il maggiore, sapendo che il suo sguardo si sarebbe soltanto più intensificato, come se provasse a leggergli l'anima.

"Come stai?" gli chiese diretto, sapeva essere molto crudo quando voleva.

"Bene" rispose sicuro con un sorriso sul volto. "Ho solo tante cose a cui pensare, compiti, casa, e dormo poco"

"Se sei così stressato puoi prenderti una piccola pausa, a questa canzone ci pensiamo io e Chan" parlò finalmente Changbin alzando il suo naso dai fogli. "Una piccola pausa, studi, mangi e dormi di più"

L'idea era decisamente ottima, ma Jisung aveva seriamente bisogno di quello sfogo per distrarsi dai suoi pensieri, dalla scuola, dalla sua famiglia e da Minho.

"No no" negò subito. "Posso farcela"

Il sorriso che fece sperò che bastasse per tranquillizzare i due hyung, e ci riuscì per un verso, ma Chris non riusciva a togliersi quel tarlo dalla testa, come se ci fosse qualcosa che non andasse.

Mentre era ancora immerso nei suoi pensieri, Jisung si alzò raccogliendo le sue cose dal tavolo della cucina dell'appartamento del maggiore.

"Io ho un impegno per delle ripetizioni" spiegò subito. "Se faccio passi in avanti col testo vi faccio sapere, ancora grazie per l'ospitalità hyung"

I tre ragazzi si salutarono velocemente e come solito Jisung si avviò verso l'ingresso di casa da solo, lasciando dietro di sé solo un veloce saluto e il suono della porta che sbatteva.

"Non mi convince per nulla" parlò Changbin con gli occhi fissi sui suoi fogli e Chris sospirò di sollievo nel sentire che il suo amico la pensava come lui. "Se è stressato per queste cose, si butta sui testi e scrive, se ha un blocco e si mostra agitato allora la cosa è grave"

"Lo so Changbin, ma possiamo solo fidarci di lui" spiegò il maggiore. "Se ha qualcosa, verrà a dircelo prima o poi, lo conosciamo bene"

Il silenzio si impossessò di nuovo di quelle quattro mura, uno dei due si riconcentrò sui suoi testi, mentre l'altro riportò l'attenzione allo schermo del suo computer, ancora in dubbio se rasserenarsi su Jisung.

Your Secret /Minsung/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora