三十三

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8 anni dopo.

Jisung non si voleva mostrare nervoso, ma tutto di lui tradiva la sua sicurezza, le mani che tremavano, il piede che sbatteva a terra seguendo un ritmo improvvisato e caotico.
Finché non sentì il rumore di chiave girare e vide la porta aprirsi, un brivido salì lungo la spina dorsale facendogli ritornare in mente ricordi non positivi.

Una donna sulla cinquantina si rivelò da dietro la porta, l'uomo rimase un po' a fissarla notando quanto effettivamente fosse cambiata e ,purtroppo, invecchiata, da quella prospettiva era ancora più minuta di come se la ricordava.

"Jisung?" domandò con voce flebile e delicata, di sicuro non aspettandosi di ritrovarlo lì.

"Ciao mamma" disse imbarazzato, iniziando a giocare con i braccialetti sul suo braccio.

Jisung, ormai uomo, avrebbe mentito se avesse detto che non pensava ancora a quel giorno con una certa costanza, il giorno in cui aveva iniziato a vivere corrispondeva al giorno in cui era stato cacciato di casa, ma ora da venticinquenne viveva tutto diversamente.

"ODDIO! JISUNG"

Senza il minimo preavviso Jisung si ritrovò stretto tra le braccia della donna, e la sensazione di felicità si espanse nel suo petto, aveva immaginato più di una volta la scena, ma non si sarebbe mai aspettato tutto quello. Strinse la madre ormai in lacrime, consolandola e rassicurandola, l'uomo aveva capito che nella vita si commettevano degli sbagli, ed era lì per perdonare.

"Che succede?" parlò una voce estranea.

Eccolo lì, la persona di cui Jisung aveva più paura di tutti, suo padre.
Lui era davvero invecchiato, il lavoro aveva peggiorato la sua già carente situazione, vedeva chiaramente le rughe e la schiena ingobbita, aveva saputo tramite il fratello, con cui aveva ormai un rapporto fantastico, che non era stato bene in quegli otto anni, numerose visite all'ospedale e controlli.

La donna si staccò dal corpo del figlio, in modo tale che lui potesse vederlo chiaramente, ed appena arrivarono l'uno di fronte all'altro si vide la differenza, Jisung era ormai un adulto, leggermente più alto del padre, tendeva ancora a vestire come un ragazzino, felpa e jeans, ma dal suo viso si poteva chiaramente vedere che fosse maturato.
Era lì, ma lo stesso Jisung non sapeva se era pronto a perdonare il padre, dopo otto anni senza farsi sentire, pero' stavano facendo un passo avanti, e ne ebbe la conferma vedendo il sorriso sul volto di lui.

"Vuoi entrare?" chiese imbarazzato.

"Oh si" disse subito. "Ma prima, vi devo presentare qualcuno"

Proprio accanto all'uomo comparse un'altra persona, accuratamente nascosta dalle mura, indossava anche lui una felpa e dei jeans, ma dava tutto un altro aspetto rispetto a Jisung.

"Salve, sono Lee Minho, il fidanzato di vostro figlio" si presentò con un sorriso incerto sul volto.

I genitori era visibilmente scioccati da quella dichiarazione, di sicuro non si sarebbero mai aspettati di vedere loro figlio dopo così tanto tempo, e soprattutto con un uomo.

"Sei anche tu il benvenuto" parlò improvvisamente il padre, sorprendendo i due. "Entrate, abbiamo tanto da raccontarci"

Jisung si aspettava di tutto tranne che quella reazione da parte del padre, mentre Minho aveva un sorriso mozzafiato, fiducioso della reazione.
Appena entrarono dentro, il padre e la madre si allontanarono, lasciando un attimo i due da soli, con la promessa di rivedersi in cucina.

"Non è stato difficile" ammise Jisung guardando negli occhi Minho. "Ma grazie per avermi accompagnato"

Il maggiore dei due si avvicinò a lui, lasciandogli un tenero bacio sulle labbra, che fece scoppiare il cuore di entrambi, troppo innamorati per esprimerlo a parole.

"Lo sai che sarò per sempre accanto a te" parlò di nuovo.

Jisung, sempre col suo fare infantile, portò la sua mano tra di loro, alzando soltanto il mignolino, per sigillare quella loro piccola promessa, Minho non perse tempo e strinse il proprio dito al suo.

"Promesso."

"Promesso."

The end.




Ed eccomi qui, a pubblicare l'ultimo capitolo di questa storia, non è mio solito scrivere spazi personali, ma voglio solo ringraziarvi per averla letta, per esservi fatti prendere da questa semplice storia a cui tengo.

Ha significato tanto per me, essendo la prima storia con cui ho trovato il coraggio di pubblicare le mie parole, e sono felice e grata che vi sia piaciuta.
Grazie mille, e spero di rivedervi presto sotto qualche altra storia.
Neeeid

Your Secret /Minsung/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora