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Minho stava impazzendo nella ricerca di quel ragazzo, una promessa era una promessa, soprattutto per sua sorella, non si era pentito di avere agito in quel modo, ma se esagerava l'ammetteva senza troppi problemi e rimediava ai suoi errori.

Trovare quel ragazzo però si stava rivelando più difficile di quanto avesse immaginato, non avevano un nome o un cognome, ricordava solo vagamente il suo volto e suoi capelli biondi ormai rovinati.
Lo cercò in mensa, in mezzo alla massa di persone, poi iniziò ad aggirarsi per i corridoi mezzi vuoti, cercarlo era fuori discussione dato che stava diluviando.

"Perché sei dovuto uscire fuori?"

Girò l'angolo e noto due ragazzi fermi ad un armadietto, non ci mise molto a riconoscere il ragazzo che stava cercando.

"Perché volevo stare fuori, ero concentrato ed ha iniziato a piovere"

"Sei stupido Jisung"

Minho stava già camminando verso il ragazzo non spostando gli occhi dalla sua figura, notando che fosse fradicio per colpa della pioggia. L'altro ragazzo non ci mise molto ad accorgersene, infatti i loro occhi si incrociarono e per un attimo si poté scorgere pura preoccupazione negli occhi di Jisung.

"Ciao" parlò il maggiore appena si avvicinò ad i due ragazzi.

"Changbin, ci lasci un attimo soli?"

Il ragazzo moro squadrò Minho con un'occhiataccia, lui sapeva bene cosa fosse accaduto e sapeva bene quanto il minore avesse difficoltà con le interazioni sociali, ma li lasciò da soli, si fidava di lui e avrebbe comunque atteso dietro l'angolo per poter intervenire.

"Vedo che alla fine non era un addio" commentò acido il minore.

Minho ingoiava ogni parola cattiva che avrebbe potuto dire, era lì per scusarsi e non per creare altri casini, quindi si appoggiò sugli armadietti fissando il ragazzo.

"Sono qui per scusarmi" parlò finalmente e l'espressione di Jisung mutò improvvisamente, aprendosi in un espressione di puro stupore.

"Aspetta, sei serio?" domandò mentre si sfilava la giacca, uscire con il brutto tempo non era stata una bella idea e in quel momento si ritrovava bagnato e infreddolito.

Minho avrebbe dovuto parlare e togliersi quel peso dalla coscienza, andarsene e dire seriamente addio a quel ragazzo, ma qualcosa lo bloccò. La camicia ormai fradicia era completamente aderente al suo corpo tonico, non era muscoloso ma era messo bene, e il maggiore non riuscì a togliere lo sguardo e a eliminare il desiderio di avvicinarsi a lui.

"Tutto bene?" parlò finalmente Jisung.

Il minore si sentiva osservato e non capiva se quella sensazione gli piacesse o meno, non ci aveva messo molto a capire cosa stesse osservando, dato che i suoi occhi puntavano in basso, nessuno l'aveva mai osservato in quel modo e non capiva cosa ci trovasse nel suo fisico così minuto.

"Si" rispose velocemente alzando gli occhi. "E comunque ti chiedo scusa, ho agito male, e divento nervoso se qualcuno si avvicina a mia sorella"

"Non ti preoccupare, anche mio fratello è molto protettivo con me, se l'hai fatto ci sarà stato un buon motivo"

"Di questo ti ringrazio, davvero, mia sorella mi ha spiegato tutto e mi sono sentito un idiota"

"Stai tranquillo" ripeté Jisung questa volta con un sorriso in volto.

Jisung lo capiva in un certo verso, non comprendeva a pieno le sue parole, ma ricordava bene come suo fratello diventasse protettivo per molte cose, non reagiva così ma sapeva bene che ognuno avesse un carattere differente.

Poi Minho lo vide, il polsino della camicia di Jisung era leggermente alzato e riuscì a intravedere un segno rosso intorno al suo polso, ovvero l'impronta delle sue stesse mani.

"Posso?" domandò Minho cauto.

Il ragazzo era confuso a primo impatto, ma appena afferrò il suo polso capì di cosa stava parlando, l'osservò con cura e notò che il segno era ancora molto visibile sulla sua pelle, si sentì seriamente in colpa per quello che aveva fatto.

"Mettici qualcosa, del ghiaccio e un po' di crema" parlò con tono dolce il maggiore, lasciando poi il suo polso.

"Cercherò di farlo, grazie" disse con imbarazzo Jisung, notando la preoccupazione di Minho con quel gesto.

"Ora vado, è stato un piacere conoscerti"

"Anche per me"

In pochi secondi Jisung si ritrovò solo nel corridoio, aveva una strana sensazione addosso che non sapeva spiegare, ma nonostante tutto stava bene.

Your Secret /Minsung/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora