十四

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Erano passati ben tre giorni e Jisung era scomparso dalla vita di tutti, non rispondeva a Felix e Chan e Changbin sapevano semplicemente che stesse male, mentire e dire che aveva un po' di febbre era più semplice di ammettere la verità, ovvero che era stato un cretino.

Il ragazzo non era mai stato uno scemo, sapeva che non doveva fidarsi così facilmente delle persone intorno a lui, più di una volta la gente l'aveva usato a suo piacimento per poi abbandonarlo, aveva impiegato anni per fidarsi dei suoi due hyung e con lentezza stava diventando amico con Felix, ma sapeva bene che sarebbe passato del tempo prima di aprirsi totalmente. Sapeva che doveva stare attento alle sue cose, ai suoi appunti, al suo piccolo quaderno, al suo telefono, ma non si sarebbe mai immaginato che sarebbe andato ad una festa, che si sarebbe ubriacato, che Changbin si sarebbe fidato dei fratelli Lee e che Minho scoprire tutto.

Continuava a ripetersi che non era colpa sua, era stato uno scenario troppo imprevedibile, ma ormai non riusciva neanche a dare la totale colpa a Minho, sembrava davvero dispiaciuto qualche giorno fa, ma l'idea che lui sapesse non si toglieva dalla testa di Jisung, non sapeva cosa fare.

"Oh cazzo"

Jisung alzò il suo sguardo verso una figura ferma davanti a sé, il ragazzo lentigginoso lo stava fissando con preoccupazione.

"Spero che tu non voglia entrare a scuola così"

Le condizioni del maggiore non erano fantastiche, era pallido, con due occhiaie profonde, gli occhi rossi a causa del pianto e del poco sonno.

"Ora ti accompagno a casa tua"

La voce di Felix non ammetteva repliche e Jisung non aveva la forza di litigare, quindi in pochi minuti si ritrovarono verso la strada di ritorno, non curanti nel saltare un giorno di scuola.

"La febbre ti ha proprio distrutto"

"Già"

"Ok, ora dimmi cosa succede"

Il ragazzo lentigginoso si era voltato di colpo, interrompendo la loro passeggiata, aveva notato fin da subito che qualcosa non andava e questo teatrino lo infastidiva leggermente, continuava a pensare al fatto che Jisung stesse male.

Si conoscevano da relativamente poco, Felix si era trasferito da poco tempo, parlava ancora male il coreano e lo capiva ancora poco, non rientrava nei normali standard sud-coreani, ma si era sentito apprezzato quando Jisung, e successivamente Changbin, avevano deciso di prendersi cura di lui, di essergli amico, credeva davvero che quella che stesse nascendo fosse una vera amicizia.

"Ho un pensiero fisso i testa" rivelò Jisung. "E il voler trovare una soluzione mi toglie il sonno e la voglia di fare tutto"

Prese un respiro profondo, cercando di capire cosa fosse opportuno dire o meno, voleva raccontare le cose per come stavano, ma non poteva.

Indietreggiò di qualche passo, finendo per sedersi sul muretto basso che divideva il marciapiede con una proprietà privata, e fece un profondo respiro.

"Ipotizziamo che io abbia un segreto, che non possa dire, non perché non voglia, ma perché non sono pronto, ok?" iniziò con una piccola premessa. "E mettiamo in caso che un tizio che non conosco lo scoprisse, cosa dovrei fare? L'idea che potrebbe dirlo a tutti mi terrorizza, non so se fidarmi"

Jisung si sentiva in colpa per quella versione della storia, Felix sembrava sempre così carino nei loro confronti e lui non perdeva tempo per mentirgli, si sentiva male per lui.
La realtà dei fatti è che l'altro ragazzo stava scoppiando di felicità per il semplice fatto che si fosse confidato con lui, continuava a ripetersi che quello era un grande sinonimo di "fiducia".

"Mmh, so che sembra stupido, ma ora l'unica cosa che ti posso consigliare è di essergli amico"

"Amico?"

"Si, sembra un consiglio stupido, ma così potrai capire se fidarti o meno, e sono sicuro che a questa persona starai così simpatico che non dirà nulla"

Il consiglio non sembrava fantastico alle orecchie di Jisung, aveva quasi timore a riavvicinarsi a lui, ma era l'unica cosa decente che era arrivata fina ad ora, ci avrebbe pensato e ripensato, ne era sicuro.

In quel momento sorrise semplicemente a Felix, grato di quelle parole che aveva usato, era una piccolezza ma si sentiva meglio.

"Lo terrò a mente, grazie Felix"

"Tutto per te Jisung"

Si scambiarono un piccolo sorriso, grati che in quel momento ci fossero l'uno per l'altro.

"Ed ora" riprese Jisung alzandosi dal muretto. "Ti offro la colazione"

"Mi sembra il minimo eh"

Your Secret /Minsung/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora