Questo è un piccolo regalo vista la mia lunga mancanza, ho rifatto il trailer, lo potete trovare su tiktok: https://vm.tiktok.com/ZMeANfQcm/
Non avevo la benché minima idea di cosa stesse succedendo, mi avevano messo un cappuccio in testa e avevo le mani legate. Mi dimenai in tutti i modi possibili e immaginabili, cercai di liberarmi più e più volte, ma il mio aguzzino sembrava non demordere.
Mi spintonò per tre rampe di scale, più salivamo e più la paura incominciava a crescere, mi domandai se effettivamente era la fine. Mi spinse per un'ultima volta e caddi a terra, con grande sorpresa l'aguzzino mi liberò le mani e non appena mi tolse il cappuccio rimasi di pietra. Era Poison Ivy.
-Ho fatto come avevi detto, sono rimasta lontana dai tuoi territori, cosa vuoi? - gridai prendendo coraggio, mi guardai intorno per trovare una via di fuga, tuttavia ci trovavamo su una piattaforma sospesa a trenta metri da terra e l'unica via erano le scale alle spalle di Ivy, ero in trappola.
-Ho dei conti in sospeso coi tuoi genitori... sono sorpresa del fatto che tua madre abbia fallito così miseramente nel tentativo di nasconderti da tuo padre - rise perfida, la guardai sbigottita - Non fare quella faccia Madison, penso tu abbia capito come funzionano le cose qua a Gotham... occhio per occhio... Tuo padre ha avuto la brillante idea di far rinchiudere me e tua madre ad Arkham, il problema è che lui, dopo un po', ha deciso di farla evadere e invece che portarmi con loro, mi hanno lasciata a marcire in quella cella per cinque anni... - sentii il sangue gelarsi nelle vene, piano piano mi rialzai
-Dov'è Ben? - gridai cercando di sviare il discorso e soprattutto nel tentativo di guadagnare tempo
-Oh tranquilla... a lui ci sta pensando Lily... fossi in te mi preoccuperei per la tua vita in questo momento - senza avere la possibilità di reagire, la vidi estrarre una pistola dalla giacca e puntarmela addosso.
Sentii un dolore lancinante alla gamba, caddi a terra e una pozza di sangue incominciò a formarsi attorno alla ferita. Poison Ivy lanciò via la pistola e mi assestò un calcio all'addome che mi fece rotolare fino sul bordo della piattaforma, tossii per il dolore e anche in bocca cominciai a sentire quell'orribile sapore di ferro. La implorai di fermarsi, ma sembrò non sentirmi.
-Finalmente la farò pagare a quel pagliaccio di tuo padre per tutto il male che mi ha fatto- gridò, stava per spingermi giù quando una voce la distrasse
-Ivy no! Lascia stare Lucy, se le farai del male, ne farai anche a me – gridò Harley disperata, Ivy la guardò per un attimo pensierosa , come se fosse riuscita a farla ragionare, fece qualche passo indietro, sospirai di sollievo, anche se non avrei dovuto farlo, la tensione era ancora molto alta nell'aria
-Scusa Quinn, avresti dovuto pensarci prima – sorrise malefica, il cuore mi salì in gola e non capii più niente e l'ultima cosa che sentii fu Harley gridare il mio nome... non appena sentii il vuoto assoluto sotto di me, qualcosa fece reazione nel mio cervello e riuscii ad aggrapparmi a delle sbarre che sporgevano da sotto la piattaforma. Cercai di reggermi con tutte le mie forze, ma era difficile, stavo patendo un male tremendo a tutto il corpo. Le mani cominciano a perdere la presa, tuttavia quando stavano per scivolarmi del tutto qualcuno mi afferrò per un polso, era Harley; aveva uno sguardo terrorizzato e sollevato allo stesso tempo, la fissai implorante
-Non mollare, adesso ti tiro su – gridò, stava per issarmi quando da dietro di lei apparve Ivy con in mano la mazza di Harley, stava per colpirla
-Ley attenta! – gridai disperata, non fece in tempo a girarsi che si sentì un colpo di pistola e vedemmo Ivy crollare a terra
-Chi prova a fare del male alle mie bambine, ha finito di vivere – ringhiò Joker, dopodiché si precipitò da Harley per tirarmi su
-La gamba – sbiascicai, mi faceva un male cane
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Mad Princess
FanfictionVi siete mai chiesti come potrebbe essere la figlia del Joker e Harley Quinn? Beh ecco, Madison Lucy Quinzel è sempre stata una ragazza apparentemente fuori dall'ordinario, ma d'altro canto come biasimarla; la sua vita non è mai stata un granché. L'...