Un rumore squillante interruppe il mio adorato sonno. Sbuffando mi rigirai nel letto fino all'esasperazione, poi diedi un colpo alla sveglia, la quale cessò il squillare. Nascosi la testa sotto la massa di cuscini, non avevo voglia di alzarmi, mi sentivo ancora stanchissima dalle prove dei giorni prima, penso di non aver mai passato così tante ore in teatro; al sol pensarci mi viene la nausea.
Mi strascinai fino alla doccia, dove restai per un quarto d'ora o più, una volta uscita mi specchiai e scoppiai a ridere; sembravo un panda, avevo tutta la matita e il mascara colati, mi maledii più volte per la mia grande pigrizia nello struccarmi, che strana che sono, il più delle volte sono iperattiva, però non chiedetemi di struccarmi perché se no è la fine del mondo.
Dopo essermi resettata indossai i miei adorati jeans strappati con il top e le scarpe della Adidas, presi al volo la borsa e la felpa nera e mi precipitai a fare colazione. Stranamente quando arrivai trovai già tutti che stavano mangiando, per fortuna che le ragazze sanno delle mie tragedie mattutine e sono sempre così gentili da tenermi il posto. Non appena mi sedetti tirai un sospiro di sollievo e iniziai a bere il mio adorato caffè.
- Sempre in ritardo Mad – mi stuzzicò Giuly
- Sì Giuly... sai com'è, alla mattina è così dura stare su – le risposi a tono
- Non oso immaginare come farai quando dovrai lavorare – brontolò bevendo un sorso di the, ce l'ha ancora con me perché il mister ha assegnato a me il ruolo di Bonnie, devo ammettere che già quando l'ho conosciuta, qualche anno fa, non è che mi stesse molto simpatica, poi dall'anno scorso dopo che è successa quella cosa, la detesto ancora di più.
- Tecnicamente anche recitare è un lavoro, e poi se dobbiamo essere sincere non è colpa mia se la tua idea di puntualità equivale ad arrivare un ora prima, sai a volte basta solo un quarto d'ora – puntualizzai con un tono così innocente da risultare snervante. Lei non rispose, si limitò a diventare paonazza dalla rabbia, poi sbattendo via la sedia, se ne andò; probabilmente sono stata un po' troppo dura, ma se lo meritava, era già da un po' che scherzava con il fuoco, e lo sanno tutti che prima o poi ci si brucia.
Una volta finito ci dirigemmo con calma verso il teatro, e ovviamente Lizzy ed io non riuscimmo a non fermarci alla Starbucks per comprare i muffin, a volte sembriamo proprio delle fogne. Stavo per aprire la porta del teatro quando qualcuno mi precedette, era quel damerino di Ben Wayne; lui mi fece uno pseudo inchino, se lo facesse per scherzo non me la prenderei, ma lui fa sul serio e questa cosa mi da un po' sui nervi, allora per prenderlo in giro contraccambio con una riverenza scomposta poi mi metto a ridere. Una volta entrati ci dirigemmo in camerino.
Stavamo per prepararci quando il mister arrivò per fare una comunicazione importante, un gruppo di YouTubers del posto, avevano ricevuto il consenso per girare un video musicare presso l'Arkham Asylum; personalmente non so come abbiano fatto, ma tralasciamo questo particolare. Sta di fatto che hanno bisogno di un gruppo di ballerini e hanno chiesto al mister se eravamo intenzionati a partecipare, lui ovviamente, senza avvertirci, aveva già acconsentito e aveva stilato una lista di persone che avrebbero partecipato alle riprese. Ian ed io eravamo tra questi, ero felicissima, finalmente sarei riuscita a stare un po' lontana da Wayne e avrei passato del tempo in più con Ian. Dopo poco ci dirigemmo verso un autobus privato che ci avrebbe accompagnato ad Arkham.
Non appena vidi Arkham, mi saltò il cuore in gola, era immensa, sembrava una città su un isola sperduta.
- Impressionante eh? – disse Ian
- Sì... molto – deglutii rumorosamente – immagino che sia quasi impossibile riuscire a scappare da una struttura del genere – affermai osservando le guardie che circondavano il perimetro
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Mad Princess
FanfictionVi siete mai chiesti come potrebbe essere la figlia del Joker e Harley Quinn? Beh ecco, Madison Lucy Quinzel è sempre stata una ragazza apparentemente fuori dall'ordinario, ma d'altro canto come biasimarla; la sua vita non è mai stata un granché. L'...