Daddy lil'Monster

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Doveva essere tutto un sogno perché non ero in grado di capacitarmi di tutto ciò, in questo fottutissimo mese la mia vita è cambiata radicalmente; ora come ora non sono in grado di dire se è cambiata in meglio o in peggio.

Dall'essere orfana mi sono ritrovata ad essere figlia dei due più spietati gangster di Gotham. Secondo me sto impazzendo, chi sono io? La ragazzi di New York City o la ragazza di Gotham? Sta di fatto che ora posso definitivamente confermare che sono mentalmente instabile.

Sto facendo cose che non avrei mai immaginato di fare... probabilmente ho paura di deludere qualcuno... non so, comunque sta di fatto che sto aiutando mio padre a fare cose orribili e tutto perché probabilmente voglio fare un dispetto a mia madre.

- Principessa!!! – mi sentii chiamare, era J

- Arrivo – risposi con voce squillante e mi diressi verso il privè del locare, ormai erano un paio di giorni che ero lì con loro e giusto per non annoiarmi, dopo aver svolto le mie piccole mansioni, facevo la cameriera

- Oh tesorino, vieni da paparino, e da brava spiega al signor Hut cosa succede se non accetta le mie condizioni – ghignò J in modo teatrale

- Vedi – sorrisi dolcemente io, presi Hut per le spalle e lo spinsi leggermente conto il divanetto – se non accetti le condizioni di J – mi chinai verso di lui e mi puntai alla tempia le dita con le quali stavo mimando una pistola – succederà questo, e penso che nessuno di noi due lo voglia, soprattutto io, visto che dopò dovrò occuparmi del tuo corpo – ridacchiai

- Capisco piccola, ma vedi ch... - cercò di controbattere lui

- Cosa ? Non sento... immagino tu stia prendendo la via per la quale serve solo il biglietto di sola andata – sorrisi appoggiandomi un dito all'orecchio, J mi tirò per il passante dei jeans neri

- Siediti Mad – e così dicendo mi sedetti sulle sue ginocchia – orai ti insegno a usare una cosa molto importante – mi mise in mano una pistola, per un attimo trattenni il respiro, poi cautamente incominciai a rigirarmela tra le mani – ora, è già pronta, ti basta solo prendere la mira... ecco lì, proprio in mezzo alla fronte e poi premi il grilletto – mi sussurrò all'orecchio aiutandomi ad aggiustare la mira

- Lucy?! Cosa credi di fare? – domandò Harley entrando

- Non si vede, sto per uccidere Hut – sottolineai con tono ovvio

- Non ci pensare neanche – ringhiò lei cercando di portarmi via la pistola

- Non ci provare Harley – le intimò J

- Davvero vuoi che tua figlia sia un'assassina? È solo una ragazzina, non puoi pretendere così tanto...- un boato squarciò la stanza, Hut incominciò a contorcersi, gli avevo sparato a una gamba

- Uomo avvisato, mezzo salvato... e poi se devo essere sincera, non ho voglia di ripulire questo pavimento – così dicendo lanciai la pistola ad Harley e me ne andai.

Mi sistemai il top verde poi indossando la giacca viola, uscii per prendere una boccata d'aria, non ce la facevo più a stare là dentro. Passeggiai davanti al locale fino a quando J non mi chiamò, tornai da lui e non appena lo vidi notai che era più serio del solito.

- Madison, ho una missione per te, insieme a Rocco, dovrai andare a casa Wayne per recuperare una cosa, lui sa tutto e mano a mano ti dirà cosa fare... prendete pure la Lamborghini, è giusto fare un po' di scena ogni tanto – annuii per poi dirigermi sul retro, Rocco era già in macchina che mi stava aspettando

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