Un'alternativa molto interessante

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Mi rifiutai di uscire dalla mia stanza per due giorni, non avevo la men che minima voglia di vederla, non so quando riuscirò a perdonarla. Continuava a venire a bussare alla mia porta per chiedermi di parlare, però io non le rispondevo e la lasciavo blaterare a vuoto fino a quando non si stancava per poi andarsene. 

Mi rivoltai nel letto e lanciai per terra l'ennesimo libro che avevo finito di leggere, guardai per un attimo la stanza e senza grandi sorprese notai che era in disordine più del solito; quando mi arrabbio succede sempre così, o rompo qualcosa o metto a soqquadro la camera. Visto che non avevo più niente da fare, decisi di risistemarla; una volta finito, diedi un occhio all'orologio, erano le 15. Stavo per sdraiarmi sul letto quando mi squillò il cellulare, mi appollaiai sulla finestra e risposi:

- Ciao Zoe –

- Hey Mad, tutto ok? Tua zia mi ha chiamato preoccupata, ha detto che sono praticamente due giorni che non le parli più e che ti sei barricata in camera tua... cos'è successo?- disse lei preoccupata

- Dammi il tempo che esca di casa, poi vengo da te che ti racconto tutto –

- Ok, ti aspetto – e poi riagganciò. Dopo circa mezz'ora la zia uscì e io mi barricai in bagno per resettarmi, poi mi precipitai fuori per andare a casa di Zoe, che non è molto distante dalla mia. Quando aprì la porta le gettai le braccia al collo e iniziai a piangere. 

Le raccontai tutto quanto, e parlando con lei emerse il fatto che provavo una delusione indescrivibile nei confronti di mia zia. A volte Zoe si trasformava dalla mia migliore amica alla mia seconda psicologa. Per circa mezz'ora continuai a ripetere il fatto che non la capivo minimamente e che mi rodeva il fatto che avesse detto una bugia sui miei genitori.

- Mad, cerca di pensare a qualcos'altro, se no rischi di impazzire del tutto – disse lei sdraiandomisi accanto sul letto

- Zoe non ci riesco, sto perdendo la più grande opportunità della mia vita perché mia zia, per un motivo inesistente non vuole lasciarmi andare a Gotham, e in più ha il coraggio di raccontare delle bugie sulla morte dei miei genitori... c'è ti rendi conto che per smascherala ho dovuto mettere a soqquadro la sua camera come fossi un ladro – ripresi fiato – ho scassinato una cassaforte piena di ricordi di mia madre, per cercare il suo certificato di morte... ripensandoci mi sento veramente una pazza – puntualizzai lasciando cadere la testa al di là del bordo del letto. La sentii sbuffare e affondare la faccia nel cuscino, lo so, a volte so essere molto pesante; restammo in silenzio per un po'.

- Se rimani in quella posizione per ancora un po', potresti diventare un vampiro –

- Lo so – risi per poi mettermi a sedere – vuoi vedere una cosa? – proposi frugando nel portafoglio

- Mostrami – disse come se si stesse rivolgendo ad un oracolo

- Mentre frugavo nella cassaforte, ho trovato questa – sorrisi porgendole la foto di mia madre

- Cavolo, le somigli un casino! Era proprio bellissima – disse studiandola attentamente – mi sarebbe piaciuto conoscerla – affermò sovrappensiero

- A chi lo dici – replicai con un nodo in gola, lei istintivamente mi abbracciò per poi cullarmi, la vidi rigirarsi la foto tra le mani

- Laurea in psicologia?! Cavolo pensa se fosse stata lei la tua psicologa – per un attimo calò un silenzio inquietante poi scoppiammo a ridere – fichi i quattro rombi –

- Vero... chissà cosa significano? – domandai ad alta voce

- Non né ho idea, però potrebbe essere un bel tatuaggio – disse lei studiandolo

- In effetti hai ragione – per poco presi un colpo, la vidi balzare in piedi per poi incominciare a frugare nel cassetto della scrivania

- Dove lo vuoi? – disse tenendo in mano la penna all'enne – lo so che non durerà tanto, ma almeno è qualcosa – ci pensai un attimo

- Che ne dici della scapola sinistra – e così dicendo ricreò alla perfezione il simbolo di mia madre. Era stata fantastica, il simbolo era totalmente identico, Zoe diceva sempre che non era brava a disegnare, ma si sbagliava di brutto, è bravissima ma non riesce ad ammetterlo con se stessa. Secondo me ha sempre avuto questa difficoltà perché nella sua famiglia sono tutti degli artisti, a partire dai suoi nonni che erano dei musicisti, poi suo padre è un graphic designer e sua madre è una specie di stilista. Ha sempre parlato di tutti con grande ammirazione, a volte li fa quasi sembrare delle divinità; e per questo finisce col sminuirsi più del dovuto, glielo dico spesso di non fare così, ma lei è testarda tanto quanto me, perciò è come se stessi parlando a un muro.

- ZOE... MAD... venite giù! – gridò sua madre, senza farcelo ripetere, corremmo al piano sottostante.

- Maddy ti va di restare per cena? – chiese Eva dolcemente, quando mi chiama così, vuol dire che mi deve parlare di una cosa che potrebbe mandarmi su tutte le furie.

- Volentieri – sorrisi – lo so che mi devi dire qualcosa – sussurrai

- Vieni – disse per poi portarmi in disparte – vorrei che mi raccontassi cosa è successo con Hanne... mi ha chiamato prima, era preoccupatissima... -

- Lo so... però ti giuro che questa volta ho ragione io, te lo giuro, se non ci credi chiedilo anche a Zoe... - ribattei cercando di giustificarmi

- Tesoro ti credo, adesso raccontami tutto, così vediamo di trovare una soluzione – disse cercando di confortarmi

- Una soluzione – sbottai

- Sì Mad, perché a tutto si può trovare una soluzione -.

Le spiegai tutto quello che era successo, lei non mi diede un suo parere subito, dovetti aspettare fin dopo cena; quando a un certo punto esordì con una domanda del tipo: "Quanto ci tieni da 1 a 10?" "1000" risposi agguerrita. Così iniziò a farmi un discorso, che penso che nessuna madre avrebbe mai fatto, infatti anche Zoe rimase basita da ciò che la madre stava dicendo. Per farla breve mi ha proposto un'alternativa molto interessante...

Zoe tra poco, cioè quando dovrei partire anch'io, andrà dai suoi nonni a Boston e io potrei "unirmi" a lei nella sua vacanza di un mesetto. Non avrei mai creduto che Eva mi proponesse una via di fuga... visto tutto il tempo che ci aveva messo a rispondermi, avevo pensato che stesse cercando un modo carino per dirmi che dovevo dare ascolto a mia zia. Tuttavia Eva era dell'opinione che non potevo perdere un'occasione del genere, perciò aveva telefonato alla nonna di Zoe per chiederle il suo appoggio, e lei, ovviamente, non poté dire di no... insomma non può non aiutare un'altra artista.

Perciò in poche parole, un'intera famiglia si è schierata dalla mia parte, un'intera famiglia racconterà un'immensa bugia per far sì che io possa inseguire il mio sogno... che pazzi... ma in fondo "se non son matti non li vogliamo".

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