Ascolta Ben questo sabato ti va di andare in un club?

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Non avrei mai pensato che sarei riuscita a creare un legame proprio con Ben Wayne. Sono proprio stata una stupida a giudicarlo così su due piedi appena l'ho conosciuto, ma d'altro canto è scientificamente provato che io, Madison Lucy Quinzel sono una vera frana nel creare legami con le persone.

Finisce sempre che m'imbatto nelle persone più inappropriate, e una volta che mi deludono, perché nel 90% dei casi mi deludono, succede che mi chiudo a riccio e prima che torno a ad essere nuovamente me stessa devono passare un paio di giorni.

Tuttavia stavolta è stato diverso, il giorno dopo il litigio con Ian, credevo che avrei voluto ucciderlo e invece la prima cosa che ho fatto quella mattina non è stato cercarlo per insultarlo, ma cercare Ben per ringraziarlo nuovamente.

Mano a mano che i giorni passavano e più io e Ben trascorrevamo del tempo assieme. Siamo totalmente diversi, lui è un gentlemen, un vero signore, io invece a suo confronto sembro una povera sfigata; tutte le volte che glielo faccio notare, lui si arrabbia, come è successo anche stamattina:

- Al tuo confronto non sono nessuno – ripetei per l'ennesima volta sorseggiando il mio frappuccino

- Mad, ti prego smettila – ribatté lui fingendosi disperato

- Sto dicendo solo la verità – lo stuzzicai nuovamente

- Sei insopportabile quando fai così – mormorò per poi smangiucchiare un pezzo di ciambella, calò un silenzio tombale

- Non sai quanto ti invidio – disse lui dopo un po'

- Cosa? – chiesi ridendo – stai scherzando spero!? –

- No Mad, non sto scherzando, tu sei così, così vera, io sono solo una farsa, sotto questo mio aspetto da gentlemen si nasconde un ragazzo insicuro sul quale grava il peso del successo dei suoi genitori. Non puoi immaginare quanto sia frustrante il fatto che ogni giorno mio padre insista sempre di più perché io inizi a frequentare l'azienda perché un giorno sarà mia... tutti i giorni devo recitare, devo fingermi interessato a quello che dice anche se in realtà non me ne frega niente della sua stupida azienda... -

- Calma, fermati e respira – dissi alzando le mani per interromperlo – non devi dire che sei una farsa perché non è assolutamente vero, sei la persona più vera che io conosca... poi hai mai provato a parlare con tuo padre? A dirgli che non sei interessato a continuare l'attività di famiglia? –

- No, non l'ho mai fatto, primo perché so che si arrabbierebbe da morire, e secondo, lui e la mamma non sono mai a casa, non li vedo praticamente mai, è quasi come non averli –

- Ben, fidati, tu non sai com'è non avere i genitori... io pagherei quattrini per essere nella tua situazione – ribattei con tono più aggressivo - e se non hai il coraggio di dire a tuo padre quello che pensi, lo farò io – dissi per poi fregagli il cellulare e cercare il numero di suo padre

- Ferma! È in riunione se lo chiami mi ammazza – urlò cercando di riprendere il telefono, ma io lo tenevo a distanza spingendolo via

- Mi dispiace vorrà dire che verrò al tuo funerale – risi, stavo per chiamarlo quando riuscì a strapparmi il telefono di mano, mi guardò storto per un attimo poi la sua espressione si addolcì

- Scusa per prima non volevo dire quella cosa... ero solo arrabbiato –

- Ma secondo te – dissi abbracciandolo – immagino che se io fossi nella tua situazione, e poi con il mio bel caratterino, probabilmente sarei messa molto peggio ... comunque mi devi promettere che cercherai di parlarne con i tuoi, ricordati che ne sta andando del tuo futuro –

- In poche parole mi stai dicendo di fare come hai fatto tu con tua zia – sorrise lui

- Sì all'incirca, basta che non scappi di casa – risi

- Tranquilla quello non accadrà mai -.

Restammo a parlare ancora per un po' poi decidemmo di andare. Uscendo notai un volantino molto psichedelico, lo presi, diceva semplicemente "Smile and Grin, prossima apertura, questo sabato, Mr J vi sta aspettando", fico deve essere un club, per fortuna che mi sono portata a dietro il mio documento falso. Piegai il volantino e lo misi nella borsa.

- Ascolta Ben questo sabato ti va di andare in un club? – gli chiesi

- Vorrei, ma non posso abbiamo della gente a casa – sbuffò lui

- Non ti preoccupare, troverò qualcun altro con cui andare -

-          Non ti preoccupare, troverò qualcun altro con cui andare -

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Salve a tutti!

Spero che la storia vi stia piacendo! Fatemi sapere cosa ne pensate ^.^

Un Bacione

Elly

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