Io sono Ben, Ben Wayne

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Come al solito precedetti la sveglia di pochi secondi, ero super estasiata di vedere il teatro e di iniziare a fare le prove; corsi in bagno e mi preparai, dopo una doccia veloce, indossai: una maglietta bianca, dei vecchi jeans neri e sopra un giubbotto in pelle nera, che poteva sembrare quello di un mio ipotetico fidanzato.

Raggiunsi le altre per fare colazione, per essere un albergo di lusso, non è che offrissero una grande varietà di cose, c'era soltanto della gran frutta e degli yogurt bianchi... in poche parole c'era del cibo da modelle, alias che non devono ingrassare.

- Non so voi, ma io vado a cercare uno Starbucks – dissi storcendo il naso

- Vengo anch'io – disse Jenny alzando una mano. Senza aspettare le altre, ci dirigemmo alla ricerca di una bella tazza di cioccolata calda e un bel brownie. Per nostra fortuna trovammo la salvezza a meno di duecento metri dall'albergo, e dopo aver fatto una colazione decente, decidemmo di dirigerci verso il teatro.

Per nostra grande fortuna non ci perdemmo, strano, visto che il mio senso dell'orientamento non è sempre il massimo, poi se devo essere sincera basta che una minima cosa mi distragga ed io sto già andando dalla parte opposta.

Girato l'angolo trovammo il modesto teatro Cristal, non era male... l'aspetto esteriore non è che mi convincesse molto, era un po' infognato... era proprio in mezzo a due edifici che erano circa il triplo di lui, e in più le vetrate non è che fossero molto pulite... va bhe, com'è che si dice... non giudicare mai un libro dalla copertina.

Ci stavamo avvicinando quando vedemmo arrivare una limousine che si fermò proprio davanti all'entrata del teatro, Jenny ed io ci guardammo per un attimo e ci aspettammo di vedere scendere dalla macchina uno di quei soliti imprenditori sta-ricchi e invece, per nostra grande sorpresa, vedemmo scendere un ragazzo della nostra età; era molto elegante, e anche se il cielo era nuvoloso, lui indossava degli enormi occhiali da sole... che sfigato! Lo vedemmo entrare nel teatro come se fosse il re del mondo.

- Giuro che se sono tutti così... li faccio fuori uno a uno – sibilai

- Mad, ti appoggio pienamente, lascia pure libero sfogo alla tua parte pazzoide – concordò lei. Sperammo di non trovare quel tipo là nella hall del teatro, entrammo e per nostra fortuna non lo trovammo. Con grande sorpresa scoprimmo che all'interno del teatro c'era un bar, e visto che era ancora molto presto decidemmo di prendere un caffè, giusto per far passare il tempo.

Iniziammo a parlare del più e del meno, quando vedemmo irrompere nel bar due ragazzi. Uno salutò il barista con il saluto da militare... devo ammetterlo, sembravano due modelli, anche se avevano un aspetto un po' trasandato, infatti, avevano i capelli che andavano dove gli pareva a loro, entrami erano vestiti abbastanza sobrii, il primo indossava una giacca in pelle come la mia, l'altro aveva una felpa di una squadra di football.

Si sedettero nel tavolino affianco al nostro, Jenny ed io facemmo finta di niente, ma nel giro di neanche un minuto, il ragazzo con la giacca in pelle ci salutò

- Hey, non sarete mica le ragazze di NYC –

- Siamo proprio noi – sorrisi, e senza neanche chiedercelo, unirono il loro tavolino al nostro

- Io sono Ian e lui è il mio amico Matt – disse presentandosi – e voi siete? – chiese sorridente

- Io sono Madison e lei è Jenny – risposi

- Madison... preferisci Mad o Maddy? Sono una vera frana con i nomi lunghi – ridacchiò Ian

- Mad...vai tranquillo, anche se non ti ricordi il mio nome non è un problema – lo rassicurai

- E invece lo sarebbe, non potrei mai perdonarmi di non ricordare il nome di una ragazza così bella – disse con tono melenso

- Hm sei un po' troppo furbo per i miei gusti – sorrisi maliziosa

- Furbo... io... sto dicendo solo la verità – sorrise.

Iniziammo a parlare del più e del meno e a un certo punto mi ritrovai a parlare solo con Ian, Jenny e Matt non avevano smesso neanche un momento di parlare di musica e io e Ian non eravamo molto informati.

- Allora Mad, che impressione ti ha fatto il teatro? –

- L'interno è sicuramente meglio dell'esterno... anche se per un attimo mi sono spaventata, ho pensato che questo posto fosse frequentato solo da persone snob – risposi fingendo di rabbrividire

- Ah ah, immagino tu abbia visto Wayne, è il figlio di Bruce Wayne, un ricchissimo uomo d'affari – mi spiegò lui

- Allora avevo fiutato bene – sospirai

- Esatto, quello lì non fa altro che girare in limousine e credersi chissà chi, anche se in fondo, penso che sia solo un povero sfigato – disse Ian francamente

- Ad ogni maniera vedrò di tenere le distanza da lui –

- Se ci riesci è meglio... che ruolo hai nello spettacolo? – chiese

- Interpreto Bonnie e tu? – sperai con tutta me stessa che mi dicesse che interpretava Clyde

- Oh Mad – disse con tono sconfortato – sono felice per te che interpreti Bonnie, solo che non ho il coraggio di dirti chi interpreta il tuo compagno –

- No ti prego – dissi piagnucolando e mi coprii il volto con le mani, non riesco a credere che avrei dovuto recitare con snobby Wayne junior.

- Dai forza e coraggio, se hai bisogno sappi che io ci sono – rise abbracciandomi – spero solo che il tuo ragazzo non se la prenda –

- Perché dici così? – chiesi inarcando le sopracciglia

- Immagino tu gli abbia rubato la giacca... o sbaglio? –

- Niente ragazzo, la giacca è mia – sussurrai arrossendo

- Meglio così allora – sussurrò avvicinandosi, mi mordicchiai il labbro inferiore – ti va se usciamo una sera? –

- Certo! – sorrisi e così dicendo ci scambiammo i numeri di telefono.

Giuro che mi stavo per sciogliere, non ci potevo credere. Restai imbambolata per tutto il tempo, fino a quando non mi ritrovai a indossare un modello del futuro abito di Bonnie, visto che il vecchio era a pezzi ormai. Una volta pronta mi sedetti in disparte dietro le quinte, stavo controllando il telefono, quando qualcuno mi si avvicinò e quando mi accorsi chi era, mi venne da vomitare.

- Piacere, tu devi essere Madison, io sono Ben, Ben Wayne – si presentò lui con un sorrisetto assai irritante, "Bond, James Bon" pensai, che patetico

- Ciao Ben... chiamami pure Mad – sorrisi falsamente, "vedi di non fare lo snobby con me e tutto andrà bene" avrei voluto aggiungere, ma sono sul luogo di lavoro e bisogna sempre andare d'accordo con i colleghi, perciò è meglio che sto zitta.   

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