Capitolo 26-ritorno a scuola

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"Bene Amber, sei pronta per il primo giorno del penultimo anno di liceo, ce la puoi fare" mi dico guardandomi allo specchio.
Non mi sono vestita molto appariscente: ho dei jeans azzurri, una maglietta nera e una felpa dello stesso colore che mi arriva poco sotto l'ombelico, una cinta e degli stivaletti.
Stiles non è sotto casa, ma sento delle dita premere i tasti di un computer, ebbene sì, il mio ragazzo sta facendo una ricerca, ora, alle 7:30 di mattina del primo giorno di scuola.
Poco dopo arriva suo padre.
"Stiles, che stai facendo?"
"Una ricerca"
"Ora?"
"Sì"
"Devi andare a scuola"
"Papà sai quanti incidenti sono causati dai cervi ogni anno? Ecco, tanti"
A questo punto, l'uomo prende la sedia e la porta lontano dalla scrivania, facendo cadere Stiles, io rido guardando quella scena.
Stiles sentendomi, arrossisce e poi inizia a ridere anche lui
"Da quanto stai lì a guardarmi?" Chiede Stiles ridendo
"Ehm, 10 minuti circa; ora possiamo andare a scuola? Non voglio fare tardi il primo giorno"
"Va bene, andiamo".
Scendo da camera mia ed entro nella Jeep del mio ragazzo.
Arriviamo con qualche minuto di anticipo, così da poter rimanere a parlare con i nostri amici, avrei voluto fermare il tempo, ma poi ci ho ripensato, sarebbe stato perfetto se ci fosse stato anche Isaac con Derek e gli altri suoi beta, senza problemi, tutti insieme a parlare, ma la campanella ha iniziato a emettere quel suono che mi fa sbuffare, portandomi ad entrare in classe.
Non c'è ancora l'insegnante, ma dopo pochi secondi mi arriva un messaggio
Niente di cui preoccuparsi
È tutto ok, finché realizzo che a TUTTA la classe è arrivato un messaggio contemporaneamente
Come non detto
Arriva la prof, inizia a parlare, si presenta e dice di chiamarsi Jennifer Blake.
"E sarà anche l'ultima notifica che riceverete durante la mia lezione, spegnete i cellulari, ragazzi!" Disse, così faccio come dice e metto il dispositivo nel mio zaino.
È incredibile quanto questa lezione possa essere noiosa, guardo fuori e distogliendo lo sguardo dal paesaggio, esso passa alla caviglia di Lydia, era ferita, così le chiedo:
"Hey Lydia, che hai fatto alla caviglia?" Quella domanda fa incuriosire Stiles, che ci guarda la caviglia sospettoso, poi Lydia risponde, dicendo:
"Prada mi ha morsa"
"Il tuo cane?" Chiede Stiles
"No la mia borsa firmata" risponde la biondo fragola ironicamente2, provocando uno sguardo confuso da parte di Stiles
"Sì, il mio cane" dice Lydia girando la testa scocciata
"E l'aveva mai fatto prima?" Chiede il mio ragazzo
"No"
"Ottimo" affermai sarcastica
"Stiamo attenti, prima il cervo, ora il tuo cane, non c'è due senza-" cerca di dire Stiles, per poi essere interrotto da me
"...tre" affermo, indicando uno stormo di corvi che stavano per schiantarsi contro le finestre della scuola.
Uno dei corvi sbatte contro la finestra, attirando l'attenzione dell'intera classe, la prof di avvicina al vetro, per poi vedere il resto dello stormo schiantarsi contro le finestre.
"TUTTI SOTTO AI BANCHI!" Urla la prof preoccupata, mentre i corvi volavano per l'aula, ma non tutti, alcuni sono morti, anzi, molti.
Cerco di abbassarmi e sistemarmi sotto al mio banco, ma sento qualcuno cercare di proteggermi, mettendosi sopra di me, proteggendomi testa e schiena, abbracciandomi, cercando di fare da scudo umano, so già chi è, Stiles, il mio ragazzo; riesco a riconoscere il modo in cui mi abbraccia, mi da sicurezza come sempre.
Piano piano i miei compagni di corso si alzano, come facciamo anche io e il mio ragazzo, ma quello che vediamo ci lascia completamente sconvolti, quasi uno stormo intero a terra, sul pavimento di un'aula, poi rivolgo il mio sguardo a Stiles, chiedendogli:
"Perché lo hai fatto?"
"Perché ti amo" risponde lui, ho apprezzato molto il suo gesto, ma sono io quella che dovrebbe proteggerlo, io sono un licantropo, posso guarire istantaneamente, lui è umano, non è come me
"Ti amo anch'io" dico abbracciandolo, ci stacchiamo dall'abbraccio qualche minuto dopo, per poi notare una ferita sul suo braccio, deve essere stato il vetro, probabilmente lo ha graffiato.
"Ti fa male?" Chiedo indicando il graffio
"Poco, ma sto bene, tranquilla"
"Sicuro?"
"Sicurissimo" risponde prendendomi per i fianchi e abbracciandomi
"Tu stai bene?"
"Sì, sto bene grazie a te" dico staccandomi dall'abbraccio, per poi dare un breve bacio al ragazzo.
Guardo l'aula, non è messa bene....
"Chiamo mio padre" dice Stiles allontanandosi con il cellulare in mano, lasciandomi ai miei pensieri.
Cosa sta succedendo qui? Cosa vuol dire tutto questo? Chi sta causando tutto questo?
Le domande sono tante, ma le risposte si possono trovare solo se si fanno delle ricerche, ed è proprio quello che farò.

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