Capitolo 12-luna piena

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Inizio a trasformarmi senza volerlo, perdo il controllo.
"Da Derek, presto!" mi incita Stiles in modo frettoloso.
Mi sposto ai sedili posteriori, cercando di essere più lontana possibile da Stiles.
Scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo verso una casa che cade a pezzi.
"Derek!" lo chiamo ad alta voce, sentendomi sull'orlo di una crisi di nervi.
L'Alpha esce dalla casa e mi avvicina a Erica e Boyd
"Stiles, vai via da qui, sei in pericolo in mezzo a così tanti nuovi beta nel bel mezzo della luna piena!"
"No, non la lascerò nel momento del bisogno!" sbotta Stiles indicandomi.
Io intanto sento il mio lato da licantropo prendere possesso di me.
"Non c'è tempo per parlare di questo!" afferma Derek conducendomi nella casa, seguito da Stiles.
Lì vengo incatenata insieme a Erica e Boyd,
cerchiamo di liberarci presi dalla voglia di uccidere.
La testa mi scoppia e tutto intorno a me si fa diverso: giallo e nero

Stiles' POV:
non posso vederla soffrire in questo modo, mi si torce il cuore. Io...Io la amo, e tutto quello che devo fare sarebbe andarmene e lasciarla nel momento del bisogno. No, mai! Non permetterò che accada, ci rimettessi la vita!
"Amber, so che ce la puoi fare, mi fido di te" le parlo
"Stiles, allontanati, non voglio farti male!" mi urla in preda al panico e alla collera causata dalla luna piena
"So che non lo farai".
Spero che mi creda, anche se questa è per lei la prima luna piena da lupo mannaro, e so che non deve essere semplice. Scott testimone.
"Abbiamo un problema" mi dice Derek, Amber davanti a noi
"Che genere di problema?"
"Isaac, è rinchiuso in prigione, suo padre è stato ucciso da non so cosa, sta di fatto che si trasformerà, perderà il controllo e ucciderà qualcuno se non lo troviamo"
"Come facciamo?"

Amber's POV:
"La prigione non è molto lontana da qui, quindi potrei andare lì, trovarlo e portarlo qui, per poi incatenarlo, ma non posso lasciarti in mezzo a così tanti beta".
Stiles sembra preoccupato ma poi prende coraggio e dice:
"Derek, vai da Isaac, portalo qui"
"Sei sicuro di potercela fare?"
"Sì"
"Arrivo tra poco".
L'Alpha inizia a correre e lo vedo allontanarsi sempre di più.
"Amber, ho bisogno che ti calmi. Tu sei forte e so di cosa sei capace, ma non ho paura, perché so che non mi farai del male. Concentrati sul suono della mia voce e respira, calma i tuoi battiti, il segreto è quello"  mi dice e lentamente torno normale
"Io..." affermo guardandomi le unghie da umana sulle mani
"Ce l'hai fatta! Lo sapevo!" mi dice e azzardo ad abbracciarlo, sperando di non mandare tutto in frantumi all'ultimo
"Grazie" sussurro
"Di nulla" mi fa stringendomi da subito a sé, senza un minimo di paura. Sorrido.
Dopo mezz'ora circa ritorna Derek, stavolta anche con Isaac, che viene incatenato, come me e gli altri.
Il tempo passa e la notte di luna piena è praticamente finita
"Ragazzi, andate a casa, Amber, tu hai molto autocontrollo, ce la puoi fare" dice Derek togliendomi le catene di dosso, così io e Stiles facciamo come dice e mi accompagna a casa.
Nel bel mezzo del tragitto vedo un corpo di una ragazza che avrei riconosciuto ovunque.
Il cuore mi si ferma. In apnea.
"STILES, FERMA L'AUTO!"
"Che succede?!" domanda frenando di colpo, agitato come non mai.
Io senza dare spiegazioni, mi dirigo verso la ragazza a terra, le giro la testa e vedo mia sorella, è ferita.
"SARAH!" Urlo
"Stiles, dobbiamo portarla in ospedale, ora!".
Il ragazzo la prende in braccio e la fa stendere sui sedili posteriori, durante il viaggio le parlo. È ferita gravemente: sanguina da una gamba, dall'addome, da una spalla e ha un graffio sulla testa.
"Sarah, resisti, ora ti portiamo in ospedale. Guarirai, ma non mi lasciare, ti prego" a stento controllo il mio lato da beta.
Inizio a piangere e le accarezzo il viso, quello che provo è davvero strano: riesco a sentire le sue emozioni, ed è terrorizzata all'idea di morire, soffre, la sua ferita sull'addome è profonda, poi una sostanza nera si fa strada lungo le mie vene e inizio a soffrire come lei, poi capisco, con le mie mani riuscivo a toglierle un po' del suo dolore, senza esitare, iniziai a farla soffrire di meno, e più facevo così, più mi sentivo debole, proprio come lei.
"Amber" sussurra lei debolmente e piangendo
"Sarah!" Le lacrime si fanno strada sulle mie guance e finalmente arriviamo all'ospedale.
Non so come sia possibile ma durante tutto il viaggio riesco a mantenere il controllo.
"Forza Stiles, dammi una mano a portarla dentro!".
Entriamo nell'edificio e vedo una donna, credo sia la madre di Scott, ha la carnagione olivastra, proprio come il ragazzo, i capelli ricci e neri.
"Aiuto, mia sorella è ferita gravemente, ha bisogno di cure mediche!".
La donna corre in nostro aiuto, prendendo un lettino e io e Stiles la stendiamo lì. La donna chiama i suoi colleghi e si allontanano.
Mentre cerco di calmarmi, parlo con Stiles, poi arriva la dottoressa che credo sia la madre di Scott
"Sei Amber Gray?" chiede lei
"Sì, sono io"
"Tua sorella è stata anestetizzata, ti consiglio di chiamare i tuoi genitori e avvertirli di quello che è successo"
"Va bene, ora li chiamo"
"Melissa, è ferita gravemente?" chiede Stiles alla dottoressa
"I problemi fondamentali sono i tagli all'addome e alla fronte, dobbiamo assicurarci che non ci siano infezioni, non ce ne dovrebbero essere e quando ne saremo sicuri, le chiuderemo le ferite con dei punti di sutura e poi aspetteremo che si svegli, così da capire come sta"
"Grazie mille" dico alla donna.
Una volta che si è allontanata, esco dall'ospedale, seguita da Stiles, così chiamo mio padre e mia madre per spiegare l'accaduto.
Arrivano dopo pochi minuti e dopo che siamo rimasti a parlare, i miei genitori vanno a cercare la madre di Scott, così rimango a parlare con Stiles.
"Che pensi che sia successo?" chiede pensieroso Stiles
"Non ne ho idea, ma credo sia stato un licantropo ad averle fatto ciò, non è un caso che durante la luna piena, una ragazza venga ferita, poi i graffi, deve essere per forza un licantropo"
"Cosa stava facendo di notte da sola?"
"Non so, Stiles, me lo chiedo anche io, di solito mia sorella fa delle passeggiate serali ma non pensavo che le facesse proprio in piena notte".
Intanto si sono fatte le sette di mattina e non ho dormito per niente.
Io e il ragazzo decidiamo di entrare nell'ospedale e andare in sala d'attesa, io non volevo dormire, volevo aspettare che mia sorella si svegliasse per poi parlarle, ma il sonno ha preso il sopravvento. Mi sveglio con la testa poggiata alla spalla di Stiles e con il suo braccio intorno alle mie spalle, lui era sveglio, guardo l'orologio, sono le 14.
"Stiles"
"Hey, buongiorno"
"Non hai dormito?"
"No, non riesco senza il mio cuscino"
"Vado a vedere se mia sorella è sveglia, vieni con me?"
"Sì, andiamo".
Ci facciamo dire il numero della stanza dov'è mia sorella e andiamo da lei
"Sarah!" dissi correndole incontro e abbracciandola
"Amber!"
"Ti senti meglio?" Dissi staccandomi dall'abbraccio
"Diciamo di sì, ma sono un po' confusa, che è successo?"
"Non ricordi nulla?"
"Qualche immagine sbiadita, mi ricordo che stavo facendo una passeggiata, qualcuno mi ha graffiata e poi sono caduta, sanguinavo molto, poi sei arrivata con Stiles e mi avete salvata. Grazie" afferma lei.
Io le sorrido
Per fortuna mia sorella è stata fortunata e l'hanno potuta dimettere oggi pomeriggio.
Io e Stiles decidiamo di prendere qualcosa da mangiare e iniziamo a studiare.
Finiamo dopo un'ora e mezza circa.
"Ora tocca alla ricerca" disse il ragazzo che mi piace
"Bene, iniziamo. Tu lo hai descritto come un rettile che ha un veleno, da quello che ho capito, che paralizza le persone dal collo in giù, vero?"
"Esattamente"
"Prova a cercare su un sito, magari un bestiario farebbe comodo"
"Ok, cerco".
Il ragazzo inizia a digitare, ma non troviamo nulla di
utile.
"Niente di niente" dice Stiles passandosi una mano fra i capelli.
È ora di cena, così mangiamo per poi continuare a digitare qualunque cosa che si potesse riferire a quel rettile.
Le ore passano e si fa l'una di notte.
"Stiles, non so te, ma io sono stanca morta"
"Anche io" disse Stiles sbadigliando
"Devo andare a casa, è tardissimo"
"Va bene, buonanotte Amber"
"Buonanotte Stiles" affermo abbracciandolo, poi vado a casa a dormire.

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