capitolo 73-ferite

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La professoressa stringe il collo di Lydia con una cordicella, soffocandola.
Prende un coltello e lo punta alla sua gola.
"NO, BASTA! LA SMETTA!" Dico in preda alla rabbia e all'agitazione, lei smette, ma subito dopo si avvicina a me velocemente, dicendo:
"Stai zitta!" Mi ordina, mentre conficca il pugnale nel mio addome.
Io urlo dal dolore.
Sento la lama perforarmi.
Sfila via l'arma, lasciandomi con un filo di voce è un foro nella pancia.
Sento le mie palpebre farsi più pesanti, dovrei guarire, ma non sento di star guarendo, ma peggiorando.
"A-Amber! Nooo!" Dice debolente Lydia.
Vedo tutto sfocato e piano piano chiudo gli occhi.
Sento una voce:
"E ora....l'ultimo filosofo!" Dice solennemente il druido oscuro.
Improvvisamente la voce sembra ricomparirmi tutta di un colpo, al sentire quei cori inquietanti e al vedere una donna al concerto stesa a terra con la gola tagliata.
Apro gli occhi.
Emetto un urlo straziante, quell'urlo da banshee.
Sento le forze ritornarmi lentamente e provo a liberarmi i polsi, ma non ci riesco.
"Non ci provare!" Afferma la professoressa Blake tagliandomi il braccio con il coltello.
Un altro urlo di dolore, mentre la lama mi crea una nuova ferita.
Socchiudo gli occhi e li riapro lentamente mentre vedo una figura che non avrei mai pensato di rivedere.
"Mamma...." affermo tristemente, mentre delle lacrime mi rigano il volto
"Tesoro mio, non farti sconfiggere. Sei più forte di quanto pensi.
Tu puoi sconfiggerla.
Ce la puoi fare, confido in te"
"Come? Come la sconfiggo?"
"La voce. La voce è la tua arma insieme agli artigli, usali e ce la farai.
Io sarò sempre accanto a te.
Ti voglio bene, figlia mia"
"Mamma...io-" chiudo gli occhi e non la vedo più.
Lentamente le forze mi si ripristinano, ma sono ancora troppo debole.
"Non ti è bastato il coltello? Bene, ora vedrai la tua amica morire!" Dice mentre fa pressione con la corda intorno al collo di Lydia.
Prendo un respiro profondo, pronta ad urlare.
Urlare come una banshee.
Non so se si possa fare, di solito è sempre successo dopo aver visto qualcuno morire o di morto.
La porta si apre e vedo lo sceriffo Stilinski entrare nella stanza insieme a mio padre, hanno una pistola in mano.
Il darach li colpisce in petto con dei pugnale, atterrandoli.
"PAPÀ, NOAH, NO!" Dico debolmente, cercando di riprendere le forze.

Vedo Scott trasformato, ruggire alla donna, che intanto si è allontanata da Lydia.
Ho un'idea!
Posso togliere le corde intorno ai miei polsi con i denti.
Mi trasformo e tolgo con i denti la corda che mi tiene fermo il polso destro, ferendomi lievemente.
Mi libero la mano sinistra e, scuotendo la testa per concentrarmi, mi avvicino a Lydia.
"Hey! Lydia!" Dico prendendole il viso tra le mani, ha gli occhi chiusi
"Amber....liberami, ti prego" mi supplica piangendo
"Sì, subito".
In poco tempo la libero.
Prendo forza, ed ecco che i miei artigli compaiono, pronti ad attaccare il darach.
Voglio vendetta.
Per mia madre, per Lydia, per tutte quelle vittime, per me.
Purtroppo, però, il darach prevede le mie mosse e, mentre corro verso di lei per attaccarla, lei colpisce Scott, estrae il pugnale dal torace dello sceriffo e me lo conficca nell'addome, ricreando la ferita di prima.
"A quanto pare non ti sono bastate le ferite di poco fa" afferma innervosita, mandando in profondità il
pugnale.
Urlo, guardando negli occhi la donna.
"AMBER! AMORE!" Urla Stiles disperato dal corridoio della scuola, io mi giro verso di lui e gli sorrido forzatamente, mentre la professoressa con un mobile blocca la porta.
"N-Non vincerai...mai!" Affermo con un filo di voce
"Tu dici?"
"Io dico"
"Pagherai per ciò che hai fatto!" Continuo arrabbiata, lei continua a mandare in profondità la lama, provocando ancora più dolore
"Sarai anche ciò che sei, ma vincerò io" spiega, estraendo la lama, facendomi cadere a terra.
Mi accascio, sdraiandomi sul pavimento.
Sento un rumore di vetri rotti e vedo Stiles corrermi incontro, lo riconosco dalla voce.
Vedo tutto offuscato.
"A-Amore mio...ti prego, non lasciarmi..." dice tristemente il mio ragazzo, mentre Scott e Lydia si avvicinano a noi.
Noah piano piano si alza, ma fallisce, cadendo a terra.
"Papà! Cos'hai?!" Chiede preoccupatissimo il figlio
"Mi ha pugnalato...." Dice con voce flebile, Stiles si mette le mani nei capelli, mentre io sento le palpebre farsi più pesanti e, piano piano, chiudo gli occhi.

"Dov'è mio padre?!" Chiedo

"Sono qui, tesoro, sono qui"

"Papà....ti prego....resisti, non lasciarmi!" Dico piangendo.

Non riesco a concentrarmi, tutto ciò che c'è nella mia testa ora è mio padre.

Non posso perderlo, non anche lui, non posso....

"Dobbiamo chiamare i soccorsi, ora!" Dice allarmato Scott

"Tesoro mio....ti prego, reagisci, sei forte! NO! TI PREGO!" Sento mio padre piangere
"Amber, no, no, no! Ti prego, io ti amo...."
"S-Stiles, ti...ti....".
Chiudo gli occhi, perdendo i sensi.

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