Little Bird~Traduzione

capitolo ventitré

eve

Quando mi sono svegliata quel sabato mattina, ho potuto sentire il diluvio della pioggia anche dal mio dormitorio sotto il castello. Rotolai fuori dal letto, strofinandomi gli occhi e chiedendomi quanto fosse brutto uscire. Poi mi sono ricordata che avrei giocato nella partita di Quidditch a mezzogiorno e il mio cuore è sprofondato. Giocare sotto la pioggia non è mai stato bello; rendeva troppo facile scivolare via dal manico di scopa.

Mi cambiai velocemente, stando zitta perché Millicent stava ancora dormendo e non andava mai bene se la svegliavi prima che fosse pronta. Mi sono vestita calorosamente e ho messo i capelli in una lunga treccia, sapendo che ci sarebbe stato vento anche se la pioggia fosse cessata prima dell'inizio della partita.

Quando finalmente sono entrata nella sala comune, Draco stava parlando rapidamente con Flint accanto al caminetto. Ho camminato verso di loro lentamente, incerta se dovevo dedicarmi alla loro conversazione o semplicemente lasciare la stanza

"Malfoy, sei ridicolo" disse Flint esasperato mentre mi avvicinavo "Non sta nemmeno andando così male -"

"Sei cieco? È orribile là fuori, sei tu quello stupido" ribatté Malfoy "Dì solo a Hooch di annullarlo, nessuno vuole giocare con questo te—"

Si è interrotto quando finalmente mi ha visto e anch'io ho potuto vedere quanto fosse infastidito. Draco mi fece un sorriso stanco prima di continuare con Flint "Non capisco perché non annulli la partita. So che odi giocare con questo tempo, amico" 

"Sì, ma lo farò comunque" scattò Flint, guardando Draco come se fosse impazzito. "Questa non è la prima volta che c'è stata una tempesta durante una partita, non capisco. Smettila dai" 

"Bene" ribollì Draco, afferrandomi il braccio e voltandosi verso l'uscita. Mi guardai alle spalle mentre mi trascinava fuori dalla sala comune, vedendo Flint che guardava incuriosito da noi due.

Quando siamo usciti dall'ingresso del ritratto, Draco mi ha lasciato il braccio e si è avviato verso le scale, lasciandomi correre dietro di lui "Di che si trattava?" Chiesi, dovendo fare jogging ogni pochi secondi solo per stare al passo con i suoi lunghi passi. 

"Sto cercando di convincere Flint a annullare la partita" sospirò Draco con rabbia, passandosi una mano tra i capelli "Fuori fa schifo, ma fa il coglione e non mi ascolta"

"Ma non capisco" iniziai con cautela "La gente gioca a Quidditch anche quando il tempo è brutto, si gioca tutto il tempo."

"Sì e di solito non mi interessa" disse Draco, tenendo lo sguardo fisso davanti a sé mentre camminava lungo il corridoio verso la Sala Grande. "Questa volta è diverso. Cazzo, non capisco perché non solo -"

"Perché è diverso questa volta?" Ho interrotto in modo assente, ma sapevo cosa fosse quando ha premuto la bocca in una linea sottile e non ha detto niente. "Aspetta, non è perché sto giocando io, vero?"

Quando Draco continuava a non dire niente, gli afferrai il braccio e lo costrinsi a smettere di camminare. Gli ho fatto finalmente fronteggiare e ho detto "Draco, sai che ho già giocato sotto la pioggia, giusto?"

Alzò gli occhi al cielo, dicendo: "Lo so che lo hai fatto. Ma sta andando davvero male e non voglio che tu ti  faccia male"

"Starò bene" gli dissi con fermezza, incrociando le braccia quando finalmente mi guardò negli occhi "Non è che questa sia la mia prima partita. So cosa sto facendo, lo sai"

L'espressione acida di Draco alla fine si trasformò in un minuscolo sorrisetto, e mi prese in giro leggermente "Ma cosa succede se il vento ti porta via?"