Hongjoong
Da quando ero arrivato, come avevo immaginato, si erano svolte feste su feste per l'inizio della stagione estiva e, sfortuna volle, che quell'anno si teneva proprio al castello dei Park, il luogo in cui ormai vivevo e lavoravo.
Non avevo ancora incontrato di persona i reali ai quali servivo, ma mi era capitato più volte di vederli tornare in camera al concludersi di quelle giornate anche se mai avevo avuto l'occasione di guardarli in viso o di parlarci. Jongho mi aveva detto di aver conosciuto il principe, mi aveva detto che aveva la mia stessa età e che sembrava uno con la puzza sotto il naso, ma d'altronde quale principe, o re, o conte non lo era?
Essendo che serviva molto più aiuto durante i periodi estivi, oltre a dedicarmi alle pulizie fungevo anche da cameriere, tante volte avevo portato vassoi di calici e tartine al centro della sala da ballo, dove avevo avuto l'onore di vedere tutti quei giovani reali che cercavano soltanto un compagno dello giusto rango con cui sposarsi.
Facendo avanti e indietro insieme a San avevo avuto modo di conoscerlo e mi aveva detto molte cose su quel castello.
Da quel che avevo capito la dinastia dei Park era piuttosto antica, il re aveva un fratello minore che spesso aveva sfidato per mantenere il trono ben saldo dal momento che il più piccolo voleva prendere il suo posto. Da quando si era ammalato di tumore, il rischio di attacchi o assedi era aumentato a dismisura e se non fosse stato per il sangue freddo della regina probabilmente a quest'ora quel posto sarebbe raso al suolo.
La regina era una tosta, sapeva il fatto suo e non si faceva troppi problemi a minacciare il cognato. Era ovvio che quell'uomo non potesse fare come gli pare, proprio per questo erano anni che lo ricattava dicendo che l'avrebbe pagata cara se avesse osato andare contro il suo regno e che il principe, nonchè suo figlio, presto avrebbe trovato moglie, perciò non avrebbe avuto scampo.
Però il principe, come mi aveva detto il maggiordomo, erano anni che partecipava a questi incontri tra reali e mai aveva colto l'occasione di sposarsi. Secondo il rosa lui era una testa calda, uno scapestrato che non aveva il minimo riguardo nei confronti del regno, tant'è che mi aveva San mi giurato di aver sentito lui stesso una litigata tra madre e figlio in cui quest'ultimo diceva che non gli interessava minimante se suo zio fosse diventato re.
Avevo quindi tentato di farmi un'idea mia su quei tre personaggi reali, eppure quello che mi affascinava maggiormente era proprio il figlio. Un principe che non apprezzava la sua fama e la sua ricchezza e che in più rifiutava anche il titolo di re procrastinando il proprio matrimonio. Avevo letto molti libri, ma di uno cosí non mi era mai capitato di leggere da nessuna parte.
«Hongjoong, porta queste alla tavolata, attento agli stecchini, se ne casca uno cadranno tutti.»Wooyoung mi ordinò di portare una cascata di cioccolata con delle fragole infilzate all'interno, la presi dal basso e guardai dritto davanti a me cercando di evitare il più possibile un qualsiasi contatto.
Cosí io ero diventato un cameriere improvvisato e Jongho era una guardia del castello, dato che al momento il compito da stalliere era tecnicamente inutile. Avevo avuto anche l'occasione di fare amicizia con Wooyoung.
Quei due ragazzi erano simpatici, entrambi sembravano sprizzare gioia da tutti i pori e mi avevano detto di essere anche loro amici da sempre e che, come me e Jongho, avevano vissuto sotto lo stesso tetto da quando erano nati.
Se dovevo definire Wooyoung avrei detto che era una mattina di primavera, in cui sbocciano i primi fiori e gli animali si risvegliano dal letargo. Era una vera e propria ondata di gioia, che portava con sè risate e battutine sarcastiche che riuscivano sempre a tirarti fuori un sorriso.
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Wonderland[K.H.ㄨP.S.]
Fanfiction«Davvero ti piace stare con me?» «Amo stare con te, in realtà.» Park Seonghwa è l'erede al trono di un regno intero, da anni è costretto a dover partecipare a feste e balli in maschera per trovare una moglie e, quando suo padre si ammala, sa di aver...