Hongjoong
Il terzo giorno in cui ci trovavamo in quella dannata camera iniziammo a sentirci affamato più delle altre volte. Il giorno prima avevamo scoperto che all'interno del comodino c'erano diverse bottigliette d'acqua, probabilmente poste da Wooyoung e San, e perciò avevamo bevuto un po' ma la fame iniziava a farsi sentire.
Avevo scritto anche a quei due per sapere come stessero e mi avevano raccontato che quasi tutti erano riusciti a rifugiarsi in una vecchia centrale elettrica abbandonata, avevano trovato un po' di cibo e che per il momento stavano bene lì, anche se ovviamente nulla sarebbe stato possibile da prolungare.
«Andrò a prendere qualcosa da mangiare.»affermò Seonghwa ad un certo punto mentre teneva la testa sul mio busto nudo e mi faceva dei cerchi immaginari sulla pelle. Io alzai lo sguardo a quella notizia e tolsi le mani dai suoi capelli per poi guardarlo e alzare un sopracciglio.
«Seonghwa non voglio che tu rischi così tanto la tua vita.»affermai e aspettai che mi rispondesse. Poco dopo si spinse con le mani sul mio corpo e si alzò, uscendo dal mio interno per almeno la settima volta da quando eravamo lì dentro.
Farlo con lui era diventato essenziale per me, ogni volta che ci ritrovavamo l'uno parte dell'altro sembrava essere la prima e le sensazioni che mi faceva provare mi mandavano direttamente in paradiso. Ogni volta che ci baciavamo più a lungo delle altre finivamo per toccarci e per finire a rotolare l'uno sull'altro su quel sudicio divano che chissà quante volte aveva assistito anche agli atti di San e Wooyoung.
«Vado con il fucile, Joong, stai tranquillo.»disse accarezzandomi una guancia con il dorso della mano, io mi sentii morire sotto quel tocco e ci misi un po' per accorgermi del modo in cui mi aveva chiamato.
«Joong?»gli chiesi allora e lui sorrise di rimando sporgendosi un po' per raggiungere il mio viso e lasciarmi un bacio a fior di labbra. Sorrisi ancora quando ci separammo anche se non persi di vista l'argomento di cui stavamo parlando poco prima.
«Non lo so, mi piaceva.»rispose soltanto con un'alzata di spalle prima di alzarmi da sopra il mio corpo sudato e umido di altri liquidi e prendere i boxer da per terra. Iniziò a vestirsi e io allora lo imitai: non avrei permesso che fosse lui ad uscire da quella stanza.
«Che stai facendo?»mi domandò infatti quando si accorse che anche io mi stavo rivestendo. Io gli indicai prima l'arma e poi la porta, lui seguì il mio indice e poi iniziò a scuotete la testa in segno di dissenso.
«Non se ne parla proprio, ti voglio al sicuro qui dentro.»ribattè ancora una volta e io alzai gli occhi al cielo per poi infilarmi la maglietta. Ci avevo impiegato molto meno tempo di lui, dato che doveva ancora infilarsi alcuni bottoni della camicia, per questo mi diressi all'entrata della stanza e afferrai l'arma da per terra. Quando si accorse di ciò che avevo appena fatto si voltò e di scatto avanzò con un lungo passo a prendermi il polso.
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Wonderland[K.H.ㄨP.S.]
Fanfiction«Davvero ti piace stare con me?» «Amo stare con te, in realtà.» Park Seonghwa è l'erede al trono di un regno intero, da anni è costretto a dover partecipare a feste e balli in maschera per trovare una moglie e, quando suo padre si ammala, sa di aver...