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Hongjoong

Entrai dentro la stalla del castello alla ricerca di Jongho: avevo intenzione di parlargli, di dirgli quello che avevo fatto con Seonghwa quel giorno nonostante sapessi che probabilmente lui mi avrebbe lasciato. Come dargli torto, poi? Lo avevo tradito.

In un primo momento avevo anche pensato di potergli dire di essere stato costretto dal principe a fare ciò che avevo fatto, ma poi mi ero dato dell'idiota. Non potevo dirgli una bugia, non a lui. Non ne sarei mai stato in grado. Sapevo che avrebbe sofferto, che non mi avrebbe più parlato e che magari mi avrebbe anche picchiato, ma me lo meritavo.

Subito lo vidi armeggiare con delle redini e con una sella, le stava mettendo a posto, e solo quando mi schiarii la gola sembrò accorgersi della mia presenza.

Si voltò verso di me con un sorriso, probabilmente non aspettandosi di trovarsi me davanti, che infatti dopo qualche secondo andò a spegnersi, anche se rimase a mala pena accennato sul suo volto. Avevo paura a rivelargli la verità, ora più che mai. Non avevo il coraggio di spezzargli il cuore ma dovevo farlo, era meglio così.

«Jongho devo...»ma non mi lasciò finire che si avvicinò a me e mi abbracciò, mettendomi le mani sui fianchi e tirandomi a sè. Sgranai gli occhi a quella sua reazione, non aspettandomela minimamente da parte sua, almeno non nella situazione in cui ci trovavamo.

«Buon mesiversario.»sussurrò al mio orecchio prima di lasciarmi un bacio su una guancia e sciogliere la stretta, lasciando però le dita saldamente sulla mia vita come a non volermi lasciare andare.

In quel momento però l'unica cosa che volevo fare era andarmene via da lí, di correre il più velocemente possibile e lasciare tutto. Non solo lo avevo tradito, avevo anche dimenticato il nostro mesiversario. Negli ultimi mesi non avevamo avuto l'occasione di festeggiarlo, dal momento che eravamo sempre stati impegnati con la stagione reale e sapere che ora l'avevo scordato mi fece sentire ancora più una merda di quanto non mi sentissi già.

Lo guardai negli occhi e lentamente vidi i suoi capire quello che stava passando per la mia testa. Lasciò il mio corpo e si allontanò di nuovo da me, riprendendo una sella e continuando a pulirla come stava facendo poco prima che io venissi.

«Lo hai dimenticato, non è cosí?»mi chiese con quel tono di voce che aveva utilizzato quando eravamo stati cacciati dal nostro castello: deluso, triste, basso come a non volersi nemmeno far sentire.

Non riuscii a rispondere subito, ci impiegai qualche attimo prima di fare mente locale nella mia testa: dirgli la verità sarebbe stato meglio che raccontargli una bugia, tanto ero già nella merda fino al collo.

«Io non ci ho pensato, è una settimana che non faccio altro che a pensare a quello che è successo tra noi, mi è passato per la testa e...»ma non riuscii a finire di parlare che lui mi interruppe con una risata falsa che non fece altro che spezzarmi il cuore.

«Certo, e io che oggi volevo tornare a dormire con te dopo una settimana che nemmeno ci sfioriamo.»aggiunse poi con tono acido. Fece cadere la sella sul pavimento prima di scrollarsi della polvere dalle mani e avvicinarsi a me a passo lento. Sentii il respiro farsi pesante e il mio petto quasi smise di far passare l'ossigeno nei polmoni a causa della tensione a cui ero posto in quel momento. Attesi che parlasse di nuovo con già gli occhi lucidi, sapendo perfettamente che di lí a poco la nostra relazione sarebbe giunta al termine.

«Per me può finire qui.»e poi puro silenzio.

Il tempo sembrò fermarsi tutto ad un tratto. Attorno a noi non si mosse nulla, nemmeno il vento sembrò muovere le prime foglie autunnali. Non volò una mosca per quegli attimi che sembrarono infiniti e i miei respiri presero la stessa piega, cominciando a diventare inudibile all'orecchio umano.

Wonderland[K.H.ㄨP.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora