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Hongjoong

Nel momento in cui chiuse la porta quella della cucina si ruppe facendo in modo che gli uomini si accalcassero all'interno della stanza in cui eravamo stati fino a poco prima. Seonghwa si fece leggermente indietro con fare protettivo e io poggiai le mani sulle sue spalle, iniziando ad inspirare ed espirare velocemente come mai prima d'ora avevo fatto.

Rimanemmo in totale silenzio, in attesa che accadesse qualcosa o che i rumori al di là della porta svanissero del tutto. Le sue mani mi toccarono sui fianchi, facendomi sussultare, ma poi mi spinsero all'indietro e capii cosa stesse intendendo. Perciò iniziai a fare dei passi al contrario, facendo attenzione a non inciampare e girando la testa, tirando per la camicia il ragazzo davanti a me. Mi abituai quasi subito al buio della stanza e quando fummo abbastanza lontani dalla porta riuscimmo a sentire i passi degli uomini farsi lontani, simbolo che avevano lasciato la cucina.

Feci scivolare le mani via dalle sue spalle e poi sospirai, rendendomi conto solo in quel momento che avevo mantenuto il respiro a lungo.

Mi girai e subito mi accorsi di una lampada sopra un comodino, mi avvicinai ad essa e l'accesi col pulsante, per poi scrollare la polvere da essa. Mi guardai attorno e notai quanto quella stanza fosse piccolo, c'era soltanto quel comodino e un divano in pelle, probabilmente era proprio lí sopra che San e Wooyoung si erano spesso e volentieri divertiti, per questo feci una faccia disgustata.

Frugai nella mia tasca e presi il pacchetto di fazzoletti che fortunatamente portavo sempre con me per poi tirarne fuori uno e iniziare a passarlo sulla superficie del divano.

«Che stai facendo?»mi domandò Seonghwa con un tono curioso, dopo essersi girato verso di me. Lo guardai dal basso e in penombra e non potei non pensare a quanto tutto quello potesse sembrare strano: eravamo in una stanza che i miei amici usavano come stanza del sesso, soltanto noi due.

«Pulisco dalle schifezze di San e Wooyoung.»risposi continuando a strofinare l'oggetto di carta, prima di sentire una risata da parte del grigio. Allora mi alzai e mi girai verso di lui che intanto si era chinato per appoggiare il fucile sul pavimento vicino la porta il più delicatamente possibile.

«Perchè ridi?»gli chiesi infatti, poi lui si avvicinò di nuovo a me e poi si sedette sul divano che avevo appena pulito. Buttai il fazzoletto per terra e poi feci lo stesso, togliendomi anche le scarpe per stare più comodo.

«Non lo so, penso mi servisse.»rispose soltanto con un'alzata di spalle e io mi girai a guardarlo in faccia. Lo trovai intento a fissarmi intensamente e io feci lo stesso con lui, notando la tranquillità sul suo viso, cosa che fino a quel momento gli era mancata.

«Adesso che facciamo?»gli domandai poi, poggiando poi le ginocchia sul divano e girando il busto verso di lui, immaginando che di lì non saremmo usciti così presto come avrei voluto sperare.

«Non possiamo chiamare nessuno perchè un telefono che squilla potrebbe attirare gli uomini di mio zio, però posso mandare un messaggio a Mingi, Yunho e Yeosang, magari loro potranno aiutarci.»mi spiegò e io semplicemente annuii, voltando poi la testa verso il pavimento. Sospirai profondamente e non potei fare a meno di pensare ai miei amici.

San e Wooyoung li avevo sentiti passare vicino alla cucina poco prima dell'arrivo di Seonghwa, non li avevo seguiti soltanto perchè poi mi ero spaventato a causa di un ulteriore tonfo del portone del castello, Jongho invece non sapevo dove fosse e quello non faceva altro che farmi stare in ansia. Sapevo che probabilmente fossero tutti scappati, ma non potevo fare a meno di essere preoccupato.

Era strano come le cose potessero cambiare da un momento all'altro, come pochi minuti prima tutto va bene e come poi tutto ad un certo punto esplode e crolla a pezzi, facendoti ritrovare solo contro il resto del mondo, a combattere persino per la tua stessa vita.

Wonderland[K.H.ㄨP.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora