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Seonghwa

L'estate era ufficialmente finita e questo significava solo una cosa: anche la stagione degli incontri era terminata, finalmente.

Purtroppo per me quello andava di conseguenza a segnare un periodo infernale per me, ovvero quello in cui avrei dovuto sorbirmi i rimproveri da parte di mia madre per non aver trovato nessuna ragazza a cui poter chiedere la mano

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Purtroppo per me quello andava di conseguenza a segnare un periodo infernale per me, ovvero quello in cui avrei dovuto sorbirmi i rimproveri da parte di mia madre per non aver trovato nessuna ragazza a cui poter chiedere la mano. Già erano iniziati ancor prima che l'estate finisse, potevo immaginare ora come sarebbero aumentati.

Mio padre era peggiorato nell'ultimo mese, questo era risaputo, e tutti noi ormai eravamo a conoscenza di un'unica realtà: a breve avrebbe cessato di soffrire. Avevamo spesso parlato di continuare le cure ma ormai non c'era più nulla da fare, il tumore aveva colpito tutte le sue cellule vitali, era solo questione di tempo.

Infatti quella sera mi ritrovavo nella sua stanza, accanto al suo letto, mentre gli tenevo la mano. Aveva gli occhi chiusi, sembrava già esser passato a miglior vita, eppure l'alzarsi e l'abbassarsi del suo petto mi faceva capire che in realtà fosse ancora tra noi e che magari avrebbe continuato ancora a lungo, anche se non era così.

«Allora, com'è andata q-questa stagione?»balbettò con un fil di voce e io quasi non riuscii ad udirlo nemmeno. Mi avvicinai al suo viso così da sentirlo meglio nel caso avesse parlato di nuovo e gli sorrisi.

«Come gli altri anni.»risposi sincero. Sapevo di non poter mentire a mio padre, non in quel momento. Fu proprio per questo motivo infatti che mi feci coraggio e cercai di elaborare un pensiero sincero in testa mia, capendo che a qualcuno avrei pur dovuto dire cosa pensassi davvero di tutta la storia del matrimonio.

«Padre, so di dover trovare qualcuno con cui passare il resto della mia vita, che mi sia da spalla e che mi aiuti nelle scelte difficili, solo che per me è impossibile farlo in questo modo.»cominciai a parlare, non volendo arrivare direttamente al dunque del mio discorso. In realtà non sapevo nemmeno io perchè ci tenessi tanto a parlarne con lui, ma in un certo senso credetti che mi avrebbe capito più di chiunque altro essendo anche lui stato costretto a sposare mia madre quando era stato giovane.

«Lo so che è dura farlo, Seonghwa, ma non p-puoi rimanere da solo, lo sai.»mi rinfrescò la memoria con quelle parole e per un attimo fui anche tentato di non dirgli niente, di far finta di nulla e continuare la mia vita alla falsa ricerca dell'amore. Poi però, quanto guardai gli occhi spenti e il sorriso dolorante mi feci più forza: lui stava passando tutto quel dolore da troppo tempo, io potevo di certo fare una cosa stupida come quella, no?

«E se io mi innamorassi di un uomo? È pur sempre un compagno.»domandai mettendola sul piano ipotetico, anche se in realtà volevo la verità nuda e cruda.

Da quando era successa quella cosa con Hongjoong non ero più stato in grado di smettere di pensarci. Mi era piaciuto fin troppo tutto quello, quei pochi minuti avrei voluti riviverli all'infinito e sapere di non poterlo fare mi distruggeva. E poi avevo una domanda fissa nel cervello: perchè aveva reagito in quel modo, all'entrata di Jongho? Cosa c'era tra i due?

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