Seonghwa
«Come prego?»chiesi non appena sentii la voce del ragazzo dai capelli chiari, Hongjoong, parlare. Voltai leggermente la testa dalla sua parte, abbassando leggermente lo sguardo come era mio solito fare quando volevo far sentire qualcuno a meno di me e pensai sarebbe stato facile con lui dal momento che probabilmente c'erano quasi dieci centimetri di differenza tra le nostre altezze.
Non potei di certo negare il fastidio che provai nel sentirlo parlare, soprattutto in una questione che non lo riguardava affatto. Lo guardai negli occhi, cercando di intimidirlo, ma non ci riuscii dato che anche lui incastrò i suoi occhi coi miei con un'occhiata di sfida. Non ci fissammo a lungo prima che lui parlasse di nuovo e non passó quindi troppo tempo quando io abbassai lo sguardo per posarlo sulla sua bocca ma, durante quegli attimi, sentii quasi un dolore alla bocca dello stomaco. Per la prima volta nella mia vita mi fu difficile guardare negli occhi qualcuno, quasi mi sentii in imbarazzo nel farlo, e sempre per la prima volta fui io il primo a distogliere lo sguardo.
Mi sembrò strano come quel piccolo ragazzo mi avesse fatto sentire, quasi inferiore a lui, quando lo era lui ad esserlo nei miei confronti, in tutto e per tutto. E questo fatto mi diede ancora più fastidio del fatto che lui si fosse intromesso in una conversazione che nemmeno lo riguardava.
Io sentivo ancora i suoi occhi scuri sulla pelle però, e questo non fece altro che aumentare il mio nervosismo a causa del disagio che stavo provando in quel momento.
«Mi ha sentito benissimo, qui nessuno farà niente. Non prima che voi abbiate ascoltato la mia proposta.»rispose e io riuscii soltanto a seguire il movimento delle sue piccole labbra. Lo guardai di nuovo, notando perfettamente come il suo petto si muovesse velocemente ma non riuscii a capire se fosse a causa della paura che provava per aver appena sfidato un principe, dato che nei suoi occhi ora stretti c'era soltanto...rabbia, forse?
«Che motivo avrei di ascoltarti? Posso fare quello che voglio io, coi miei inservienti.»dissi con una scrollata di spalle prima di mettere su un ghigno e appoggiare la schiena allo stipite della porta, attendendo una sua risposta.
«Non lo metto in dubbio questo, ma potrebbe interessarvi quello che ho da dire.»continuò allora non muovendo nemmeno un muscolo se non quelli intorno alla bocca per parlare con me.
Allora rimasi in silenzio, pensando a quello che volevo davvero. Non era sbagliato il mio pensiero, quello di poter fare quel che più volevo, e in quel momento era bandire quei due dal regno. Ma per cosa poi? Perchè si amavano?
Non avevo mai avuto l'occasione di conoscere due persone omosessuali, mi era sempre stato impartito che fosse sbagliato, nei libri avevo sempre letto di storie d'amore tra uomini e donne, al massimo tra uomini e Dio, ma di due persone dello stesso sesso non se ne parlava, probabilmente perchè nessuno mai mi aveva permesso di leggere qualcosa a riguardo.
Eppure, quando li avevo trovati a baciarsi qualche attimo prima, non avevo provato un senso di disgusto, semplicemente di sorpresa e, per quanto mi dolesse ammetterlo, anche di curiosità. Per i primi secondi inoltre avevo anche provato un leggero peso nella parte bassa dello stomaco, un dolore che conoscevo bene, anche se non volevo ammettere che mi ero leggermente eccitato a quella vista dei due ragazzi che si toccavano anche nelle parti più intime.
Semplicemente non mi ero mai fermato a pensare se mi desse fastidio o meno, sapevo soltanto che se ne fossi venuto al corrente avrei dovuto segnalarlo a mia madre secondo una delle leggi del paese. Ma, ora che ci pensavo, da quando avevo deciso di seguire i voleri di mia madre e del regno?
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Wonderland[K.H.ㄨP.S.]
Fiksi Penggemar«Davvero ti piace stare con me?» «Amo stare con te, in realtà.» Park Seonghwa è l'erede al trono di un regno intero, da anni è costretto a dover partecipare a feste e balli in maschera per trovare una moglie e, quando suo padre si ammala, sa di aver...