Hongjoong
Mi girai e rigirai tra gli scaffali di quel piccolo negozietto, cercando uno di quei contenitori di ramen che avrei dovuto soltanto riscaldare a casa, imprecando ogni tanto a causa della perdita di tempo che stavo avendo. Sbuffai e alla fine mi decisi a non prendere nulla, dal momento che se fossi rimasto per qualche altro minuto lì dentro probabilmente sarei impazzito.
Allora uscii da lì e mi indirizzai verso il piccolo panificio accanto, dove entrai subito e mi inchinai per salutare l'uomo dietro il bancone, il quale mi sorrise mentre impastava qualcosa.
«Ragazzo! Vuoi il solito?»mi chiese rivolgendo tutta l'attenzione verso di me prima di togliersi i guanti e poggiare le mani sul banco.
«Si, ti ringrazio!»gli risposi iniziando a prendere il portafoglio per pagare quel panino. Erano giorni che ormai avevo preso l'abitudine ad andare in quel posto a comprare da mangiare, solo quella sera avevo provato a cercare qualcos'altro ma invano.
Aprii il portafoglio in pelle e, quando ci guardai dentro, notai che mi era rimasta solo una banconota che mi avrebbe permesso di pagare quella volta e poi sarei rimasto completamente al verde. Pensai che potevo farne a meno, almeno quella volta, di mangiare, ma quando sentii lo stomaco brontolarmi non potei tirarmi indietro e estrassi il pezzo di carta da esso.
«No, non serve. Stavolta te lo offro io.»disse ad un certo punto il panettiere, probabilmente aveva assistito alla scena di me esitante e aveva capito che fossi in una brutta situazione, soprattutto perchè appunto venivo a comprare da lui tutti i giorni, perciò probabilmente aveva pensato che avessi problemi economici già prima di questo momento.
«Non posso accettare...»provai a dire, sentendomi immediatamente in colpa nei confronti di quell'uomo se non avessi pagato il mio acquisto, ma lui mi fece gesto con la mano di smetterla.
«Sei diventato un mio cliente abituale, ogni tanto è giusto regalarti qualcosa.»si oppose con un sorriso e a quel punto non potei fare a meno che ricambiare l'espressione e mormorare un piccolo "grazie". Riposi la banconota nel portafoglio e poi mi sporsi per afferrare la bustina che conteneva il mio panino, feci per voltarmi ed uscire quando la sua voce mi fermò di nuovo.
«Senti, se ti serve io ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a vendere. Fare il pane e mantenere un'attività tutto da solo è piuttosto difficile, e tu mi sembri affidabile.»mi disse. Io sentii quasi le lacrime nei miei occhi al sentire quelle parole, allora la mia bocca si aprì nell'ennesimo sorriso mentre annuivo fermamente.
«Mi piacerebbe molto.»risposi soltanto mentre lui anche annuiva, mentre si voltava di nuovo per continuare ad impastare il pane.
«Allora torna domani e ci metteremo d'accordo sul da farsi, va bene?»affermò e io risposi affermativamente prima di uscire da quel posto e dirigermi verso la mia casa...anche se casa non era esattamente il modo giusto in cui chiamarla.
Dopo esser stato cacciato dal regno mi ero diretto al porto dove mi ero infilato in una delle navi che trasportavano da mangiare e che si era fermata in questa isola dove da un paio di settimane a quella parte stavo vivendo. Non appena sceso avevo trovato una macchina abbandonata in buone condizioni e allora mi ero stabilito lì dentro, dormivo nei sedili posteriori e per quanto riguardava il resto della giornata lo passavo lì.
Mi lavavo nelle docce della palestra del posto e vivevo del minimo indispensabile. L'unica cosa che mi fregava un po' era il fatto che non potessi caricare il mio telefono e per questo, da quando me ne ero andato, non lo avevo più riacceso, promettendomi che l'avrei fatto soltanto in caso di emergenze, in modo tale da mantenere la batteria.
Da quando me ne ero andato non c'era stata notte in cui non avevo pianto. Mi mancava qualsiasi cosa della mia vecchia vita, i miei amici, le mie attività e, soprattutto, mi mancava Seonghwa. Sentivo fortemente la sua mancanza, forte tanto quanto lo è il bisogno di tornare a galla quando sei sott'acqua da più di un minuto. Era una mancanza vitale, come se senza di lui mi sentivo sempre in un bivio che lentamente mi avrebbe portato alla morte.
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Wonderland[K.H.ㄨP.S.]
Fanfiction«Davvero ti piace stare con me?» «Amo stare con te, in realtà.» Park Seonghwa è l'erede al trono di un regno intero, da anni è costretto a dover partecipare a feste e balli in maschera per trovare una moglie e, quando suo padre si ammala, sa di aver...