Capitolo 14

283 20 3
                                    

POV LEXA
Lincoln se ne era andato da ormai mezz'ora, avevo chiamato Echo per dirle che oggi era meglio che non veniva e che domani a scuola ci saremmo messe d'accordo. Nel frattempo c'era Ania che stava guardando tutti i file e le prove che avevo contro suo padre, ma il mio pensiero andava a Lincoln, non potevo perderlo, era l'unica cosa, oltre Ania, che restava della mia famiglia:
-Sono troppe informazioni- dice Ania, buttando sul tavolo tutti i fogli e alzandosi di scatto dalla sedia
-So di aver sbagliato a non dirvelo prima Ania, ma avevo le mie ragioni- le dico
-Senti Lexa, non sto dicendo che hai fatto bene a non dircelo, ma so per certo che Lincoln abbia detto quelle cose solo perché è arrabbiato, non le pensa davvero, stai tranquilla- mi rassicura come ha sempre fatto
-L'ho deluso Ania, l'ho deluso, aveva tutto il diritto di sapere, sono anche i suoi genitori- dico sedendomi sul divano sull'orlo del pianto
-Ei, Lexa, hai fatto ciò che credevi fosse la soluzione migliore per non farci soffrire, Lincoln lo capirà devi solo stare tranquilla, siamo una famiglia, e tale saremo per sempre, okay?- mi domanda
-Per sempre- le dico e l'abbraccio.
L'abbraccio viene interrotto da una chiamata sul mio cellulare, era Clarke, così ho deciso di risponderle:
-Ei ciao, devo dirti una cosa- dice subito facendomi preoccupare
-Dimmi- le rispondo in modo calmo
-Stiamo andando in ospedale, tuo fratello Lincoln ha fatto un incidente, nulla di grave per fortuna, ma si è rotto il braccio, ti aspettiamo lì anche ad Ania- inizia a dirmi ciò che era successo, inizia a venirmi il senso di colpa, iniziavo ad agitarmi, il cuore batteva forte, il respiro era diventato affannoso, ma ritorno alla realtà quando sento Clarke parlare -Ei Lexa, tranquilla, sta bene, ha solo un braccio rotto, se vieni in ospedale vedrai- la respirazione sembra calmarsi
-O-okay ci vediamo lì- rispondo e stacco
Ania mi viene incontro e inizia a preoccuparsi:
-Ei, cosa è successo- mi dice
-Lincoln, Lincoln ha fatto un incidente- inizio a dire con sguardo fisso nel vuoto
-Che!!!!! Lexa, guardami, guardami- dice Ania prendendomi il viso facendo sì che la guardi -oi, che ti ha detto Clarke- mi domanda -Lexa- urla facendo in modo che le rispondessi
-Clarke mi ha detto che sta bene, che sta andando lì, che si è rotto solo un braccio- le rispondo
-Okay, vedi, non si è fatto nulla, ora andiamo, guido io- mi dice prende la mia borsa e usciamo di fretta dall'appartamento
Io ero in trance, da dopo l'incidente dei miei, appena sentivo incidente associato con un mio familiare, cadevo in una sorte di trance, come a non volere su di me le cose brutte che potevano succedere. In questi mesi, Ania e Lincoln hanno sempre cercato di non farmi sentire così, di non farmi chiudere in me stessa, ma ora sono di nuovo chiusa in me stessa...

POV CLARKE
Arrivate in ospedale
Appena abbiamo varcato la porta dell'ospedale, Octavia si è precipitata all'ingresso chiedendo indicazioni o notizie, io e Raven ci sediamo nella sala d'aspetto:
-Cosa pensi sia successo? – mi domanda
-Non saprei spero solo che non sia nulla di grave- rispondo
-Eccola- dice Raven vedendo Octavia avvicinarsi
-Allora, cosa hanno detto? – domandiamo subito
-Sta bene, gli stanno mettendo il gesso, e medicando le ferite, oggi dovrebbe rimanere qui per prassi, visto che ha sbatutto la testa, appena va in camera ci avvisano e possiamo andare- dice
-L'importante è che stia bene e che non si sia fatto nulla- dice Raven
-Avete chiamato Lexa ed Ania?- dice Octavia
-Sisi, ho chiamato Lexa che stava con Ania e le ho avvisate, penso che stiano per arrivare- dico
-Eccole- dice Raven
-Vado da loro subito vengo- dice Octavia
Mi giro per guardarle e vedo Lexa spenta, quel verde dei suoi occhi perso nel vuoto, non la riconoscevo, mi stavo preoccupando, vedevo Ania che dopo aver parlato con O, stava cercando di tranquillizzare Lexa, ma senza riuscirci. Si stavano avvicinando:
-Ciao ragazze, vi dispiace se lascio Lexa qui, mentre vado a prendere un caffè?- dice Ania
-Io ti accompagno- dice Raven e si avviarono alla macchinetta
-Clarke, ti dispiace se ti lascio un attimo sola con lei, vorrei andare a chiedere altre informazioni- mi chiede O
-No tranquilla, vai- le dico
Octavia se ne era andata, eravamo rimaste solo io e te, ti guardavo, ma il tuo sguardo era perso nel vuoto, così decido di avvicinarmi a te e provare a parlarti:
-Ei- ti prendo la mano ma tu non la stringi, così decido di accasciarmi e mettermi avanti a te -ei, Lexa sono Clarke, va tutto bene, Lincoln sta bene, ei, forza su non mi piace vederti così- noto che inizi ad alzare lo sguardo e pian piano mi stringi la mano, io sorrido -brava, così- dico e istintivamente le bacio la guancia e la stringo a me a terra, sento che mi abbraccia, mi stringe a se, piange -ei, tranquilla, va tutto bene, va tutto bene- cerco di calmarla accarezzandola e baciandole il capo passano 5 minuti, siamo rimaste così abbracciate per 5 minuti, quando sento una parola:
-Grazie- dice sottovoce e con voce rotta
-Di niente- le rispondo e continuiamo a stare qui abbracciate...

IL MIO POSTO FAVORITODove le storie prendono vita. Scoprilo ora