Capitolo 16

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POV TITUS
Ero nel mio ufficio, stavo aspettando una telefonata, da quella telefonata dipendevano parecchie cose; dopo un paio di minuti arriva la telefonata:
-Hai fatto tutto? – domando
-Sei in debito con me, se fosse stato per il capo l'avrei ucciso, ma come hai chiesto gli abbiamo fatto prendere solo uno spavento, nel pomeriggio carica i 500.000£, altrimenti salta tutto- e stacca
Spero solo che ne sia valsa la pena per far smettere di investigare

POV CLARKE
Io e Raven stavamo tornando a casa, avevamo invitato Lexa e Ania da noi, visto anche che domani avevamo scuola, quindi stavamo andando tutti a casa mia, tranne ovviamente Octavia che era rimasta in ospedale con Lincoln. Nel frattempo durante il tragitto:
-Allora Ania? – domando
-Sto cercando di rimediare, ma devo aspettare una sua risposta- mi dice
-In che senso? – domando confusa
-Beh le ho proposto di farsi corteggiare finché non sarà sicura che io sia cambiata così da poter diventare di nuovo la mia ragazza- mi dice tutto d'un fiato
-Tu? Corteggiare tu? Raven Reyes non corteggia- le dico perplessa
-Beh come vedi Ania può tutto- dice
-Si lo vedo ahahha- dico ridendo
-E invece tu- mi dice
-Io cosa- rispondo cercando di evadere dalla domanda
-Eri per terra abbracciata a Lexa, le hai tenuto la mano tutto il tempo, vuoi continuare a negare i tuoi sentimenti e continuare a stare con Finn? – domanda Raven
-Raven ti prego- le dico
-Posso farti una domanda? – mi chiede
-Certo, basta che guardi dove guidi- le ricordo
-Certo, conosci la teoria del: "TI PIACE PER MA AMI A PRESCINDERE"? – domanda
-Di cosa parli? – rispondo
-A te piace una persona per le sue qualità, ma ami davvero quella persona a prescindere dalle sue qualità e dai suoi difetti. So che Lexa la conosci praticamente da pochi mesi, e che Finn lo conosci da anni, ma domandati questo, ti piace per ma ami a prescindere, e vedi che nome ti viene in mente. Clarke smettila di strozzare i tuoi sentimenti, in amore si soffre, ma se serve a trovare il vero amore, allora è giusto soffrire e far soffrire un po'- dice
Io non rispondo, ma rimango a pensare a ciò che mi ha detto, e penso alle sue parole, e il mio cuore dice solo un nome, quel nome che a me faceva tanta paura pronunciare vista la situazione, non so cosa succederà domani con Finn o con Lexa, nemmeno cosa mi serberà il futuro, ma quello che so è che non posso non ascoltare il mio cuore. I miei pensieri però vengono interrotti da Raven:
-Siamo arrivate Clarke, forza fa la padrona di casa- dice ed esce dalla macchina
Entriamo in casa:
-Bene, questa è casa mia, mia madre non ci sarà per due settimane quindi sto solo io, questa è il salone e più avanti c'è la cucina, ci sono due bagni qui al piano di sotto, poi salendo le scale ci sono tre camere da letto, una è la mia, una è di mia madre e una è degli ospiti, e in ogni camera c'è un bagno, questa è casa mia- finisco il tour
-Bella casa Clarke- dice Ania, invece tu non dici nulla, ti noto un po' giù di corda
-Ordiniamo una pizza per cena? Che ne dite? – domanda Raven
-Si, okay- risponde Ania
-Facciamo così tu ed Ania andate a prendere la pizza- dico vicino a Raven, lei tarda a capire del perché voglio farla andare via, ma quando lo capisce trascina via Ania, e rimaniamo solo io e te:
-Stai meglio dopo aver parlato con tuo fratello? - ti domando
-Si, abbiamo risolto. Grazie comunque- me lo dici guardandomi negli occhi
-Lo avrei fatto altre mille volte, non mi piace vederti così- ti dico avvicinandomi piano piano
Eravamo vicinissime per l'ennesima volta, ma questa volta non mi sarei tirata indietro, avrei seguito il mio cuore, eravamo vicinissime, quando tu inizi a parlare:
-Sei sicura? – mi domandi
-Sicurissima- ti rispondo
Stai per poggiare la tua bocca sulla mia, posso sentire il tuo respiro andare al tempo stesso del mio, come i nostri cuori, non avevo mai provato una sensazione del genere, questo era amore, e io lo sapevo, lo avevo sotterrato troppe volte, ma ora basta, come ha detto Raven, bisogna anche saper soffrire, eravamo lì, ma per l'ennesima volta, veniamo interrotte, avevano bussato alla porte, dovevano essere le ragazze con la pizza, anche se era impossibile, erano uscite poco fa:
-Ehm, scusa, devo aprire, potrebbero essere le ragazze, come un vicino che ha bisogno di qualcosa- ti dico e tu fai un cenno come per dire, "non preoccuparti", arrivo alla porta, apro e la persona che ho davanti, era l'ultima che pensavo di vedere questa sera...

POV FINN
Erano le 20:30 e se ne era appena andata una ragazza da casa mia, si è vero sono fidanzato con Clarke, ma questo non toglie che non posso spassarmela con altre ragazze. Mentre cenavo mi arriva una telefonata da un numero sconosciuto:
-Pronto? – domando
-Sembra che la tua ragazza se la stia spassando di nuovo, con lei in questo momento c'è Lexa, la ragazza delle foto, se vai la troverai lì- dice questa voce
-Chi sei- dico
-Qualcuno che in futuro potrà aiutarti moltissimo- dice e stacca
Posai il telefono, al solo pensiero che Clarke potesse tradirmi, mi ribolliva il sangue, e poi con una donna, una cosa così schifosa non poteva accadere, così decisi di prendere la macchina e di guidare sotto la pioggia fino a casa di Clarke, non potevo lasciare che questo accadesse. Arrivato fuori casa di Clarke, prima di bussare, mi avvicino alla finestra per vedere se veramente c'era quest'altra ragazza, mi avvicinai e quello che vidi era inquietante, la mia donna che stava per baciarne un'altra, come una furia decisi di bussare, quando hai aperto la porta tutto ti aspettavi ma non me, eri terrorizzata:
-Finn, che ci fai qui- dici
-Fammi passare- ti dico
-No- dici
-Non te lo ripeterò una seconda volta- ti dico e mentre ti stavo per spingere per entrare, arriva lei
-Ha detto che non puoi entrare, non so se hai sentito- dice con tono di sfida
-Se ti senti così forte, vieni, esci, Clarke è la mia ragazza, non devi farle il lavaggio del cervello per farla diventare una deviata come te- a queste mie parole mi tiri un pugno, cado a terra col naso che sanguina ma mi rialzo, ti prendo e ti picchio, Clarke urlava, mi pregava di smettere, ma io non la smettevo, ti volevo uccidere, mi fermò Bellamy che passava di lì con una ragazza:
-Ei amico, smettila- mi allontanò da lei
-Finn vattene prima che chiami la polizia- disse Clarke avvicinandosi all'altra ragazza che era per terra incosciente
-Non volevo- dissi cercando di avvicinarmi a Clarke
-Non toccarmi, non so come sono potuta stare con uno come te, è finita- disse questo ed entrò, anche la ragazza che stava con Bellamy entrò per aiutare, invece Bellamy rimase fuori fin quando io non me ne andai per poi entrare. Spero che quella voce sappia come aiutarmi...

POV CLARKE
Mamma mia che serata, tu dopo le cure che grazie ad Echo sono riuscita a farti stai riposando. Se non fosse arrivato Bellamy, non saprei davvero cosa poteva succedere, a Raven e Ania glielo stavamo raccontando visto che erano tornate da poco:
-Come sta? – domanda subito preoccupata Ania
-Sta meglio, grazie ad Echo che mi ha aiutato tantissimo- dico guardando Echo in segno di ringraziamento
-Finn ha fatto tutto questo? – domanda Raven incredula
-Si, non so cosa gli sia preso, ma visto che lo conosco, o almeno credevo di conoscerlo, credo che non lo vedremo per un bel po'- dice Bellamy
-Clarke, tu stai bene? – domanda Raven preoccupata avvicinandosi a me
-Si, sono solo preoccupata per Lexa. Non so come sono potuta stare con una persona del genere, ti giuro Raven, era irriconoscibile, aveva odio e disprezzo nel suo sguardo, non era il Finn che conoscevo io e che conoscevano tutti- le dico
-Hai avvisato Octavia? – mi domanda dopo avermi abbracciata
-Nono, la metto al corrente domani, ora starà riposando, e poi ho pensato anche a Lincoln che deve riposare, e se sa che Finn ha picchiato Lexa vorrà andarlo a picchiare, quindi ho voluto evitare, non so se ho fatto bene però Ania- domando ad Ania
-Hai fatto benissimo, a Lincoln se gli tocchi Lexa è meglio se non ti fai trovare- dice Ania
-Bellamy, Echo, potete rimanere qui questa sera? Lexa l'ho fatta mettere nella stanza di mia madre, io starò con lei, Raven e Ania potrebbero dormire nella mia stanza, Echo e tu in quella degli ospiti, ci sono due letti separati- dico tutto d'un fiato a loro due
-Ehm, Clarke non so se...- non lo lascio finire
-Ti prego Bell- lo supplico
-E va bene, per te lo faccio volentieri- dice e io lo abbraccio
-E tu? – domando ad Echo
-Io e Lexa siamo diventate buone amiche, quindi si- dice e fù così che rimasero anche loro due. Ognuno di noi andò nella propria camera, io entrai in quella di mia madre, tu riposavi fortunatamente, mi sdraiai sul letto e ti guardavo, mi sentivo in colpa per ciò che ti era successo, in effetti Finn era il mio fidanzato, se avessi seguito i miei sentimenti fin dall'inizio nulla di tutto ciò sarebbe accaduto, una lacrima mi bagna il viso, ma all'improvviso una mano la spazza via:
-Non piangere, non è colpa tua- dici con un filo di voce, visto che facevi fatica a respirare per i colpi ricevuti all'addome
-Non sforzarti a parlare, devi riposare, anche se domani non andiamo a scuola- ti dico
-Clarke- mi dici
-Lexa- rispondo
-Io mi sono innamorata di te- dici e mi baci, finalmente le nostre labbra si unirono, dentro di me le farfalle nello stomaco, un vulcano in eruzione, sensazioni mai provate fino ad ora, ci staccammo per prendere aria:
-Anche io sono innamorata di te- ti dico e ci baciamo di nuovo, fino ad addormentarci abbracciate...

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