Capitolo 22

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POV CLARKE
Ero arrivata sotto casa di Ania, avevo ansia, avevo paura, non ero rilassata, ero anche ancora un po' arrabbiata con Raven, pensavo e ripensavo alla nostra litigata, il fatto di non aver mai litigato così fortemente mi scombussolava, e non poco, pensavo anche al fatto se anche Raven si sentiva come me, se anche lei aveva paura di perdermi o qualsiasi altra cosa; ma poi c'eri tu, nei miei pensieri c'eri tu, pensavo alle bugie dette il giorno prima, e a quelle che dovrò dirti ora, al male che mi fa mentirti, ma se lo faccio è per il tuo bene, è per il fatto che hai già tante cose a cui pensare che dartene un altro non era mia intenzione, volevo risolverla io la situazione, ma mi era già sfuggita un po' di mano. Arrivo alla porta, busso e quando si apre la porta, ti trovo lì, sei bellissima, mi abbracci subito e io ricambio all'abbraccio vedendo che dietro di te c'erano tutti, anche Raven che mi guardava un po' male:
-Ei amore sei arrivata- mi dici dandomi un bacio
-Si, ho fatto un po' tardi- ricambio con un bacio corto, non riuscivo a darti un bacio dopo oggi pomeriggio, infatti ti noto stranita dopo il mio piccolissimo bacio, ma fai finta di nulla
-Beh come mai questa riunione? – interviene Raven senza nemmeno darmi il tempo di sistemarmi
-Beh amore, diciamo che oggi sono successe tante cose- dice Ania con un tono triste
-Si, Ania è stata una forza, mia cugina è una forza- dice Lincoln
-Ora vogliamo sapere però- dice Octavia con curiosità
Nel frattempo io e Raven ci guardavamo a malapena, e so anche che Octavia se ne era accorta, dopo il racconto di Lincoln sia io che Raven ci interessammo a come si sentivano le nostre ragazze:
-Amore, ma tu ora dove vivrai- non potevo credere a come lo zio l'avesse sfrattata, non solo aveva ucciso i suoi genitori, ora le aveva rubato l'eredità e l'aveva sfrattata, assurdo
-Beh, come ha detto Lincoln, Ania è una forza e mi ha chiesto di vivere con lei- ti alzi e vai ad abbracciare Ania
-Ania tu stai bene? – domanda Raven un po' preoccupata
-Si, sono cose che non elabori in una giornata, ma avendo te, Lexa, Lincoln e tutti voi, riuscirò a elaborarlo meglio e in fretta- dice Ania ricambiando l'abbraccio di Lexa e stringendo la mano a Raven
-Son l'unico uomo in questa casa basta con questi sentimenti ahhaha, che ne dite se ordiniamo la pizza?? – domanda Lincoln e noi tutte a ridere, in effetti era l'unico uomo hahha
-Amore, andiamo io e le ragazze a prendere la pizza, voi preparate qui, serve l'uomo di casa- dice Octavia, avevo paura di ciò che aveva in mente
-Intendi io te e Clarke? – subito precisa Raven
-Si, Rae, e non voglio polemiche, forza su su, camminate in macchina, amore noi andiamo- dice Octavia comandandoci a bacchetta a me e Rae, non ci guardammo nemmeno in faccia mentre uscivamo
-Okay amore, non dimenticarti la würstel e patatine  ti pregooooo- urla Lincoln prima che Octavia chiudesse la porta.
Entrate in macchina, io e Raven non dicemmo una parola, non avevamo nemmeno litigato per chi si sarebbe seduta al fianco di Octavia. Il viaggio per un po' fu silenzioso, nemmeno Octavia parlò, forse perché stava pensando a cosa dire, fin quando all'improvviso Raven interruppe quel maledetto silenzio:
-Scusa se non ti ho dato la possibilità di spiegare oggi pomeriggio, e scusa Octavia per averti messa in una situazione scomoda- dice all'improvviso
-Scusa tu se ho detto delle cose spiacevoli, e scusa anche me Octavia per lo stesso motivo di Rae- replico
-Finalmente vi siete decise a chiarire voi due, vi rendete conto che mi avete messa in una situazione scomodissima, non avrei mai potuto prendere le parti ne dell'una ne dell'altra perché siete entrambe importanti per me- disse tutto d'un fiato Octavia, l'avevamo davvero fatta grossa, ed entrambe lo sapevamo, Octavia stava soffrendo quanto noi o di più, e noi come delle bambine non ci avevamo fatto caso pensando solamente a noi ed al nostro stupido litigio
-Scusaci davvero O, abbiamo pensato solamente a litigare, non abbiamo pensato nemmeno per un secondo a come questo ti facesse sentire- dissi subito
-Concordo, ero talmente presa dal mio orgoglio, dal mio istinto che non ho né permesso a Clarke di spiegare come fossero andate le cose, né a te che eri nel mezzo, e inconsciamente entrambe volevamo che tu prendessi una decisione- dice Raven abbassando la testa
-Per vostra fortuna né Lexa né Ania si sono accorte del vostro piccolo litigio, perché tale rimarrà, io vi voglio bene e non voglio perdere nessuna delle 2 okay? – dice Octavia parlando a cuore aperto
-E nemmeno noi vogliamo perdere te O, però se continui a non guardare la strada andremo a sbattere- dice col suo solito sarcasmo Raven, grazi al quale tutte e tre sfociamo in una rigorosa risata
Arrivate alla pizzeria, andiamo ad ordinare la pizza, dovettero aspettare una mezz'oretta, presero le pizze e si avviarono verso l'appartamento di Ania:
-Okay, ora mentre torniamo, Clarke ci vuoi spiegare cosa è successo stamattina? – domanda Raven
-Finn mi ha raggirata, ieri era venuto a casa mia, ovviamente mia madre non sa del perché ci siamo lasciati, quindi lo ha fatto entrare, e si è presentato in camera mia, io pensavo fosse Lexa, così ho fatto entrare appena avevo sentito bussare, ma quando esco dal bagno vedo lui, lo stavo mandando via, ma all'improvviso era arrivata Lexa, le ho mentito, e sono riuscita a far andare via Finn senza che lei se ne accorgesse, ma promettendogli che l'avrei visto per chiarire il giorno dopo. Ed ora arriviamo a stamattina, arrivo nel posto concordato, e lui inizia a dire che è dispiaciuto, che vuole tornare con me, e cose così, io mi scoccio, stavo per andare via e lui mi bacia, è vero forse ho esitato quando mi ha baciato, ma ho staccato subito il bacio, e lì siete arrivate voi- finisco di raccontargli in maniera riduttiva tutto ciò che era accaduta in mattinata
-Clarke sicura che non fosse solo una trappola? Ricorda che a te e a Lexa vi hanno già seguite in passato, sicura che non fosse tutto architettato per farti una foto da mandare a Lexa nel momento opportuno? – domanda Raven
-Concordo con Raven, C, devi parlare con Lexa, dirle tutto, perché se fosse come dice Rae, questa bugia potrebbe scoppiare in malo modo. – dice O
-Non lo so ragazze, abbiamo già litigato ieri, ma sono riuscita a fare pace, non voglio rischiare di perderla per una teoria, che per ora è solo una teoria- dico affranta
-Qualsiasi cosa succeda con Lexa, noi saremo qui, al tuo fianco sempre- dice O
-So che stamattina mi sono comportata come una stronza, che non ti ho dato l'opportunità di spiegare, sapevo di sbagliare, e ora mi sento più che una semplice stronza sappilo, ma condivido ciò che ha detto O, qualsiasi cosa noi ci saremo sempre- dice Raven
-Grazie ragazze, siete la parte migliore della mia vita- le ringrazio con lacrime agli occhi
-Okay, ora basta, siamo arrivate, questa cosa non è successa, godiamoci la serata con le persone che amiamo- disse O e scendemmo dall'auto, pronte a vivervi tutte e una serata magnifica, o almeno questo pensavamo...

POV LEXA
Le ragazze erano andate a prendere la pizza, e noi eravamo rimasti a casa di Ania a sistemare per cenare tutti insieme, all'improvviso mi chiama Echo:
-Ei, è successo qualcosa? – domando
-Ci sono delle novità- dice subito Echo, soddisfatta
-Dal tuo tono sembra che siano notizie buone, su spara- le dico, Lincoln e Ania mi guardavano
-Sappiamo dove si trova Luna Perez- dice Echo
-Hai davvero trovato Luna Perez? Ma io ti faccio una statua- dico non riuscendo ancora a crederci
-Mi hanno aiutata- dice
-Immagino che il tuo aiutante inizi con B e finisca con ellamy- e scoppiamo a ridere
-Comunque, vuoi sapere o no dove si trova- mi dice
-Ovvio- le rispondo
-Messico- dice
-CHE? Cosa fa in Messico? E come andiamo, ora non possiamo andare, mio zio ci tiene d'occhio, e sicuramente tiene d'occhio anche te, ora non penso possiamo muoverci- odiavo dover dire di non fare nulla, ma mio zio ci stava addosso, lo sfratto era solo l'inizio della guerra, ma ora non potevo permettere che mi intralciasse, quindi dovevo desistere per un po' prima di andare da Luna, le indagini sarebbero dovute continuare da qui, in incognito
-Sei sicura? – domanda Echo
-Odio doverlo dire, ma si sono sicura. Non possiamo permettere che mio zio ci rovini questa pista- le dico
-Okay, allora domani a scuola ragioniamo meglio- dice
-Okay, a domani- stacco la chiamata e Lincoln inizia a parlare
-E così Echo ha trovato Luna, da quanto tempo che non la vediamo- dice
-Avrei preferito non vederla più, ma mi tocca mettere da parte il rancore in questo momento, lei sa qualcosa, sa sicuramente qualcosa riguardo all'incidente e alla morte dei nostri genitori e di Costia- dico subito
-Hai fatto bene- dice Ania all'improvviso
-A fare cosa? – domando non capendo
-Ad aspettare, qualsiasi altra persona al posto tuo, sarebbe partito subito, meglio che mio padre pensi che ci tiene in pugno, non deve sospettare di nulla- dice Ania
-Ania, tu sicura di star bene? – domandiamo io e Lincoln
-Si, tranquilli, starò bene, per me lui è morto- dice
-Cambiamo argomento si? – domando
-Si, dai, le ragazze ci stanno mettendo tanto- dice Lincoln
-Ci sarà traffico, a proposito di loro, avete notato che Clarke sembra un po' strana con me? – domando
-No, si comporta normalmente- dice Lincoln
-Beh, no, anche Raven era strana, si guardavano in modo strano, sarà successo qualcosa tra di loro- dice Ania
-Non ce le vedo Clarke e Raven a litigare, e poi Octavia non lo permetterebbe mai- disse Lincoln con la faccia da innamorato
-Sei sotto mille treni per quella ragazza fratellone- dico ridendo e Ania mi segue
Il telefono mi squilla, e la porta si apre
-Eccoci, siamo arrivate con le pizze- esordisce Raven
-Sta parlando a telefono- avvisa Ania
Numero sconosciuto
-Pronto?-
-Ciao Lexa-
-Chi parla? -
-Mi conosci, sai chi sono, ma qui non si parla di me, ma di te-
-Senti, se è uno scherzo, stai scherzando con la persona sbagliata-
-Sei sempre stata così, come posso dire, sfacciata, arrogante o posso dire anche una stronza in parole povere-
-Non casco ai tuoi assurdi giochetti, ciao e buona vita-
-Si, vai, stacca, rimani con la tua famiglia, e con la tua ragazza, se si può considerare tale-
-Non ti azzardare a nominarla-
-Quando ti innamori, sei sempre così, non ti accorgi mai quando ti fanno un torto, tieni gli occhi ben aperti Lexa. Buonanotte-
-Chi sei- stacca
Mi giro guardo i ragazzi e guardo Clarke...

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