-So, so what?-

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-"Dannazione Gilinsky! Che diavolo stai facendo??" dissi respingendolo violentemente.

Già avevo la terza guerra mondiale in atto nella testa, perché doveva complicarmi l'esistenza ulteriormente?

-"S-scusa, io credevo solo..." balbettó

-"Nooooo! Non dire niente! Non credevi nulla, okay? Facciamo che non è mai successo, okay? Okay" risposi per poi alzarmi dalla panchina e andarmene.

Non ci provò neanche a seguirmi, e se ne andò pure lui.

-Dannazione, dannazione, dannazione!- continuavo a dire a bassa voce.

Nel frattempo stavo ricevendo da Lia messaggi del tipo:
"Dove sei??"
"Sei ancora alla festa?"
"Se te ne sei andata torna qui, ti prego"
"Matt è incazzato nero"
"Sta venendo a casa tua"
"Ti sta cercando"
"Mi rispondi?!"

Non appena lessi "..Sta venendo a casa tua..." mi voltai, cambiando direzione.

Dove sarei potuta andare?

Mh...

....

Ma certo!

Da Carter!

Qualche ora prima Lia mi aveva detto che non sarebbe venuto alla festa, e che aveva intenzione di rimanere a casa, a giocare con la console.

Di punto in bianco accellerai il passo, cercando di fare il più in fretta possibile, per paura di essere beccata per strada da Matt.

-

Eccola: fnalmente riuscivo ad intravedere casa Reynolds, era a pochi metri da me, così iniziai a correre.

Sapete com'è il detto: "Per un punto Martin perse la cappa".

-

Bussai e bussai.

E bussai di nuovo.

E di nuovo.

Nulla.

In casa sembrava non esserci nessuno.

D'un tratto però, la porta si aprì, rivelando un Carter in braghette corte e canottiera.

-"Cosa ci fai qui?" Chiese sbadigliando.

-"Posso entrare? È urgente"

-"Prego" rispose facendo cenno di entrare.

-

Gli spiegai tutto quello che era successo e perché ero andata da lui:
C-"Quindi...tu sei qui perché non vuoi vedere Matt....esatto?"
A-"Giustissimo"
C-"Okay...te hai dei problemi, lo sai vero?"
A-"Grazie per avermi aiutato, Reynolds" - dissi sarcasticamente
C-"Ma di cosa hai paura scusa?"
A-"Di Matt"
C-"E perché mai? Cioè, il massimo che può accadere è che finiate a letto insieme, il ché non è poi così brutto cre-"
A-"Vedo che sei sempre d'aiuto, eh?"
C-"Come vuoi, sappi comunque che verrà anche qui, sicuro al 100%"
A-"Nah, io non credo"
C-"Sentiamo, come fai ad esserne certa?"
A-"Matt giorni fa mi ha detto che avete litigato...quindi non penso verrà qui, almeno che non voglia tirarti un pugno"
C-"Mi hai fregato, lo ammetto"

-

Passammo l'intera nottata distesi sul divano a guardare film:

-"Comunque...non perdonerai mai Lia per quello che ha fatto?" - chiesi con timore

-"Penso di no, perché me lo chiedi?"

-"Lei ci teneva davvero, non voleva fare quello che ha fatto"

-"Anche se non avesse voluto, è successo comunque...e non riuscirò mai a perdonarla, punto" disse con voce alterata

-

*Biip*

"Ti prego dimmi dove sei,
Matt xx"

Lessi il messaggio e spensi il telefono,

non volevo più essere disturbata da nessuno.

-
"Via libera bellezza"

- Mi scrisse Lia dopo avermi assicurato che Matt se ne era -finalmente- andato da casa mia, ed era tornato alla festa.

Salutai Carter ringraziandolo per l'ospitalità,e me ne ritornai a casa.

-

Sam era a casa di una ragazza con cui si stava frequentando, mentre mia madre, assieme a John, aveva deciso di prendersi un weekend tutto per lei in montagna; quindi, ero a casa da sola (come sempre).

Mi fiondai in camera buttandomi a peso morto sopra il letto con ancora le scarpe e i vestiti addosso.

Mormorai un "Finalmente a casa" e mi voltai su di un fianco cercando di prendere sonno.

Stavo per addormentarmi quando sentii dei sassolini infrangersi contro il vetro della mia finestra.

Iniziai ad agitarmi pensando fosse Matt, cosa avrei fatto se fosse stato davvero lui?

Grazie al cielo, però, la mia paura si neutralizzó quando vidi spuntare dal bordo della finestra due grandi occhi azzurri.

-"Dio, Nash, mi hai fatto prendere un colpo" dissi mettendomi la mano sopra il petto.

-"Scusami, è che la porta d'entrata era già chiusa..."

-"Dai criminale, entra" - lo esortai

Iniziammo a parlare del più e del meno.

In tutta onestà non avevo ancora ben capito il perché Nash fosse venuto fin qui, abbandonando la sua bellissima casa con tutte quelle persone ubriache all'interno.

-"Beh mi spiace piccola, ora devo abbandonarti, sai com'è, non vorrei ritrovarmi senza casa domani" disse sorridendo e aprendo la finestra.

Dio, il suo sorriso.

Momento, mi aveva appena chiamato "piccola"?

-"E-ehm, c-certo, va pure" dissi abbassando la testa dispiaciuta.

Non volevo se ne andasse, stavo bene assieme a lui...più che bene direi.

Stava per scavalcare la finestra, quando si voltò, guardandomi per qualche secondo e dicendo:

-"Sai una cosa? Dirò a Cameron e a Taylor di tener d'occhio la casa per me, starò con te stanotte"

Sulla mia faccia apparve un sorriso a trentadue denti; dopodiché Nash chiuse la finestra e si stese accanto a me, accarezzandomi dolcemente con il dorso della mano la guancia.

-"Non meriti tutto questo" sussurró

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Buona lettuuuuraaa!
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*chiedo venia per gli eventuali errori di battitura*


Ashtrays and Heartbreaks - Matthew EspinosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora