𝔄𝔫𝔤𝔢𝔩𝔰 𝔞𝔫𝔡 𝔇𝔢𝔪𝔬𝔫𝔰

* Chapter Four *

Jimin Pov

Finalmente a casa, finalmente potevo perdermi con mio marito in quella danza che amavamo tanto, che ci completava totalmente rendendoci un essere unico. - Decidiamo noi come pulire, lui ci dà solo un punto da dove partire. - dissi. Non eravamo tornati nella gang per permettere a quei due cretini di comandarci di nuovo. Ero io a scegliere come, quando e molto spesso anche perché; era stata questa la mia condizione quella sera. Non eravamo più di loro proprietà, io e mio marito appartenevamo a noi stessi e se avessero voluto averci, sarebbe stato a modo nostro. Mi portai la mano sull'intimità, massaggiando per dargli conforto mentre lo vedevo spogliarsi; come se i suoi gesti mi avrebbero tenuto calmo. Come se vederlo nudo e con un'erezione mi avrebbe fatto attendere che finisse di lavarsi. Mi leccai le labbra, cominciando a spogliarmi, lasciando scie di vestiti che avrei tolto dopo, molto dopo. Sentivo già l'acqua scorrere e non potei non vederlo sotto il getto dell'acqua, con quel corpo scolpito e gemetti, raggiungendolo poco dopo. Entrai nel box, chiudendomi le porte alle spalle, entrambi ci fissammo e quasi mi venne da sorridere davanti a quello sguardo. Con noncuranza presi il bagnoschiuma, feci cadere qualche goccia sulla mano e sfregando di poco, iniziai a massaggiarmi il corpo: petto, collo, addome scendono sulla mia intimità. Mi stavo masturbando con il sapone sotto gli occhi attenti di mio marito e mi sentii così dannatamente sexy che mi leccai le labbra talmente piano da sentire la saliva adagiarsi sulle stesse. Ma non avevo finito. Gli diedi le spalle, passando il sapone sui fianchi, sulla schiena per poi passeggiare sui glutei; voltai di poco lo sguardo verso il suo, guardandolo lascivo. Andai al centro del mio fondoschiena, inserendo la mano tra quella linea sottile e senza lasciar cadere il mio sguardo inserii dentro di me due dita; entrarono così facilmente che boccheggiai tenendomi con la mano libera alle mattonelle di fronte a me. Aprii la bocca gemendo, mentre il respiro si faceva più affannoso, ed inizia a strusciarmi contro la parete in attesa che mio marito più che sveglio, facesse una qualsiasi mossa.

Jungkook Pov

Ed il mio angelo spiegò le sue ali, mostrandosi in tutta la sua bellezza e purezza tentatrice, chiamandomi ed allettandomi con quel suo corpo e quella sua espressione così libidinosa che sentii l'intimità pulsare solo a quella visione. Lasciai che si desse piacere per un po' inebriandomi della sua voce ma il mio autocontrollo andò a puttane quasi subito e ci misi poco ad essere su di lui. Intrecciai una mano alla sua sulle mattonelle mentre l'altra incontrò la gemella; inserii due dita che si unirono alle sue dilatandolo ulteriormente e un gemito più forte uscì da lui. - Il mio angelo peccatore. - dissi vicino al suo orecchio, andando poi a torturargli il lobo tra le mie labbra, mordicchiandolo di poco. Aumentai il ritmo accompagnando la sua mano nei movimenti ma conoscevo il mio uomo e quello non gli sarebbe bastato. Dilatai le dita in lui più che potevo, uscendole con un colpo secco e nulla fu più depravato di quel grido che mi regalò. Ansimante lasciai al mio membro posizionarsi, penetrandolo solo di qualche centimetro per poi uscire di colpo. - Che c'è amore? Mi è sembrato un ringhio il tuo. - dissi sorridendo, ricominciando quel giochino, dentro di poco e poi subito fuori con l'acqua che accarezzava le nostre pelli già sensibili. Ed ancora e ancora, finché non entrai totalmente in lui, sentendo il suo respiro bloccarsi per un attimo e con il suo anche il mio. Nonostante tutto quel tempo passato ad amarci non mi sarei mai abituato a quelle sensazioni che mi donava solo lui e, portando anche l'altra mano ad intrecciarsi con la sua sulle mattonelle, iniziai a spingermi in lui con colpi forti e secchi seguito dal movimento del suo bacino.