* Chapter Six *

25 0 0
                                    

Jungkook Pov

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Jungkook Pov

Erano passati due giorni dalla disinfestazione e Jimin era ancora intento ad esaminare alcuni dati ricavati, quando Namjoon mi chiamò per uno dei suoi soliti reclutamenti e sbuffai. Stavo ancora pensando a Chan e a quello strano incontro così come pensavo alle sue parole; c'era qualcosa che non andava e tutto era andato fin troppo bene, con fin troppa facilità ma aspettavo qualche riscontro di Jimin per tirare le somme. - Amore... abbiamo due nuovi cuccioli al magazzino... quando hai un po' di tempo andiamo. - dissi, affacciandomi sulla porta della stanza dei computer, aspettando che gli occhi si abituassero alla luce quasi inesistente. - Ancora documenti? Ma non finiscono mai? - mi lamentai andandogli dietro e abbracciandolo, sentendo la soffice stoffa del choker cingergli il collo e giocando con il campanellino. - Dovresti toglierlo questo... o attirerà fin troppi sguardi... - era vero, il mio rosa non faceva che attirare sguardi ovunque andasse specialmente delle commesse, ed i commessi, nei negozi di abbigliamento in cui dovevo sempre ringhiare per non farli entrare nel camerino. È la giusta punizione per aver sposato l'uomo più affascinante dell'universo... Aveva ragione il tipetto colorato e non potevo di certo chiuderlo in casa; lui stava continuando a smanettare cose incomprensibili, così assorto che ebbi dubbi sul fatto che mi avesse davvero ascoltato, così lo morsi di poco sul collo aspettando una sua qualche reazione.

Jimin Pov

C'era qualcosa in quei file non mi convinceva, era come se tutto fosse stato messo lì di proposito per essere trovato. Mi mordevo le labbra incessantemente quando il mio uomo entrò come un elefantino, ma ero troppo concentrato su dei codici binari talmente infantili da suscitare quella curiosità in me. Avevo ascoltato tutto di quello che aveva detto ma mi presi ancora qualche minuto che persi quando i suoi denti morsero la mia pelle. Socchiusi gli occhi gemendo di poco: - È una gran rottura di palle che il tuo capo non riesce a trovare sottoposti senza la nostra supervisione. - dissi indispettito ma non troppo. Mi piacevano le sue attenzioni ancora di più quando non me le dava spesso: - C'è qualcosa che non torna ma non riesco a capire cosa. La fabbrica piena di niente, queste carte. Le ho mandate a Seokjin e sono certo che anche lui dirà la stessa cosa. - mi voltai verso di lui, allargando le gambe e tirandolo più a me. Alzai di poco la maglia cominciando a lasciare piccoli baci sul suo stomaco: - Li attirerei comunque, perché non lasciarlo? - domandai alzando lo sguardo verso il suo. Aveva un sopracciglio alzato e uno sguardo omicida, cercai di trattenermi dal ridere e alzandomi portai le labbra sulle sue per non fargli dire una delle sue cazzate. - Andiamo, li spaventiamo e torniamo. Non capisco perché si ostina a prendere sempre gente, non siamo già abbastanza? - miagolai su quei boccioli caldi, passandoci la lingua sopra. Avremmo potuto fare altro ed invece dovevamo pensare sempre a fare il lavoro per quei due coglioni: - Mi pento di avergli dato il nostro appoggio. - dissi con tanto di broncio.

Quell'uomo mi avrebbe sempre preso in contropiede, prima non lo voleva mettere in casa quel collarino, ora lo voleva tenere anche fuori e di certo mi avrebbe fatto impazzire. Di che ti piace come idea... Lo ignorai puntando il mio sguardo su mio marito. - Vero il fatto che qualcosa non torna, così come il fatto che ti sbavano tutti dietro. Forse dovresti smetterla di indossare maglie semitrasparenti, che ne dici? O pantaloni che mettono in risalto il tuo bel culo... - dissi basso, indossando un mezzo sorriso di sfida ma sapevo che avrebbe fatto sempre di testa sua essendo un tipo a dir poco narcisista. - Se Nam chiede la nostra opinione è perché, modestamente, siamo i migliori sul campo poi perché tanto ci sei tu che ne fai fuori qualcuno di tanto in tanto... quindi diciamo che ripulisci abbastanza bene le fila... - scherzai, ma speravo che i tipi che aveva reclutato fossero anche solo degni di essere stati mandati in quel magazzino. Perché erano anni ormai che non facevano che arrivare mezzi uomini senza palle ed ero stanco. Non ci sono più i segugi di una volta... No, non avevo più tanto tempo per addestrarli personalmente. Dovresti e lo sai... Ne avrei parlato con Jimin prima di prendere quella decisione anche se tornare a spargere terrore tra quei uomini mi mancava ed anche se i segugi non erano molti, facevano per 1000 grazie ai costanti addestramenti - Forza orsacchiotto... prima andiamo, prima siamo liberi. - dissi, lasciando un bacio su quel dolce musetto che aveva indossato, sapevo che, nonostante facesse sembrare gli pesassero quei lavoretti, si sarebbe ugualmente divertito. Ci serviva uscire anche per "lavoro" o saremmo finiti per scaricare la nostra voglia di adrenalina e sangue su di noi e sapevamo bene che non era mai una bellissima esperienza.

𝔄𝔫𝔤𝔢𝔩𝔰 𝔞𝔫𝔡 𝔇𝔢𝔪𝔬𝔫𝔰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora