* Chapter Eight *

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Jungkook Pov

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Jungkook Pov

Quella mattina mi svegliai prima del solito, stranamente e per un attimo mi beai del viso addormentato del mio uomo, era stupendo anche così, con i suoi respiri pesanti e le ciglia che formavano perfette mezzelune sul suo viso, le labbra lievemente socchiuse e quasi mi sembrò così piccolo da tenerlo stretto a vita. Quasi... Vero, il mio demone non si era dimenticato del giorno prima e di quel che Jimin ci aveva fatto e di certo non avrebbe lasciato correre; senza che me ne accorgessi prese più libertà del dovuto, andando silenzioso a prendere ciò che aveva architettato ritornando poi sul letto in cui il nostro angelo dormiva ignaro, disteso sulla schiena con la maglia che lo copriva a malapena e sorrisi. Come poteva dormire così tranquillo? Quasi mi dispiacqui ma non mi fermai dal sollevare di poco il lembo della maglia mettendomi in mostra la sua intimità già abbastanza sveglia e mi sentii sorridere mentre spacchettavo il tutto andando ad applicare un particolare lubrificante che dava la sensazione di freddo sul piccolo plug. Sta ancora dormendo... provai a dire al mio demone che aveva preso possesso del mio corpo ma mi accantonò come se nulla fosse e piano inserì quel piccolo gioiello non troppo grande in Jimin che si mosse quasi infastidito. Sveglialo almeno... Nuovamente non mi ascoltò, continuando a fare quel che faceva indisturbato, agganciando anche i due anelli di cui quel plug era provvisto uno alla base del suo membro mentre l'altro ai suoi due dolci gioielli per poi prendere la punta della sua intimità tra le labbra stuzzicandola con il filo dei denti in attesa che si svegliasse, continuando a passarci sopra la lingua. Hai assaporato abbastanza il gelato di mio marito? Sogghignò andando ad inglobarlo totalmente e a quel movimento sentii gli occhi di Jimin puntati sopra mentre la mano andò ad intrecciarsi tra i miei capelli tirandoli di poco. In quell'esatto momento quel bastardo si ritirò ma sapevo sarebbe ritornato quando sarebbe stato meno opportuno e lo maledissi. - Buongiorno amore mio. - soffiai sulla punta del suo membro, incrociando il suo sguardo ed arricciando il naso in un sorriso a dir poco innocente.

Jimin Pov

Qualcosa aveva infastidito i miei sogni e qualcosa stava continuando a infastidire il mio risveglio, sentivo dentro di me qualcosa in più ma non capivo, non riuscivo ancora a percepire bene perché il sonno non mi lasciava prendere coscienza di quello che stava accadendo intorno a me. Ma fui catapultato nella realtà così in fretta e non dalla veglia ma dalle labbra di mio marito sul mio pene fino a sentirmi totalmente dentro la sua bocca. Aprii di scatto gli occhi e stringendo la mia entrata sentii che era occupata da qualcosa che non mi sarebbe piaciuta, non in quel momento almeno, con ancora il sonno a lasciarmi stordito. Intrecciai le mani ai suoi capelli tirandoli per fargli capire che non mi stava piacendo ma mi sorrise in modo infantile quando in quello che stava facendo non c'era nulla di infantile! - Buongiorno un cazzo. - risposi stranamente infastidito. Sapevamo avrebbe colpito. Si ma non mentre dormivo e non con quel piccolo bastardo che mi ha distrutto ogni tipo di sogno che ho cercato di fare, dissi a quella rompipalle che cercava sempre di difenderlo. Sentii la leggera risata di quel nano e il sadico in me andò a cercarlo nella sua stanza. - Dimmi che non mi hai messo un dildo su per il culo Jungkook. - ero tra il piacere e la rabbia, non sapendo bene quale delle due prevaleva di più, ma più stringevo i glutei più sentivo quel coso muoversi e non era il solo. Quando alzai poco il busto vidi qualcosa attorno al mio membro, gemetti: - Nuovi giochi? - Chiesi arrendendomi ancora prima di poter anche solo lamentarmi più del dovuto. Gli accarezzai il viso, passando il pollice sulle sue labbra, tornai di nuovo sulla guancia e senza preavviso gli diedi uno schiaffo! Sgranò gli occhi ed io sorrisi sornione: - Per avermi svegliato. - cercai di muovermi ma fu la decisione più sbagliata che avessi mai preso. Fondoschiena, membro e palle divennero un tutt'uno facendomi gemere vergognosamente.

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