* Chapter Twenty-one *

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Jungkook Pov

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Jungkook Pov

Il mio Jimin, l'unico che poteva spazzare via ogni ricordo e farmi sentire l'unico uomo sulla terra, l'unico demone fortunato e quando quella parola uscì nuovamente dalle labbra di Jimin una strana sensazione di euforia prese a crescermi dentro e se fino a quel momento diedi attenzioni a Batuffolo, dovetti lasciarlo andare di poco per poter stringere ancor più stretto mio marito. Negli occhi le solite galassie che mi mostravano però mondi sempre nuovi stupendomi ancora ed ancora. - Amore... - dissi basso e senza badare al fatto di avere ospiti presi a baciare Jimin e non in modo tanto casto mentre quei due iniziavano a litigare sulla quantità di cibo che il ragazzino ingurgitava. - Tu dovresti mangiare ancora un po'... - dissi spostandomi di poco, leccandogli comunque le labbra con la punta della lingua. - Kookie puoi dire a Junho che posso mangiare tutto senza problemi? - alzai gli occhi al cielo senza però spostarmi minimamente da quella posizione. - San dovresti ascoltare di più i tuoi hyong... - detto questo, sentii Junho ridere sommesso mentre San brontolava basso prendendo tra le mani Batuffolo, accarezzandolo quasi fosse un anti stress. Allungai la mano verso un bacio di dama che, lentamente, spinsi tra le labbra del mio universo gustando come lo inglobasse sfiorandomi le dita. - Passerei ore a guardarti mangiare... - aggiunsi uscendo dalla trance e dando nuovamente attenzioni agli ospiti. - San? Da quando bevi? Junho? - chiesi perplesso vedendo quel ragazzino svuotando un bicchiere di vino rosso dopo l'altro. - Da questa sera eheh - mi passai una mano sul viso, non era una buona cosa quella.

Jimin Pov

Dio, come baciava il mio amore nessuno mai avrebbe potuto eguagliare quella perfezione, gemetti basso quando si spostò per rimproverarmi: -Imboccami. - sussurrai lasciando che quella lingua toccasse la mia pelle. Che importava se accanto a noi c'erano due persone, che importava se un micino miagolava perché bisognoso di attenzioni; ero io a volerle dal mio amore e ogni cosa intorno a noi svanì come era sempre accaduto. Presi tra le labbra quel dolce squisito ma le dita di Jungkook avevano un gusto tutto suo, riuscivano a superare anche la bontà di quei biscotti. Ma quando i suoi occhi si spostarono dai miei sentii una specie di rabbia addosso perché quei due stavano distraendo la mia fonte di tutto. Sbuffai pesantemente: - Non guardare me, non lo fa mai a casa e non capisco cosa gli prende. - quella frase uscì nervosa da Junho, chiedendomi se anche lui sentisse quella gelosia che ci legava tutti in qualche modo. La stessa che sentii io verso mio marito che si preoccupava di più del ragazzino che di me. Sei infantile, zitto o ti stacco la testa a morsi. Lo sentii tremare e nascondersi nella stanza di orsetto, ringhiai anche a quello ma ormai si era chiuso dentro. Portai una mano sul viso di Jungkook, facendo pressione in modo che i suoi occhi tornassero a me: - Fallo ancora... che ti importa di loro? - anche questa volta parlai basso, più per non essere scortese che per interesse vero e proprio. - San basta dai, per favore. - il suono delle loro voci arrivò ovattato. C'erano solo dei suoni che sentivo forte e chiaro: il battere incessante del cuore di Jungkook, i piccoli miagolii infastiditi di Batuffolo e la mia testa riempirsi ancora di quelle rose che avevano il colore dell'uomo che amavo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 12, 2023 ⏰

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