Percy Jackson e gli dei dell'olimpo: il figlio di hermes

Capitolo 1: potere sopito

Erano le 12 e 30 di pomeriggio. Annabeth era in testa e correva a perdifiato verso una delle foreste che circodavano il campo mezzosangue al di fuori della barriera, generata dall'albero di Talia.

- Non potremmo fare una pausa? - chiesi ansimando.

Quando quella ragazza si puntava sulle cose non c'era verso di farle cambiare idea.

- Zitto e corri testa d'alghe - mi ribecco' lei, senza degnarmi di uno sguardo.

- Mi chiedo perche' Chirone ci abbia mandato in missione a cercare altri mezzosangue. Credo ce ne saremmo accorti prima se ci fossero stati, no? -.

- Infondo non sapevamo neppure del campo giove se non avessimo preso parte a quella missione con i romani -

- Effettivamente hai ragione - ammisi sbuffando.

- Come sempre - ci scherzo' sopra Annabeth. Ovviamente, senza smettere di correre.

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Finalmente, dopo aver passato due ore a correre per le foreste come pazzi alla Forrest, ci sedemmo a terra ed ottenni la mia tanto sognata pausa. Tirai un sospiro di sollievo e presi una bottiglia d'acqua dallo zaino che tenevo sulla schiena.

-Sete? - chiesi a Annabeth, ricevendo in risposta un no con la testa e un sorriso.

- Sono a posto -.

Cosi, alzai le spalle e bevvi un lungo sorso, riponendola poi nella tasca esterna.

Non feci in tempo a sbadigliare che un ragazzo e una ragazza saltarono fuori da un cespuglio, sgranarono gli occhi e ci puntarono contro le rispettive spade: il maschio ne teneva in pugno una dorata e la femmina argenta.

- Voi chi siete? - domando' lui.

- dei mezzosangue? - chiese in aggiunta lei, abbassando sospettosa la spada.

- Per gli dei! - esclamo' Annabeth, alzandosi in piedi e indicandoli.

- Siete semidei!?

- No. Siamo dei turisti armati che uccidono cinghiali alla Asterix e Obelix - disse ironicamente lui. - A proposito, io mi chiamo Rick e questa e' mia sorella Kaly -.

A quel punto, giunse il mio turno di esclamare - per gli dei -.