- Non ci credo... - disse Percy, mentre usciva dalla casa di Poseidone per osservare meglio la scena che gli si parava davanti. - Siete proprio voi! -. Neppure il tempo di emettere un fiato che Jason venne travolto da un abbraccio tritaossa da parte dell'amico.
- Si, si. Ma vacci piano con l'affetto, o finirai per farmi fuori - ci scherzò su, mentre la testa d'alghe scompigliava ancor di più i capelli di Piper. - Ma si, continua - scherzò lei, dandogli un buffetto sulla guancia. - Tanto, peggio di così non mi posso conciare -.
- Andiamo a chiamare Annabeth e Hedge, sono abbastanza sicuro di trovarli alla mensa -.
-Hai già mangiato? - domandò Jason, con fare disinvolto. Erano le sette e un quarto di mattina. - Sei più mattiniero di quel che pensavo -. - Ho arraffato qualcosa dalle cucine e l'ho portato in camera - ridacchiò il figlio di Poseidone...o di Nettuno, che dir si voglia. - Ho i miei agganci.
Così, il trio, una volta arrivati in sala mensa, si mise a cercare i loro compagni di avventura, e non ci misero troppo a trovarli. Annabeth, stava parlottando con dei suoi compagni, seduta al tavolo della casa di Atena. - Possiamo rubarvela un momento? Si? Meglio - disse in un lampo Percy, prendendo la ragazza per una spalla, mentre lei si alzava senza discutere, trattenendo una risata. - Sai che sei famoso nella mia casa? Pare che tu venga considerato come il dongiovanni peggiore nella storia- rise ancora la ragazza dai capelli biondi, nel contempo in cui Jason alzava il braccio sinistro e cominciava ad agitarlo, per far capire al satiro Hedge che lo stavano cercando. Il loro vecchio coach, parve afferrare il messaggio e trotterellò verso di loro.
- Figlioli! - gridò, una volta usciti dalla mensa, abbracciando Piper e fingendo di colpire Jason alla mascella. - Credevo avessi intenzione di mettere su un po' di muscoli, dopo l'ultima battaglia con Gea. Davvero, ragazzo. Sei più gracile di un ramoscello. Forse, non è un bene che non ti abbia tenuto d'occhio per tutto questo tempo -.
- Sono ben più che in salute così - assicurò invece lui. - Ad ogni modo, come mai siete qui in visita? - azzardò Annabeth.
- Abbiamo sentito che dei nuovi semidei figli di Hermes si aggirino fuori dai confini del campo mezzosangue - disse tutto d'un fiato Piper. - Vorremmo vedere se...insomma, non hanno bisogno di protezione. Siamo totalmente ignoranti sull'argomento -.
- Rilassatevi pure - fece Percy, alzando le mani al cielo per un istante. - Abbiamo conosciuto quei ragazzi qualche settimana fa. Sono in gamba, e non muoiono facilmente, pur non avendo la barriera dell'albero di Talia a difendere il loro...ehm...campo particolare -.
- La cosa si fa sempre più interessante - ammise Jason, grattandosi quel poco di barbetta che aveva cominciato a crescergli. Piper non sapeva se la cosa lo rendesse più adulto o semplicemente più buffo di come non fosse naturalmente.
- Questa storia dei figli di Hermes 'super imbattibili' mi affascina -.
- A chi lo dite - ammise il Coach Hedge. - So tutto anche io, ovviamente. Chirone ha detto che potremmo svolgere una nuova impresa insieme, con l'altro campo. Già è successo, non troppo tempo fa -.
- E noi, nel mentre, dov'eravamo?? - chiese Jason, sgranando gli occhi per poi rivolgersi a Percy. - Amico...da te non mi sarei mai aspettato un colpo basso simile -.
- Non ho mai detto che ti avrei tradito - ci scherzò su il ragazzo, beccandosi una gomitata un po' troppo forte da Annabeth. - Si, in ogni caso, abbiamo anche una nuova recluta, qui al campo mezzosangue - aggiunse la figlia di Atena. - Ma non sembra appartenere a nessun padre divino. Quindi come di norma e regola, ha trovato alloggio nella casa di Hermes -.
- Che era già parecchio affollata prima - concluse Percy, con un tono di voce che era metà sarcastico e metà triste.
- Potremmo andare a fargli visita in massa - tentò Piper. - Potrebbe anche essere un po' timido -.
- A prima vista non si direbbe - farfugliò Hedge, massaggiandosi il di dietro della nuca. Ora che lo notava, il satiro, si era beccato una bella botta proprio li, dove se la stava toccando.
- Signore..- disse il figlio di Zeus, agitando la testa. - Credevo che lei fosse inattaccabile. Mi ha veramente deluso, sa?
Così, tra una ridacchiata e l'altra, una battuta e una spintonata amichevole, il gruppo giunse davanti alla casa di Hermes. Percy bussò alla porta e un ragazzo dai capelli biondi gli domandò, con fare insicuro - ehm...cercate qualcuno in particolare? -.
- Il nuovo arrivato coi capelli lunghi - precisò il figlio di Poseidone. Il biondo annuì e chiamò un nome - ehi, Jake! Ti cercano! -.
L'istante seguente, comparve sulla soglia un ragazzo alto un paio di centimetri in più di Percy. Teneva i capelli lunghi legati con un elastico, dandogli quell'effetto da 'coda di cavallo'. Indossava solo una canottiera e dei pantaloni lunghi strappati...per moda?
- Yo - salutò con un cenno dal capo. - Ho per caso fatto esplodere qualcos'altro? -.- Riposo, soldato - disse Annabeth, sorridendogli. - Volevamo solo sapere come te la cavavi -.- Non malaccio - ammise Jake, alzando le spalle e incrociando le braccia, portandosele poi al petto. - Questi ragazzi non sono affatto male. Mi stanno insegnando un sacco di cose -.- Ti va di fare due passi con noi? - propose Jason. - Sono tipo stato ammesso al gruppo 'la gente più ganza del campo mezzosangue'? - tentò lui, osservando il guppetto membro per membro. - Perché mi sembra proprio così -. - Infatti è così! - lo assecondò Hedge, che si ritrovò costretto a sopportare un occhiataccia da parte di Piper. - E dai. L'idea non fa totalmente schifo! -.
Così, ecco un nuovo componente del gruppo: Jake Millan. Diciassette anni. Sapeva dominare la magia del fuoco e senza aver praticato alcun corso in particolare di stregoneria. - Hai perso la memoria anche tu, dunque - disse Jason, nel mentre della passeggiata nel bosco. - Beh, è complicato da spiegare - cominciò Jake. - Ricordo solo delle parti del mio passato, come se la mia vita fosse un film e l'ottanta per cento della pellicola non potesse più essere visualizzata -. Percy e Jason si scambiarono un'occhiata preoccupata. - Ehm...è già successa una cosa del genere anche a qualcuno di voi? - chiese il ragazzo, giustamente preoccupato. - Si, più o meno - ammise Percy. - Ma nulla di cui preoccuparsi eccessivamente. Almeno, il peggio è passato -.- Se poi arriverà anche qualcosa di più grande, beh...sarà un problemaccio che potrebbe portare alla distruzione dell'interno campo - aggiunse Annabeth, rivolgendo un'occhiata inespressiva a Jake, che tentava di non far saltare fuori i propri occhi dalle orbita per il terrore. - Okaaay..buono a sapersi.
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Percy Jackson e gli dei dell'olimpo: il figlio di hermes
FanfictionRick e Kaly. Ecco il nome dei due semidei che avevo incontrato in una missione di perlustrazione al di fuori del campo mezzosangue, assegnatami da Chirone. io sono Percy Jackson, figlio di Poseidone: dio del mare. Questo, e' l'inizio di una nuova im...