La luna.

5 2 0
                                    

Pov. Elisa
Dopo essere tornati in quella che ora è la nostra "casa", Giuseppe mi mette giù e Violetta mi controlla la caviglia.
Violetta "Tutto apposto, non ti sei fatta niente."
Io "Per fortuna."
Si era fatta sera quindi mangiamo e poi io mi ritiro nella mia stanza. Sono ancora scossa da tutto quello che è successo. La lite con Fede e la caduta. Mi sdraio sul letto, tenendo fra le braccia il cuscino bianco e inizio a pensare che lui non mi ami più. Se non c'è fiducia in un rapporto non si può definire tale, in sostanza neanche deve iniziare per poi essere stroncato così malamente.
Mi alzo per avvicinarmi alla scrivania per prendere un foglietto e una matita e ributtarmi nel letto. Ho iniziato a scrivere tutti i miei pensieri e una cosa si fionda subito nella mia mente.
Io "Devo ritornare in quella buca."
Mentre ero immersa nei miei pensieri qualcuno bussa.
Io "Sì chi è?"
Kira "Sono io, Kira. Posso entrare?"
Io "Sì entra pure."
Lei si avvicina e si siede sulla sedia vicino alla scrivania.
Kira "Come va?"
Io "Va,a caviglia sta bene."
Kira "E tu?"
Io "Io anche."
Mi guarda un attimo per vedere se fosse la verità.
Io "In realtà... penso di stare bene, insomma alla fine non so più neanche cosa provo."
Mi metto a cavalcioni sul letto con le mani incrociate sul cuscino poggiato sulle gambe.
Io "Insomma, prima ero arrabbiata e delusa e ora non lo sono più. Capisci? Come se mi fosse passato tutto ma ancora no. È difficile da spiegare..."
Lei mi guarda come si osserva un indovinello prima di arrivare alla soluzione.
Kira "Mhh. Capisco."
Io "No è che... neanche io so cosa provo in questo momento e penso neanche lui, quindi per ora abbiamo messo una distanza tra di noi."
E faccio segno con le mani la distanza come per indicare che è da "così a così".
Kira "Vedrai che si sistemerà tutto. Ora riposati che è stata una giornata alquanto strana e faticosa."
Sorrido e lei si alza per andarsene.
Kira "Buanotte Elisa."
Io "Buonanotte."
Chiude la porta e io ritorno al mio foglietto. Lo prendo e lo metto sotto il cuscino e decido di dormire un po'.

*Le 02:00 di notte*

Niente non riesco a dormire, mi giro e rigiro tra le lenzuola che sembrano essere diventate degli aghi e finalmente mi alzo. Apro silenziosamente la porta e vado in cucina. Il tavolo con un vaso al centro era illuminato dal chiarore della luna piena. I riflessi provenivano dalla finestra che si trovava di fronte al tavolo. Decido di aprire la finestra e guardarla. È proprio bella, con la sua immensa luce, che sa trasmette quella calma e pace interiore. Ad un tratto mi viene nostalgia di casa. Sento i miei occhi inumidirsi dalle lacrime ma cerco di non pensarci. Mi manca casa, mia mamma e mio papà.
Io "Chissà come stanno..."
Dico con un sussurro. Ad un tratto inizia a tirare un po' di vento che entra dalla finestra e che muove i miei capelli e la mia vestaglia. Sospiro e chiudo la finestra per poi tornarmene in camera.

E la notte passò così, portandosi via tanti pensieri, sogni, dubbi, certezze, amarezze proprie dei ragazzi, così come fa la luna, che quando arriva il sole si porta con sé le stelle. 

Alla ricerca di se stessi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora