capitolo 11

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"Io domani non ci torno a scuola" dissi a max che stava preparando lo zaino
"scherzi spero, non ci vado senza di te... te lo scordi" incrociò le braccia sul petto e mi guardò con sguardo severo

"bene allora non andrai nemmeno tu"
"dai non posso più saltare le lezioni altrimenti dovrò ripetere l'anno" mise il muso, quel musetto tanto carino quanto irresistibile
"okey okey andiamo a scuola" mi arresi al suo musetto

"SI!" max era stranamente più euforica del solito, così abbozzai qualche ipotesi
"e tu? ieri sera con quello come è andata?"  le chiesi spostando l'attenzione da me a lei
"oh si liam..."
" uhh ora questo ragazzo ha anche un nome"
"beh certo... devo dire che è molto carino, non mi dispiacerebbe farmelo un'altra volta"
"tu sei tutta matta Maxine O'brien"
"e tu sei una fottuta ballerina da biliardo Grace Tate" ridemmo entrambe per le nostre ultime affermazioni.

Si era fatto tardi e io dovevo tornare a casa per far vedere a mia madre che ero ancora viva e che nessuno mi aveva rapito
"Max io devo andare prima che mia madre chiami la polizia ahah"
"certo, però ci vediamo domani mattina a scuola chiaro?"
"si capo!"
"bene ti accompagno alla porta" si offrì
"tranquilla, non ti scomodare tanto so dov'è" le sorrisi e la salutai, poi scesi le scale e girai la manopola della porta, ma qualcuno alle mie spalle mi fermò

"te ne vai?"
"dylan anche io ho una famiglia sai?"
"tornerai a scuola domani?"
"si... max mi uccide se non torno"
"se vuoi ti accompagno a casa?!"
"tranquillo ce la faccio anche da sola"
"sicura?"
"perché ti interessa dylan?"
"non mi interessa!"
"si certo e io sono un unicorno"
"sarebbe interessante"
"smettila dylan!"
"di fare cosa grace..."
"di parlare, di prendermi per il culo di essere bipolare..."
"okey" si avvicinò a me
"la smetto di parlare se lo fai anche tu"
si avvicinò ancora di più a me e prima che me ne rendessi conto le mie labbra erano attaccate alle sue e la distanza tra i nostri corpi era svanita del tutto.

Era un bacio desideroso, il mio corpo era immobile ancora scosso da quello che stava succedendo, Dylan mi prese i fianchi incollandomi a se e stringendo un po' di più la presa sui miei fianchi chiese l'accesso per approfondire quel bacio e senza accorgermene glielo diedi, e da una semplice sfioratura di labbra passammo ad un vero e proprio bacio.

Mi staccai appena riuscì a riprendere il controllo del mio corpo, lo guardai abbastanza scioccata e guardandolo negli occhi notai in lui una certa perplessità misto a dispiacere.

Non sapevo che dire avevo appena baciato il fratello della mia direi unica amica... anzi era stato lui a baciarmi ed io glielo avevo lasciato fare, non sapevo cosa dire o cosa fare così presa dal panico uscì di fretta e montai sullo skate andando a casa.

quei dannati occhi//Dylan O'brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora