«Io non me ne pento.»mi guardò negli occhi come se volesse che sentissi bene quelle parole.
Ma l'unica cosa che pensavo era se fossero vere oppure solo una scemenza detta giusto per fare scena.Rimasi a fissare quei suoi occhi immensi, che traboccavano emozioni di ogni tipo, cercai di assimilare il più possibile le sue parole, incredula difronte al suo comportamento.
Non sono sicura di quello che pensa davvero e mi spaventa pensare di poter credere a quello che dice... sapevo della reputazione che aveva assunto con le ragazze appena ho messo piede in quella scuola, quindi so bene a cosa vado incontro.
Probabilmente mi ha solo usata, per mettermi nella sua lista delle ragazze della scuola che si è portato a letto.
Non posso escludere questa opzione, anche perché al momento mi sembra la più logica.Non ebbi il tempo di rispondere o anche solo di pensare ad una risposta, che qualcuno suonò alla porta, e proprio in quell'istante mi ricordai di avere "un appuntamento".
«Cazzo è Thomas» mi alzai alla velocità della luce, aggiustandomi il vestito e i capelli.
«Thomas?» Dylan rimase seduto, evidentemente non si era ancora riconnesso al mondo reale, magari pensava su che numero piazzare il mio nome nelle classifiche.
«Si Dylan, THOMAS, vai ad aprire e digli che arrivo subito devo andare ad aggiustare questo» mi indicai la faccia e poi il corpo, sapevo di essere diventata uno di quei pasticci che disegnano i bambini all'asilo.
Dylan finalmente tornò in se, si alzò e mi prese il polso facendomi fermare proprio difronte a lui, non capivo il suo comportamento, tendeva sempre a cambiare carattere in base alle situazioni proprio come se nulla fosse.
«se non te ne penti perché non resti qui.» Dylan di avvicinò a me tenendo i suoi occhi ben fissi sui miei.
Non potevo restare, quello che mi chiedeva non era di scegliere tra lui e Thomas ma bensì mi stava chiedendo di scegliere tra lui e la sorella...«Dylan... non so cosa pensi di questa storia e vorrei che tu me lo dicessi, ma tua sorella ha bisogno di me non posso deluderla ti prego capiscimi» una parte di me voleva restare lì con lui ma l'altra parte mi continuava a ripetere che tutte le scelte fatte fino ad ora fossero sbagliate.
Non rispose, si limitò a lasciarmi e con una nonchalance irritante aggiungerei, andò ad aprire la porta e io di corsa risalì al piano di sopra.«Thomas...» sentii anche dal piano di sopra il tono poco carino con cui aveva appena salutato Tom.
«Ciao Dylan... c'è Grace?» suppongo che Thomas abbia notato l'accenno di arroganza nella voce di Dylan tanto da ribattere.
«Si è di sopra, entra, credo scenda tra poco»
Nel frattempo io andai bagno e mi piazzai difronte lo specchio, ed effettivamente in quelle condizioni potevo andare al circo...anche con il tuo comportamento di stasera staresti da dio in un circo
-zitta stupidissima coscienza-Tolsi il trucco sbavato e mi ritruccai nel modo più decente possibile in meno di due minuti.
Mi sistemai i capelli, il vestito e misi i tacchi, feci un respiro profondo e cercando di mettere da parte l'ultimo episodio con Dylan scesi di sotto pronta per il piano.
Thomas appena mi vide scattò, neanche avesse visto la regina Elisabetta, e mi venne incontro.«Sei davvero bellissima... Scusa se ho fatto tardi, c'era traffico» tardi? come se avessi notato il suo ritardo.
già... eri impegnata con il fratello proibito della tua migliore amica, non so se rammendi
-invece di dirmi cose ovvie, inventati qualcosa da dire al ragazzo qui di fronte-«oh non preoccuparti ora sei qui... che dici andiamo?» volevo uscire il prima possibile da quella casa e lasciare Dylan nell'angolo più remoto della mia mente.
Volevo chiudermi la porta di casa alle spalle e lasciare al suo interno lui e tutto quello che lo riguardasse.«divertitevi» Dylan fece cenno con la mano, mi voltai verso di lui e notai che il suo sguardo era tornato quello di sempre, superiore e presuntuoso.
Mi chiedo come faccia a fingere ogni secondo della sua vita.
Mi sorrise e continuò a muovere la mano in segno di saluto, aveva anche la testa leggermente inclinata da un lato come se stesse aspettando il momento perfetto per ucciderci e farci sparire dalla faccia della terra.
Ovviamente lo faceva apposta per mettermi in difficoltà, ma non potevo dargliela vinta... non adesso.Sentivo lo sguardo interrogativo di Thomas addosso, feci un respiro profondo, cercando di rimanere calma e di non dare peso ai loro sguardi che continuavano ad essere puntati su di me.
«non sarà difficile, tranquillo» con tutto il coraggio che avevo in corpo risposi alla battutina di Dylan e rispostando lo sguardo su Thomas gli presi la mano e gli accennai un sorriso, riportando poi lo sguardo su Dylan che mi fulminò all'istante.
«Ooookey... che dici andiamo?» Thomas accarezzò dolcemente la mia mano e quando portai lo sguardo su di lui mi sorrise in modo davvero molto dolce.
In quel momento sentì una fitta allo stomaco, come se si stesse contorcendo aspettando solo il momento per esplodere.
Non pensai molto al motivo di quel dolore, direi che fosse abbastanza ovvia come cosa.
Mi sentivo in colpa per Thomas, era come se lo stessi usando per i miei scopi e per i giochetti mentali di Dylan...Mi sentivo una persona orribile, infondo lui è sempre stato gentile con me sin dal primo giorno che ci siamo conosciuti.
È proprio il tipico bravo ragazzo di qualsisia storia d'amore e questo mi preoccupava, perché Dylan rispecchia alla perfezione il prototipo del cattivo ragazzo, e nei film si sa, si prende sempre la strada cattiva perché è più intrigante.Peccato che quella strada è sempre piena di trappole mortali, che feriscono e fanno più male man mano che il tempo passa, e d'altra parte è sempre molto difficile riprendersi e trovare la strada per uscirne.
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quei dannati occhi//Dylan O'brien
RomanceGrace è una ragazza apparentemente tranquilla che per sua fortuna cambia città per ricominciare la sua vita da zero. -mi stavi mettendo sotto -se vuoi puoi stare sopra... -oddio intendevo la macchina idiota -vabbè potresti stare sopra anche in macch...