capitolo 29

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«Ci siamo baciati vero?» alzai lo sguardo dal telefono e guardai Thomas.
«c-cosa?»
«è una domanda semplice» risi per il modo impacciato in cui mi guardava
«no, cioè si, c-ci siamo baciati ma..» abbassò lo sguardo verso la tazza che aveva tra le mani.

«ma?... pensi sia stato un errore?» gli chiesi cercando ancora il suo sguardo
«per te?» mi chiese senza alzare la testa
«no, non penso lo sia stato» alla mia affermazione alzò lo sguardo e fece un sorrisetto che cercava invano di nascondere.
«beh anche secondo me non lo è stato...» stavolta rimase a fissarmi.

«okey...» non dissi nient'altro, non sapevo cosa dire... fuori ero calma, rilassata, quasi indifferente, ma dentro di me non si capiva più nulla stavo sclerando come non mai.
Non so bene il motivo, forse mi piaceva davvero thomas.

Era ironica come situazione... non eravamo usciti per volere nostro e quindi non si poteva definire un appuntamento, ma per me lo era stato, mi sentivo così leggera e senza pensieri cupi quando c'era lui.
Potrà sembrare banale ve lo concedo, ma è cosii... bho così e basta non so spiegarvelo in modo differente.

Finita davvero la colazione mi chiese un po' impacciato se volessi un passaggio per tornare a casa, accettai volentieri, così mi vestii e poi uscimmo.
Thomas mi riaccompagnò a casa e non penso ci sia bisogno di dire che il tragitto fu più silenzioso di un cimitero.
Arrivata scesi dalla macchina ringraziandolo e senza neanche rigirarmi entrai in casa chiudendomi subito dopo la porta alle spalle.

Passai per la cucina, dove trovai mia madre e robert fare ancora colazione.
«buongiorno famiglia!» mi avvicinai alla coppia saltellando (involontariamente)

«buongiorno a te figlia che non vedo da giorni, pensavo ti avessero rapito» parlò mia madre venendo verso di me lasciandomi un bacio sulla fronte.
«avevamo scommesso quanto ci avresti messo a tornare... tesoro mi devi 10 dollari» sghignazzò robert bevendo qualcosa dalla sua tazza aziendale con la scritta #iolavorocongusto.
«ditemelo la prossima volta che scommettete così mi aggiungo anche io» aggiunsi alla fine prima di salire in camera mia.

Quella domenica decisi di rilassarmi e godermi a pieno quella giornata, anche per riflettere su quello che era successo nell'ultimo periodo...
Non volevo ingarbugliarmi troppo la testa e soprattutto non volevo riempirla di film mentali ma avevo bisogno di schiarirmi le idee.
Così mi misi qualcosa di comodo e mi misi sul letto a leggere un libro per cambiare aria.

Passati diversi capitoli decido di fermarmi altrimenti lo avrei nuovamente finito in un paio d'ore; Mi alzai e andai alla scrivania per controllare cosa avessi da fare per il giorno dopo a scuola, mh ci sarebbe matematica non molto bella ma almeno ho un professore figo e poi ho un test di lettere ma alla fine sono brava e la materia mi piace quindi sono tranquilla mi basterà solo ripassare un po'.

Presi il telefono per controllare l'orario, essendo già le 6 così decido di scendere a vedere se c'è ancora qualcuno a casa con cui passare il tempo e per fortuna c'era rob in cucina intento a fare qualche danno.

«ehi rob cosa combini di bello??» gli chiesi avvicinandomi di soppiatto
«oh cavolo Grace! Non ci provare mai più, mi hai fatto prendere un infarto... o forse due» sobbalzò con una mano al cuore.
«Scusa non pensavo fossi così fifone» smorzai una risata e poi superai la sua spalla per vedere cosa stesse combinando,

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 21 ⏰

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quei dannati occhi//Dylan O'brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora