"E quale sarebbe il mio tipo?" ero molto agitata dalla sua vicinanza ma cercavo di non darlo a vedere.
"Mh vediamo alto, capelli scuri, il fratello della tua migliore amica, occhi nocciola che rimani a fissare ogni singola volta che li incroci... ecco questo è il tuo tipo" si avvicinò ancora facendo sfiorare i nostri nasi.
Rimasi ferma di fronte alle sue parole che erano spaventosamente corrette, ma allo stesso tempo sbagliate.
No lui non è il mio tipo, no signore, non mi piacciono i ragazzi incasinati con con problemi di rabbia, imparentati con la mia migliore amica e anche stronzi presuntuosi.
ma smettila non ci credi neanche tu a quello che dici.
"Sbagli di parecchio Dylan, anzi forse darò una possibilità a Thomas, magari siamo perfettamente compatibili che dici?" le parole scivolarono fuori dalla mia bocca senza controllo e seguite da esse anche un sorrisetto azzardato.
"Si magari siete perfettamente compatibili o forse no... magari puoi restare qui e vedere se io e te siamo compatibili" anche lui osò con il suo sorrisetto vendicativo che ad essere sincera mi faceva impazzire.
"Ti piacerebbe tesoro" mi allontani ma non abbastanza...
"Mh dillo di nuovo..." Dylan mi prese il polso impedendomi di allontanarmi di un altro passo.
"Cosa? Tesoro?" quasi gli sussurrai quelle parole, non so perché ma averlo vicino mi faceva uno strano effetto, soprattutto così tanto vicino.
Il mio carattere cambiava radicalmente quando stavo vicina a lui, diventava possessivo e insolente, tutte cose che odio.
Senza darmi il tempo di assimilare la situazione si avvicinò drasticamente al mio corpo facendo vagare la sua mano libera per esso, mentre l'altra restava ben salda al mio braccio.
Spostai i miei occhi dai suoi e li abbassai di qualche centimetro, mi soffermai sulle sue labbra, rosee e strette e al solo sguardo morbide e dolci.
Persi il controllo e feci l'unica cosa che ripetevo a me stessa di non fare, anzi di non rifare, lo baciai....
Un bacio pieno di desiderio represso, lo volevo, eccome se lo volevo. E non mi bastava, ne volevo ancora, volevo di più.
Dylan rimase per un attimo immobile e questo diede a me la possibilità di togliere il mio braccio dalla sua presa.
Non se ne accorse più di tanto, era ben concentrato sul mio corpo che stava esplorando con le sue mani.
Sentì la sua mano scendere sul mio seno che sfiorò, il suo tocco mi fece sfuggire un gemito di piacere.
Lasciò scendere ancora più giù la mano, l'eccitazione era alle stelle, la sua mano si fermò poco sotto la fine del vestito, guardandomi ancora negli occhi fece un sorriso compiaciuto e alzò di poco il vestito dandogli così la possibilità di toccare il tessuto delle mie mutandine.Sentivo alla perfezione ogni suo singolo movimento, mi avvicinai ancora a lui e poggiai la fronte sul suo petto, quasi non mi reggevo più in piedi.
Dylan abbassò con la mano un lato degli slip e poi passò all'altro facendole così scontrare con il pavimento, avevo il fiato corto ed ero in preda all'agitazione cosa che a lui faceva evidentemente piacere.
Spostò entrambe le mani sui miei glutei facendo una leggera pressione mi prese facendomi poi sdraiare sul divano.
Rabbrividì al tocco della mia schiena contro la pelle fredda di esso.Dylan guardò le mie labbra per pochi secondi prima di ributtarsi sopra esse.
In quella posizione potevo sentire il rigonfiamento nei suoi pantaloni, che in realtà non mi dispiaceva affatto.
Continuò a baciarmi e riprese poco dopo a giocare nella zona vicina della mia intimità, esitando avvolte come se non fosse sicuro che io lo volessi.
Misi le mani intorno alla sua nuca per farlo avvicinare ancora di più e staccandomi dalle sue labbra mi avvicinai al suo orecchio"fallo ti prego..." la mia voce era molto bassa e a risentirla aveva anche una nota di disperazione.
Dylan mi guardò e senza distogliere lo sguardo da lui gli sorrisi e aprì ancora un po' le gambe, cosa che non si fece ripetere due volte.
Le sue dita iniziarono ad accarezzarmi la vagina, un brivido di piacere percorse la mia schiena, subito dopo iniziò a massaggiare il clitoride con un dito, gemetti appena spostò le sue labbra sul mio collo e le sue dita dentro di me.
Inarcai la schiena e aprii la bocca appena spinse le sue dita più in profondità, e iniziò a fare dei movimenti regolari con esse.
Dylan alzò lo sguardo su di me continuando ad uscire ed entrare, più la velocità aumentava più mi sentivo leggera.
"Vedo che ti piace, piccola Grace" bisbigliò eccitato, mi limitai ad annuire velocemente mentre spostai le mie mani sulla sua schiena, gemetti più forte, quando arrivai all'apice del piacere mosse le dita più velocemente mi sentí in paradiso, scosse di piacere percorsero il mio corpo, tutta l'eccitazione era concentrata nel basso ventre.
Mi lasciai andare e strinsi le cosce intorno al suo polso, Dylan si fermò quando sentì che ero del tutto rilassata e si sistemò al mio fianco.
"È stato..." non riuscivo neanche a parlare, avevo ancora il fiato corto.
"Fantastico? Magnifico? Sono il migliore?" continuò lui la frase appena iniziata da me.Lo guardai, aveva uno sguardo dolce, indifeso e direi quasi tenero, aveva abbassato la guardia e questo mi faceva piacere, significava che magari si fidava di me.
In quel momento pensai se fosse stata la cosa più stupida mai fatta in vita mia o la migliore.
Dylan mi sembrava così diverso dagli altri ragazzi che ho sempre avuto intorno, si erano tutti dei coglioni presuntuosi, ma erano in quel modo sia dentro che fuori, invece Dylan fa vedere solo la sua maschera, la corazza che lo tiene in vita, quella che gli evita di essere ferito.
È sempre distaccato e senza un emozione apparentemente reale, solo sfumature visibili a tutti, mai un'emozione vera e forte, solo la rabbia, ma io non la definisco forza, solo timore o meglio protezione.
"A cosa pensi?" mi chiese spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
"niente..." la risposta peggiore del secolo, forse dovevo dirgli che pensavo fosse stato un errore, ma non so se è la verità.
"sicura? non mi sembri molto convinta" spostò la mano sul mio fianco per farmi avvicinare ancora a lui.
"s-sicura...cioè non lo so" non riuscivo a tenergli testa, non in quella situazione almeno.
"è stata una pessima idea, solo un altro stupido errore..." si alzò con disattenzione, e si mise seduto.
Non dice sul serio, cioè almeno lo spero, se fosse vero avrei sbagliato tutto sul tipo di persona che mi immagino lui sia.
"lo pensi davvero?" mi misi seduta anch'io in attesa di una sua risposta.
"e tu?" alzò il capo verso di me, aveva lo sguardo cupo e oserei dire straziato.
"non lo so, forse" non avevo la minima idea di cosa pensare, era stata una pessima idea? Si probabilmente.
Mi dispiaceva? Direi di no.
Lo rifarei? Possibile.Spazio autrice
mi scuso se non è fatto bene ma è la prima storia che scrivo e che leggono altre persone al di fuori di me ma spero comunque che possa piacervi oltre le imperfezioni di testo. <3
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quei dannati occhi//Dylan O'brien
RomanceGrace è una ragazza apparentemente tranquilla che per sua fortuna cambia città per ricominciare la sua vita da zero. -mi stavi mettendo sotto -se vuoi puoi stare sopra... -oddio intendevo la macchina idiota -vabbè potresti stare sopra anche in macch...