Attenzione: questo capitolo fa riferimento agli avvenimenti descritti nel capitolo 109 de "La notte".
Roma, 8 ottobre 2020
"Fabrizio, sei pronto?"
"Sì, Mauro, sono pronto. Perché sei così nervoso?"
"Non sono nervoso".
"Sì, va beh, e io sono Christina Aguilera".
Loi si sistema per la centesima volta il papillon e controlla per la centounesima che i capelli siano in ordine. Fabrizio solleva gli occhi al cielo. "Sei perfetto, forza, possiamo andare ora?"
Scendono le scale velocemente e Mauro approfitta di quei minuti per chiamare al telefono il collega.
"Gianca', siete pronti?"
"Mauro, sì, stiamo uscendo. Asp- Sì, Monica, ce l'ho io!, aspetta un momento Mauro..." Loi sente le voci in sottofondo del collega e la moglie che discutono su questioni riguardanti il rapporto fra figli e nonni, chi doveva mangiare cosa, chi poteva andare a letto dopo i cartoni e chi prima. Giancarlo torna al telefono. "Dicevi Mauro?"
"Niente, volevo sapere se eravate pronti ma mi sembra che siate in alto mare".
Il tono stizzito del giovane provoca uno scoppio di risate a Giancarlo. "Mauro, stai calmo, non siamo in servizio. Non ci corre dietro nessuno e non dobbiamo essere sincronizzati".
"Comunque finché non arrivi tu, io non salgo".
De Santis quasi non riesce a parlare dalle risate. "Mauro, ma siamo alla festa delle medie? In ogni caso noi adesso stiamo uscendo davvero. Piuttosto, tu l'hai preso il regalo?"
"Cazzo, il regalo! Fabrizio! Aspetta! Il regalo! Devo risalire a prenderlo!" Lancia il cellulare al compagno senza chiudere la chiamata per infilarsi a passo di corsa dentro il portone.
Fabrizio prende lo smartphone, "Giancarlo?"
"Dimmi Fabrizio".
"Ma come fai a sopportarlo? Se lo ammazzo mi arresti?"
"Ti propongo per un cavalierato, Fabrizio".
Mentre si dirigono verso la meta della loro serata, Fabrizio continua il suo discorso col compagno.
"Mauro, sul serio, perché sei così nervoso? Ti preoccupa il fatto che questa sia la nostra prima uscita ufficiale con le persone del tuo ambiente di lavoro?"
"Non è la prima uscita, quante volte siamo andati a cena da Giancarlo e Monica?"
"Mauro, non è la stessa cosa direi..."
Loi sospira. "Non sono nervoso perché è la nostra prima uscita ufficiale, come dici tu. Sono nervoso perché oggi conoscerai Eleonora e spero che vi piacciate e andiate d'accordo perché, davvero, ci rimarrei troppo male se non vi sopportaste. Tutto qua".
Fabrizio stacca la mano destra dal volante per stringere quella del fidanzato. "Rilassati, per favore. Non ho motivo di dubitare che Eleonora piacerà moltissimo anche a me, e se non dovesse succedere... affronteremo il problema!" La conclusione viene pronunciata ridendo, mentre le loro mani si legano in una stretta quasi indissolubile, a prendere l'uno dall'altro quella forza che li faceva essere quello che sentivano di essere: due che erano diventati uno.
Arrivati a destinazione, e salito l'ampio scalone che li conduce al salone delle feste, tirano entrambi un profondo respiro prima di entrare.
"Si va in scena, Fabri'. Pronto?"
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Ficção GeralOltre l'arroganza, l'ostilità e la discriminazione c'è l'amicizia, quella vera.